"Non caricate sulla vostra schiena tutto il dolore che incontrerete: non cercate di strafare ma siate soltanto voi stessi: sarà più che sufficiente. Tornate con la divisa sporca e l’anima pulita”.

Con queste parole un collega, un amico, un volontario ci aveva augurato buon servizio alla vigilia della nostra partenza per il Campo di Mirandola.

Noi, Fabio ed Elena, marito e moglie e volontari ANPAS da Aprile 2009, da quando, ancora individualmente, abbiamo sentito l’irrefrenabile istinto di correre in soccorso dei terremotati Aquilani. Noi, che quell’istinto non lo abbiamo mai perso e ci ha permesso di crescere come individui, come soccorritori ed ultimo, non per importanza, ci ha anche fatti conoscere ed innamorare. Noi e quell’istinto che non si può spiegare: quello che solo un volontario sa cosa sia e cosa intimamente rappresenti.

 

Siamo rientrati dal campo Costa di Mirandola dove abbiamo trascorso sette indimenticabili giorni: una settimana intensa che lascia nel cuore e nell’anima un ricordo dolce ed amaro allo stesso tempo. Dolce come lo sguardo dei bimbi del campo, dolce come il suono di un “grazie”. Amaro come la polvere che respiri nell’aria, amaro come la paura che leggi negli sguardi degli ospiti del campo.

Abbiamo cercato di essere un pezzetto di ognuno dei volontari che conosciamo e con i quali affrontiamo ogni giorno la vita associativa. Ne abbiamo conosciuti altri da tutta Italia, persone genuine, volontari veri, Maestri D’Umanità.

Siamo stati felici ma anche profondamente tristi: tristi per chi, alle tre e mezzo di notte, usciva per andare a lavorare e, passando davanti alla porta carraia, sorridendo, ci dava il buongiorno, cercando di riprendere una normalità che è ancora un traguardo lontanissimo. Tristi per chi ci chiedeva una bottiglietta di acqua fresca ma i frigoriferi non facevano in tempo a fare il loro lavoro. Tristi per chi, all’inizio, ci guardava con diffidenza e, alla fine, ci ha abbracciato piangendo: in un abbraccio pieno di gratitudine, in un abbraccio che voleva dire speranza, amore, comprensione.

Foto di Elena

Ci sentiamo però, sopra ogni cosa, dei privilegiati. Privilegiati nel poter essere stati d’aiuto ma, soprattutto, privilegiati nell’aver toccato con mano cosa significhino le parole “ forza” , “determinazione”, “coraggio”. La forza, la determinazione ed il coraggio che solo gli ospiti del campo potevano insegnarci. Un insegnamento che vale più di mille teorie. Privilegiati nelle lacrime che scendevano quando, alla partenza dal campo, abbiamo salutato gli ospiti con le nostre sirene.  Privilegiati nel rientrare alle nostre attività quotidiane con una consapevolezza in più: quella di credere fermamente nelle persone e nel loro valore.

La nostra divisa è tornata sporca ma, per mille altre volte ancora, vogliamo pulirci l’anima

Elena e Fabio

ANPAS LAZIO, Radio e non Solo Roma

VI Contingente Campo Costa, Mirandola.

Dalla carraia del Campo Costa

 

 

Foto di Gruppo al campo di Mirandola

 

 

 

 

 

 

Anpas intervention for the earthquake in Emilia Romagna


Come aiutare le Pubbliche Assistenze Anpas colpite dal sisma


I racconti dei volontari
Il 20 maggio di Valentina

Noi, sciacalli di emozioni, di Rosanna Morelli

Campo Costa Timbuktu, di Alessandro Nassisi

Campo Costa: un laboratorio multiculturale, di Rosanna Morelli


La struttura protetta del campo di Mirandola (foto)


I Gas dei volontari Anpas: un sostegno alle aziende


La cucina del Campo Costa (video)
            

Di terremoti, false leggende e info utili (approfondimento)

      

Anpas a lavoro a poche ore dal sisma

   

 

COSA FARE IN CASO DI TERREMOTO

Durante il terremoto
• Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave.  Ti può proteggere da eventuali crolli
• Riparati sotto un tavolo.  E’ pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso
• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore.  Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire
• Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge.  Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami
• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche.  Potrebbero crollare

• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche.  E’ possibile che si verifichino incidenti
• Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine.  Si possono verificare onde di tsunami
• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale.  Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli
• Evita di usare il telefono e l’automobile.  E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi Dopo il terremoto

• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso
• Non cercare di muovere persone ferite gravemente.  Potresti aggravare le loro condizioni
• Esci con prudenza indossando le scarpe.  In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci
• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti.  Potrebbero caderti addosso

iononrischiohome

Prima del terremoto
• Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi.  Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza
• Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce.  Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto

• Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti. Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso

• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti

• A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza.  Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza


Terremoto: io non rischio

Clicca per ulteriori descrizioni dell'iniziatva promossa da Protezione Civile e ANPAS, in collaborazione con INGV e ReLUIS (Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica).

Scarica il materiale di "Terremoto-Io non rischio", prodotto nell'ambito del progetto Edurisk con la collaborazione di Giunti Progetti Educativi:


La pagina in inglese

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