Io non rischio, lettera aperta a Ezio Mauro direttore Repubblica

Teramo e un pensiero per Genova

 

Egregio Direttore Ezio Mauro

le scrivo a nome degli 80mila volontari che in 881 comunità d’Italia si occupano del miglioramento della vita quotidiana delle persone ogni giorno. Che si tratti di emergenza o di prevenzione, di primo soccorso su una ambulanza o di servizi sociali, di servizi sociali o anche solo di fare compagnia a una persona sola, queste persone e le loro famiglie dedicano il loro tempo, la loro passione, la loro formazione culturale e personale agli altri. 


Forse la premessa poteva essere evitata visto che una testata giornalistica come Repubblica da anni racconta ogni giorno quel che accade in Italia, ma è doverosa per chiederle perché un giornale apprezzato e autorevole, come quello che dirige, possa scrivere un articolo come quello comparso nella edizione di Genova di ieri, 21 ottobre, a firma Massimo Calandri nel quale la campagna di prevenzione sulle buone pratiche di protezione civile che dal 2011 a oggi ha coinvolto 5000 volontari di protezione civile in oltre 200 piazze d’Italia venga pesantemente sbeffeggiata con aggettivi quali “surreale, grottesca, offensiva, umiliante, sconcia” senza che venga data la possibilità ai promotori (tra cui 10 enti di ricerca, 11 organizzazioni nazionali di volontariato e istituzioni) di poter essere presi in considerazione a fronte delle dure accuse dal sociologo Pallidda alla campagna e alle offese mosse a tutte le componenti della campagna.

 

Da un giornale come il suo ci saremmo aspettati un metodo giornalistico più  rigoroso nello scrivere un articolo, anche a fronte delle polemiche e della rabbia che in questo momento stanno insistendo sulla città e dove tuttora i nostri volontari, preparati e formati sia per la prevenzione che per l’intervento in emergenza,  stanno operando incessantemente dall’inizio dell’alluvione (senza che il suo giornale ne abbia mai dato conto). 

 

Vedere su Repubblica un attacco così  privo di conoscenza del fenomeno (il giornalista cita addirittura un fantomatico “Ministero della Protezione civile”) a fronte di una campagna di prevenzione che si svolge da 5 edizioni e sulla quale raramente è stato dato spazio dalla sua testata ci rammarica e soprattutto ci fa pensare all'occasione sprecata di poter informare i suoi lettori su buone pratiche di prevenzione e di conoscenza di fenomeni che sempre di più stanno facendo gravi danni al nostro Paese..

 

Alla prossima edizione di “Io non rischio” ci auguriamo di avere il suo giornale tra i primi organi di informazione ad interessarsi alla campagna e con l’occasione la invitiamo in una delle nostre associazioni durante la formazione o durante una esercitazione di protezione civile affinché constati lei stesso che tutto questo non è una “comica” come invece si afferma nell’articolo.
Saluti

Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas Nazionale.

  

Croce Bianca Genovese

 

 

 

Io non rischio - Milano

 

 

 

 

 

 

L'articolo su Repubblica.it

  

I racconti dei volontari

La poesia di Alessio - leggi

Genova non è in ginocchio, il racconto di Paul - leggi

Lombardi, emiliani e toscani, il racconto di Michela - leggi

 


Protezione Civile Genova: info e necessità 800.17.77.97

 

#dagheZena: i racconti dei volontari Anpas delle pubbliche assistenze liguri 

 

Le immagini dell'intervento dei volontari Anpas


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Io non rischio Alluvione

Scarica la scheda informativa

Durante l’allerta
Tieniti informato sulle criticità previste sul territorio e le misure adottate dal tuo Comune.
Non dormire nei piani seminterrati ed evita di soggiornarvi.
Proteggi con paratie o sacchetti di sabbia i locali che si trovano al piano strada e chiudi le porte di cantine, seminterrati o garage solo se non ti esponi a pericoli.
Se ti devi spostare, valuta prima il percorso ed evita le zone allagabili.
Valuta bene se mettere al sicuro l’automobile o altri beni: può essere pericoloso.
Condividi quello che sai sull’allerta e sui comportamenti corretti.
Verifica che la scuola di tuo figlio sia informata dell’allerta in corso e sia pronta ad attivare il piano di emergenza.


Durante l’alluvione
Se sei in un luogo chiuso
Non scendere in cantine, seminterrati o garage per mettere al sicuro i beni: rischi la vita.
Non uscire assolutamente per mettere al sicuro l’automobile.
Se ti trovi in un locale seminterrato o al piano terra, sali ai piani superiori. Evita l’ascensore: si può bloccare. Aiuta gli anziani e le persone con disabilità che si trovano nell’edificio.
Chiudi il gas e disattiva l’impianto elettrico. Non toccare impianti e apparecchi elettrici con mani o piedi bagnati. Non bere acqua dal rubinetto: potrebbe essere contaminata
Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi.
Tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni fornite dalle autorità

Se sei all’aperto
Allontanati dalla zona allagata: per la velocità con cui scorre l’acqua, anche pochi centimetri potrebbero farti cadere.
Raggiungi rapidamente l’area vicina più elevata evitando di dirigerti verso pendii o scarpate artificiali che potrebbero franare.
Fai attenzione a dove cammini: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti ecc.
Evita di utilizzare l’automobile. Anche pochi centimetri d’acqua potrebbero farti perdere il controllo del veicolo o causarne lo spegnimento: rischi di rimanere intrappolato.
Evita sottopassi, argini, ponti: sostare o transitare in questi luoghi può essere molto pericoloso.
Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi.
Tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni fornite dalle autorità.

Dopo l'alluvione
Segui le indicazioni delle autorità prima di intraprendere qualsiasi azione, come rientrare in casa, spalare fango, svuotare acqua dalle cantine ecc.
Non transitare lungo strade allagate: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti o cavi elettrici tranciati. Inoltre, l’acqua potrebbe essere inquinata da carburanti o altre sostanze.
Fai attenzione anche alle zone dove l’acqua si è ritirata: il fondo stradale potrebbe essere indebolito e cedere.
Verifica se puoi riattivare il gas e l’impianto elettrico. Se necessario, chiedi il parere di un tecnico.
Prima di utilizzare i sistemi di scarico, informati che le reti fognarie, le fosse biologiche e i pozzi non siano danneggiati.
Prima di bere l’acqua dal rubinetto assicurati che ordinanze o avvisi comunali non lo vietino; non mangiare cibi che siano venuti a contatto con l’acqua dell’alluvione: potrebbero essere contaminati.

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