Essere Anpas, ovvero la filosofia del timballo

Essere Anpas: ovvero la filosofia del timballo

di Valerio De Pinto e Valentina Urbani

Il 5 settembre 2015 si è svolto nel Comune di Montorio al Vomano (TE) una giornata di formazione Essere Anpas che ha visto la partecipazione, sotto la direzione di un tutor della Croce Verde di Villarosa, di un nutrito gruppo di volontari provenienti da differenti Pubbliche Assistenze abruzzesi e molisane. Tutte differenti, tutte uguali.

Essere Anpas 5.09.2015 Montorio ovvero la filosofia del Timballo

Un rotolo di spago, due pezzi di tubo in plastica, post-it a profusione, qualche pennarello ed un pc con le casse audio che sistematicamente non vogliono funzionare dando quel momento di ansia da prestazione che si presenta puntuale prima dell’inizio di un modulo di formazione, che pone in tensione emotiva e fisica i formatori nazionali, venuti dalla Puglia e dall’Umbria, mettendo in circolo l’adrenalina che servirà loro ad affrontare la giornata.

Accenti diversi, età differenti, esperienze ed aspirazioni divergenti ma polarizzate le une con le altre che hanno visto, durante le 6 ore di corso di formazione, attività pratiche alternate a momenti di confronto anche molto animati su chi siamo, siamo stati e dove vorremmo andare nell’immediato e nel lontano futuro.

L’intero modulo di formazione, infatti, pone l’accento sull’essere l’Anpas, non solo sull’appartenere, su quel sentire comune che ci porta ad identificarci in uno stesso simbolo, indossando divise dai diversi colori, ma sentendoci accomunati da un qualcosa di più profondo, che supera l’estetica per arrivare diritto al cuore, o spesso allo stomaco. Quando l’essere volontario è una cosa che senti “de panza” e che ti porta a sentire, pensare ed agire in un determinato modo, anche in contesti estranei a quelli canonici dell’essere un volontario di una pubblica assistenza.

Si può intendere la formazione come l’ingresso/corridoio che è in ognuna delle nostre case: sono ambienti in cui non abiteremmo mai e che non sono ufficialmente deputati ad accogliere qualche funzione (la cucina serve a cucinare, il living a svagarci, la camera da letto a….dormire!) ma servono solo a portarci da qualche parte.

Proviamo però adesso ad immaginare la nostra casa senza l’ingresso ed il corridoio: sarebbe inabitabile. La formazione è proprio questo: un corridoio che dobbiamo attraversare se vogliamo arrivare nelle diverse stanze della nostra casa. Nello specifico “essere Anpas” è proprio l’ingresso.

Essere Anpas 5.09.2015 Montorio ovvero la filosofia del Timballo

Come possiamo essere "Anpassini" se non conosciamo la storia del Movimento, la sua mission, i suoi valori fondamentali e i suoi differenti campi di azione, come possiamo riconoscerci nel movimento senza aver provato a confrontarci in modo aperto e spontaneo su quello che ci accomuna e che dovrà in futuro incollarci gli uni agli altri nell’operare all’interno di una realtà, come Anpas, in crescita a livello nazionale e che sta assumendo sempre più un ruolo rilevante, dialogando con gli attori politici e della società civile tutta?

L’intera giornata di formazione svoltasi in Abruzzo, infatti, si è articolata in differenti momenti con lo scopo di riflettere proprio sull’identità del movimento, conoscendo la sua storia che affonda le proprie radici nella seconda metà del XIX secolo, così come gli articoli della Costituzione Italiana che più ne rappresentano il fondamento politico ed i differenti campi di attività di Anpas, da quello sanitario a quello culturale, con l’Archivio storico del movimento, ancora sconosciuto ai più, che però ne custodisce la storia, la nostra storia.

La partecipazione al modulo, così come è emerso durante l’esperienza a Montorio al Vomano, allarga gli orizzonti del pensiero stimolando, anche attraverso attività pratiche, la conoscenza reciproca, la capacità di lavorare in gruppo trovando equilibri ed intesa tra volontari all’inizio estranei ma che a fine giornata sono stati capaci di cooperare e ragionare in modo coeso, supportandosi a vicenda tanto da trasformare l’attività finale, il calcolatore, in una vera gara in cui l’asso nella manica è stato proprio la conoscenza e l’intimità acquisita durante la giornata, la consapevolezza dei propri limiti e delle proprie potenzialità, pronti a cooperare in modo positivo al fine di “vincere” la competizione.

Essere Anpas è un modulo fondamentale per le pubbliche assistenze appena entrate a far parte del movimento così come per quelle ormai presenti da anni ma che vogliano rafforzare il senso di appartenenza, coinvolgendo i volontari che torneranno a casa più consapevoli del senso generale del proprio operare, arricchiti dal confronto con i partecipanti, dando spesso luogo a scambi di idee ed esperienze che arricchiscono tutti, e di riflesso ampliano le possibilità di servizio ed intervento sul territorio specifico di ogni pubblica assistenza lì rappresentata.

A fine modulo, infatti, senti di essere uno degli ingredienti di quel “Timballo alla Teramana” che assaggerai a pranzo e digerirai nel giro di qualche anno, ma che avrà quel sapore unico, frutto del connubio di ingredienti differenti tra di loro ma che si mescolano esaltandosi reciprocamente, quasi fossero nati apposta per quello scopo, per quella pietanza così completa e così autentica, narratrice di tradizioni e storie che vengono dal passato e che continuano ad essere importanti nel presente, sapori e valori antichi che rendono unici quei sapori così come unica è l’esperienza dell’essere volontario.

Forse il regalo ultimo che ci si porta a casa dopo aver partecipato al modulo di formazione è proprio questa consapevolezza: volontari Anpas si è sempre, con e senza divisa. Altrimenti non lo si è mai.

 

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