Morbillo, nuovi casi in Italia. Pregliasco: quanti più sono i casi di contagio, tanto più numerose saranno le complicanze

Ancora casi di morbillo a Bari.  Secondo l’Oms: nel nostro Paese, l’anno scorso sono stati registrati 5.408 casi e, solo nei primi sei mesi di quest’anno, 2.029. 

L’articolo di Fabrizio Pregliasco, virologo e Presidente Anpas

Il morbillo può causare encefalite, danni cerebrali, polmonite. È grave soprattutto se colpisce tante persone: quanti più sono i casi di contagio, tanto più numerose saranno le complicanze.
Si tratta di una delle malattie più contagiose: si trasmette per vicinanza, attraverso le vie respiratorie. Nella popolazione non vaccinata un caso indice di morbillo ne può causare 15. Il guaio è che, ad esempio, solo tra i casi di quest’anno si sono già verificati 4 decessi e diverse complicanze.

 

L'Aquila 8 marzo 2014

Le epidemie di morbillo hanno andamenti ciclici. Ma rimane molto importate rilanciare la vaccinazione: la copertura deve tornare a raggiungere almeno il 95%. L’immunità di gregge ha la stessa funzione dell’intervento dei forestali che, quando c’è un incendio, lo circoscrivono con le barriere tagliafuoco. 

La situazione attuale in Italia è una preoccupante spia del calo della quota dei vaccinati. L’età mediana delle persone contagiate è abbastanza elevata: 25 anni. Essendo la malattia più contagiosa, è quella che risente di più dell’abbassamento della quota di vaccinati.

Nel 10% dei casi si possono avere problemi polmonari, in un 1 caso su 1000 encefaliti e in 1 su 10mila malattie encefalitiche gravi con danni cerebrali. Il morbillo è una delle malattie più contagiose, in una singola classe si possono trovare anche 20 bambini malati. Se si va ad analizzare l’andamento della malattia nel passato, si vedrà un contagio ciclico a intervalli di 3 anni nelle scuole

Conferenza di organizzazione

Basta con le fake news. Nel nostro Paese si è creata una marea montante dal basso di paure nei confronti delle vaccinazioni, alimentate da blogger o da qualche medico non vaccinatore, con disquisizioni a livelli di tifoseria. Proprio sul morbillo, alla fine degli anni 90, si è innescata una discussione a livello scientifico dopo che il dottor Wakefield, ormai radiato, era riuscito a pubblicare su una rivista importante una ricerca sulla correlazione tra vaccini e autismo. Studi successivi hanno confermato l’assenza di questa correlazione ma purtroppo dell’autismo si sa poco o nulla e chi scopre di avere un figlio malato fa presto, in modo grossolano, a stabilire una relazione di causa-effetto con i vaccini.

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