Eventi

Anpas parteciperà al seminario che si terrà lunedì 1 ottobre 2012 (ore 09.00-13.00 /14.30-18.00) presso l’Aula Magna del Centro Servizi Didattici - Facoltà di Medicina e Chirurgia di Modena (Via del Pozzo 71): Io non ho più paura. Il benessere psicosociale dopo il terremoto in Emilia: dalla ricerca all’intervento (vedi sito http://www.convegnomodenapostterremoto.it/)

savethedate

Un terremoto, un’alluvione, un incidente aereo sono eventi drammatici, improvvisi, sconvolgenti. La tragedia che ha recentemente colpito l’Emilia ne costituisce un chiaro esempio: oltre a causare il crollo di abitazioni e aziende, ha sconvolto gli affetti, indebolito il senso di sicurezza e i sistemi di riferimento degli individui.


Occorre dunque che le istituzioni e i servizi territoriali, affiancati e supportati dalle associazioni del terzo settore, intervengano tempestivamente e nel modo più efficace per impedire che questi eventi possano produrre conseguenze psicopatologiche nella vita di adulti e bambini, favorendo un percorso di riattivazione della comunità e realizzando interventi utili a promuovere il benessere della popolazione.

Data la complessità e la rilevanza di questi temi, si è ritenuto opportuno organizzare un seminario di studio per raccogliere le esperienze e le riflessioni che si sono prodotte sul territorio dell’Emilia Romagna a partire dalla prima scossa di terremoto del 20 maggio, coinvolgendo rappresentanti delle istituzioni e del mondo associazionistico che fin dalle prime ore sono stati operativi sui campi, come pure esperti in materia a livello nazionale e internazionale.

L’obiettivo che si intende raggiungere, attraverso il confronto operativo e il dibattito alla luce delle conoscenze maturate negli ultimi anni dalla comunità scientifica, è capire quali prassi siano realmente efficaci quando eventi traumatici colpiscono intere comunità. 

Insieme ai maggiori esperti italiani sul tema, sarà presente il Prof Alexander McFarlane, Direttore del Centre for Traumatic Stress Studies e Professore di Psichiatria, Università di Adelaide, Australia.

Cinofili nei campi in Emilia 

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Anpas intervention for the earthquake in Emilia Romagna


Come aiutare le Pubbliche Assistenze Anpas colpite dal sisma


I racconti dei volontari
                                 

Le storie di Aldo, dal campo di Mirandola

Il 20 maggio di Valentina

Noi, sciacalli di emozioni, di Rosanna Morelli

Campo Costa Timbuktu, di Alessandro Nassisi

Campo Costa: un laboratorio multiculturale, di Rosanna Morelli

Qui per dare tanto: la settimana di Fabio

Un'antropologa al campo: l'esperienza di Rita

Le emozioni di Michela

La storia di Fabio e Elena

L'isola che non c'è

Il gradino di Nicole

Maria e Andrea dal campo di Novi

La settimana-imbuto di Enzo

Sconcerto d'amore a Mirandola

La struttura protetta del campo di Mirandola (foto)

Tante care cose, di Valentina Tienghi

La valigia blu di Lidia

Un tetto azzurro come il cielo

Ciao Fiorenzo

               

 


 

Anpas all'Hackathon terremoto (Bologna, 16-17 giugno)


La struttura protetta del campo di Mirandola (foto)


I Gas dei volontari Anpas: un sostegno alle aziende


La cucina del Campo Costa (video)
                                           

Di terremoti, false leggende e info utili (approfondimento)

             

Anpas a lavoro a poche ore dal sisma

 

COSA FARE IN CASO DI TERREMOTO

Durante il terremoto
• Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave.  Ti può proteggere da eventuali crolli
• Riparati sotto un tavolo.  E’ pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso
• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore.  Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire
• Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge.  Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami
• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche.  Potrebbero crollare

• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche.  E’ possibile che si verifichino incidenti
• Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine.  Si possono verificare onde di tsunami
• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale.  Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli
• Evita di usare il telefono e l’automobile.  E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi Dopo il terremoto

• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso
• Non cercare di muovere persone ferite gravemente.  Potresti aggravare le loro condizioni
• Esci con prudenza indossando le scarpe.  In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci
• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti.  Potrebbero caderti addosso

iononrischiohome

Prima del terremoto
• Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi.  Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza
• Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce.  Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto

• Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti. Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso

• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti

• A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza.  Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza


Terremoto: io non rischio

Clicca per ulteriori descrizioni dell'iniziatva promossa da Protezione Civile e ANPAS, in collaborazione con INGV e ReLUIS (Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica).

Scarica il materiale di "Terremoto-Io non rischio", prodotto nell'ambito del progetto Edurisk con la collaborazione di Giunti Progetti Educativi:


La pagina in inglese

Le pubbliche assistenze di tutta Italia, si mobilitano immediatamente per quello che è considerato il primo intervento di protezione civile su scala nazionale.

Il 28 dicembre 1908, alle ore 5.21 l'osservatorio sismico di Moncalieri (Torino) segnala «amplissima registrazione di terremoto lontano». La scossa di terremoto dura più di trenta secondi ed è localizzata in un tratto di mare tra Messina e Reggio Calabria, con magnitudo di MS=7.7. Pochi minuti dopo il maremoto investe le cosrte di Messina e Reggio Calabria che, all'epoca, contavano rispettivamente circa 140 e 45 mila abitanti. I morti sono 80mila a Messina e 15 mila a Reggio Calabria. Le due città restano isolate: telfono e telegrafo sono interrotti, così come interrotte sono tutte le linee ferroviarie a causa di frane e di gallerie crollate. Giolititti convoca una riunione notturna.

«Federazione nazionale società pubblica assistenza oltre già partite tiene disposizione Sicilia Calabria squadre completo equipaggiamento soccorso medici infermieri, pronte partire da varie città. Attendonsi sempre ordini. Telegrafo Eccellenza vostra affinché il necessario, tanto generoso, nobile aiuto non resti inoperoso»: è il testo che Luigi Filippo Paletti, pesidente della Federazione Naizonale delle pubbliche assistenze (poi Anpas) invia a Giolitti: cento squadre di militi pronte a recarsi sul luogo del disastro, circa duemila militi scelti, formati, dotati di tutti gli strumenti per portare soccorso e provenienti da varie pubbliche assistenze d'Italia.  Ma, come ricorda Fulvio Conti nel libro "I volontari del Soccorso", gli ordini attesi non arrivarono e le squadre approntate restarono bloccate nelle rispettive città. 

Il 22 gennaio Paletti scrive «Molto ritardo negli aiuti è imputabile al governo, moltissimo alle contraddizioni, alle oscillanze ed agli errori nella emanazione degli ordini da partire delle autorità». 

La pubblica assistenza di Palermo, l'unica esistente in Sicilia e in Calabria, inviò una squadra di volontari che, secondo la relazione del presidente Pietro Lanza, si distinse per abilità e spirito di dedizione. Altrettanto fecero le pubbliche assistenze di Bari (che in Calabria invità 48 militi e 11 medici)e Molfetta che arrivarono in Calabria il primo gennaio 1909.

In seguito arrivarono squadre di volontari da tutta Italia, da Milano a Grosseto, da Lucca a Savona (come testimoniano le due immagini sotto). Alla fine del 1909 Giolitti concesse un sussidio di mille lire alla Federazione come riconoscimento dell'opera prestata. In seguito all'intervento la Federazione nazionale pubbliche assistenze ottenne il riconoscimento a Ente Morale con il regio decreto del 18 giugno 1911.


In seguito al terremoto e all'impreparazione delle città colpite, sembra tristemente profetico l'appello lanciato nel luglio 1908 dal direttore della pubblica assistenza di Palermo, Domenico Natalia, che si rivolgeva ai sindaci e ai medici condotti affinchè si costituissero società di pubblica assistenza e "scuole samaritane" in tutti i principali centri abitati della Sicilia e della Calabria.

