Anpas Informa anno 2013 num.1

Newsletter Anpas Informa - archivio numeri

Anno 2013 - aprile, numero 1 (scarica in pdf)

L'editoriale di Fausto Casini.

Anpas Informa

Quando divenni direttore responsabile di questa newsletter decisi di accettare un equivoco. Sapevo che l’indirizzario era composto per lo più dalle pubbliche assistenze e che in molti casi i contenuti sarebbero arrivati ai volontari mediati da chi  nella associazione si occupava dello smistamento della posta. Inutile era stato nel tempo il tentativo di allargare l’indirizzario a chiunque lo volesse semplicemente con una richiesta perchè, ancora oggi, la tiratura di questo bel laboratorio di comunicazione non raggiunge il 5% dei volontari iscritti all’Anpas.

L’equivoco che accettai era quello di scrivere e di comunicare come se stessimo parlando con tutti i volontari del movimento, sperando che la qualità, in alcuni casi, avrebbe convinto più persone a diffonderne i contenuti. E’ stata una scelta giusta soprattutto perchè ha costretto chi si occupa di comunicazione in Anpas a partire dal responsabile (io) passando per Mirco Zanaboni e Andrea Cardoni fino ad arrivare all’intero gruppo di redazione (Lucia Calandra in testa) a immaginare di poter traghettare la complessità dell’Anpas nella sintesi di testi e immagini diretti a tutti. Non so quanto l’obiettivo sia stato raggiunto. Forse in alcuni casi le forti emozionalità de L’Aquila e dell’Emilia o la freschezza delle narrazioni di volontari ha reso il messaggio maggiormente incisivo, ma di certo ora possiamo, riprendendoci i numeri di questo esperimento editoriale, verificare la qualità della nostra crescita.

Diversi ricercatori universitari,  giornalisti nonché autorevoli “pensatori” incontrati negli anni, oggi collocano Anpas nell’ambito di “quelli che ci provano“ e di quelli che hanno coraggio di immaginarsi in continuo cambiamento, ma soprattutto ci riconoscono l’aver capito che la ricerca del bello deve coniugare l’immediatezza della spontaneità con la qualità estetica e la coerenza etica, e che nulla e nessuno possono immaginarsi di possedere le competenze necessarie nella autoreferenzialità.

 

Questo editoriale si pone quindi al passaggio di medium, cioè al passaggio di questo strumento oggi cartaceo in una newsletter digitale che, negli ambiziosi obiettivi di chi scrive, sarà il luogo da cui con link a immagini, video e contenuti audio, lanciando percorsi di navigazione, accompagnerà chi lo riceverà nella visione del mondo Anpas e nelle sue narrazioni maggiormente attraenti. Anche nelle nostre produzioni piu semplici, tutti abbiamo cercato di mantenere il cuore e le tecniche in continua collaborazione e soprattutto perchè ormai abbiamo ben chiaro in testa che stare nella comunicazione sociale non significa raccontare noi stessi, ma rendere fruibili visioni ed emozioni che proviamo nell’ambito della nostra attività di volontari, abbiamo capito che gli strumenti che usa il profit non sono cattivi ma sono strumenti e che, se utilizzati con etica e con puntigliosa attenzione, possono essere efficaci per favorire il cambiamento sociale e l’allargamento dell’attenzione alla persona. Da amante delle riflessioni e dei testi continuerò con fatica a scrivere, amo la fotografia e lavoro spesso sulla trasmissione verbale. Ma nulla si può immaginare se non troveremo il modo di mantenere assieme il profondo lavoro di crescita nello spirito individuale del momento in cui ci si siede a scrivere un testo con l’immediatezza e la stimolazione multimediale che gli altri strumenti di comunicazione possono dare.

 

Per noi che siamo abituati a “fare assieme” che sia un servizio di pronto soccorso, o in un intervento di protezione civile, in un servizio di aiuto alla persona o in azioni volte alla tutela e alla messa in sicurezza del territorio, il valore consiste nella qualità delle prestazioni e la motivazione corrisponde alla continua ricerca del bello e del piacere che deve trasparire nel nostro operare quotidiano. Anche quando siamo costretti a denunciare comportamenti scorretti o ingiustizie ed è questo che ci caratterizzerà nel meeting che da qui lanciamo.

 

Dal 24 al 26 maggio da Bologna  a Mirandola, in un viaggio che riunirà idealmente (e non solo) tutte le terre colpite dal terremoto dell’Emilia noi testimonieremo le nostre storie.

Parleremo di responsabilità e ruoli tra pubblico privato, tra istituzioni e cittadini organizzati nella custodia del benessere e dei beni comuni. Parleremo della sostenibilità della convivenza con il rischio mentre approveremo il nostro Bilancio Annuale. Ma dopo la sbornia di abbracci, sorrisi, emozioni e lacrime del sabato sera a Mirandola, con il ritorno di migliaia di volontari nei luoghi del terremoto,  restituiremo la nostra grande energia al mondo la domenica mattina per le vie di Bologna con la sfilata dei nostri visi e dei nostri colori.... Sì questo ed altro ci racconteremo, questo ed altro dal cartaceo al digitale, ma solidamente appoggiati alle ruote dei nostri mezzi e alle suole delle nostre scarpe per mantenere la trazione con un unico obiettivo...

SI LAVORA QUI PER INGENTILIRE I CUORI!!

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