Terremoto Messina-Reggio: l'intervento delle pubbliche assistenze

Crorce Verde Lucca

Terremoto Messina-Reggio: l'intervento delle pubbliche assistenze

 

Nel 2009 l’Archivio storico di Anpas Nazionale ha ricevuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – So­vrintendenza Archivistica per la To­scana la dichiarazione di interesse culturale in quanto esso costituisce “una fonte di primaria importanza per lo studio dell’associazionismo di Pubblica Assistenza in Italia” e per documentare la storia sociale, la tradizione e l’innovazione dell’assistenza pubblica in Italia

L'inaugurazione dell'Archivio storico di Anpas

Consulta l'archivio storico Anpas online

 

Come e quando consultare l'Archivio Storico Anpas. L’Archivio storico di Anpas nazionale e del Comitato Regionale Anpas Toscana si trova in Via Pio Fedi 46/48 a Firenze.   È possibile la consultazione on line degli inventari attraverso la piattaforma informatica OsseeGenius.  La consultazione dei fondi archivistici è aperta ad utenti esterni previo appuntamento dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 17.00.  

Per gli appuntamenti per la consultazione dell’Archivio scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Tel. +39 055.303821 – 055.787651

 



 

Dall'introduzione (di Fausto Casini). Il piano triennale che la Direzione sta elaborando riguarda un periodo che, seppur breve, è gravato da forti aspettative di cambiamento dello scenario sociale Italiano ed Europeo e quindi non può essere immaginato come un documento finito ma deve essere considerato un elenco di azioni e di obiettivi con cui confrontarsi ogni giorno per verificarne sostenibilità, efficacia e adeguatezza. E' quindi importante che ogni Consigliere nazionale, ogni Consiglio di Comitato regionale coinvolgendo i dirigenti di tutte le pubbliche assistenze lo arricchisca individuando carenze, segnalando criticità, e soprattutto indicando risorse ed alleanze interne ed esterne al movimento che possano concorrere alla crescita delle pubbliche assistenze e dell'ANPAS.

 

Un primo sforzo iniziale è anche quello di individuare all'interno del piano la suddivisione per annualità e le urgenze su cui impegnarsi con un primo punto di passaggio che dovrebbe trovare coerente concretizzazione nel bilancio preventivo del 2012.

Come metodo: è necessario dare immediato avvio alle commissioni e ai gruppi di lavoro che dovranno concorrere, partendo dalle direzioni individuate, aggiungendo la giusta coralità alla proposta, immettendo la possibilità di improvvisazione data dalle creatività individuali, determinando però regole e ritmiche per evitare caos e inutili rumori di sottofondo.

 

Questo metodo di lavoro presuppone la fiducia che ognuno stia lavorando avendo come faro la crescita quantitativa e qualitativa del nostro Movimento nella responsabilità condivisa di coesione e di inclusione.

 

Il triennio precedente ci ha consegnato un’Associazione in buona salute e con l'accresciuta consapevolezza della sua forza e della necessità di evitare frammentazioni e protagonismi. Come era inevitabile i Congressi regionali e nazionale hanno provocato fibrillazioni, modifiche di equilibri e anche qualche frustrazione, ma questo non può e non deve essere fonte di recriminazioni, ma deve servire ad aumentare il senso di responsabilità con le giuste autocritiche personali e collettive per improntare in modo motivato la nostra azione futura.

Le diverse schede di settore sono state costruite dopo una riflessione corale della Direzione nazionale che ha provato a individuare priorità e parole chiave (che sono poi in sintesi i titoli delle varie schede) attorno alle quali cercare specifici percorsi di attività e impegno di risorse.

In questo senso l'individuazione di una responsabilità specifica nei rapporti con i Comitati regionali, che è associata alla delega al personale della segreteria nazionale, ha come obiettivo di costruire un punto di riferimento reale di raccordo tra i Comitati regionali, il Consiglio e la Direzione nazionale supportato dalla struttura.

 

L'interlocuzione tra le direzioni e le presidenze – nazionale e regionali – dovrà comunque trovare spazi di relazione diversi e maggiormente stringenti: su questo la delega non può riguardare un solo componente della Direzione.

 

La costruzione di un riferimento presuppone però che anche quelli a cui ci si riferisce mantengano organicità nelle relazioni. In questo senso e su questo il Consiglio dovrà immaginare il proprio coinvolgimento e diventa sostanziale il ruolo dei consiglieri nazionali di ciascuna regione e l'esplicitazione da parte dei comitati regionali delle loro responsabilità di collegamento e di proposta.

Grandi assenti nelle schede sembrerebbero le parole “sociale” o “welfare”: non è una mancanza di sensibilità sul tema che ci dovrà vedere protagonisti. Su questo credo sia necessaria ancora una riflessione più generale su obiettivi e ruolo di ANPAS viste anche le diverse iniziative che sono state recentemente attivate nei luoghi in cui il Terzo Settore esercita il proprio ruolo di parte sociale.

Differente è la rilevazione delle attività in ambito sociale e le azioni di mutualità per le capacitazioni dei territori e delle politiche di welfare comunitario sviluppate o progettate dalle Pubbliche Assistenze. Su questo tema è necessaria la prosecuzione delle attività di rilevazione nell'ambito delle relazioni con i Comitati regionali per utilizzare la leva della comunicazione per la circolazione delle buone prassi.

Anche l'individuazione delle risorse sulla progettazione già presenti e attivabili nella rete ANPAS prevedendo poi la loro messa a sistema e la consapevolezza che nei moduli formativi per dirigenti sia necessario promuovere l'attenzione ai sistemi locali e alle esigenze sul territorio sono funzionali alla crescita del Movimento su questo terreno.

Parlare di politiche di welfare senza parlare di “lavoro” oggi non è più possibile e quindi aver istituito una specifica responsabilità su questo tema ritengo sarà un nostro punto di forza e di distinzione.

C'è un importantissimo sviluppo in corso che vede associarsi per sensibilità l'attenzione al territorio la capacitazione dei cittadini nella prevenzione e la protezione civile. Se si associa tutto questo all'idea di dare valore ai territori lavorando su carte e mappe e soprattutto di un vero e proprio sistema informativo georeferenziato possiamo anche qui vedere importanti sinergie sulla protezione sociale.

 

Sfoglia il piano triennale Anpas

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Il sindaco di Mirandola agli studenti: "Anpas è un'idea di vita".

L'importanza del volontariato e della cultura di protezione civile sono stati i temi degli interventi di oggi, a Mirandola, nel corso del ciclo di conferenze “Sapere è antisismico”.  

"Anpas è un'idea di vita" ha detto Maino Benatti, sindaco di Mirandola, presentando Anpas e il suo presidente, Fausto Casini, agli studenti. Il sindaco ha ricordato l'importante impegno del volontariato nel supportare tutte le attività di ricostruzione e di assistenza alla popolazione durante l'emergenza. 
Armando Curianò, del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, ha spiegato agli studenti il funzionamento della Protezione Civile e i momenti storici che hanno contribuito a farne un sistema integrato. "Un sistema articolato, complesso, che vede collaborare Istituzioni, associazioni di volontariato, ma soprattutto i cittadini, voi cittadini".
Fausto Casini, presidente dell’Anpas ha stimolato i ragazzi a una riflessione verso il loro futuro: “I dati dicono che i giovani sono sempre più propensi a fare volontariato. Ma oggi voi cosa pensate del vostro futuro? Cosa sarete nel 2065? Oggi la sicurezza  è poter essere liberi in un territorio sicuro, non è più l’intangibilità. Iniziate a immaginare come cambierà il modello di difesa quando sarete voi a doverlo gestire. Il volontariato di protezione civile è una squadra complessa che si muove per difendere il territorio e per prevenire i danni delle catastrofi naturali”.

Sapere è antisismico
“Sapere è antisismico” è un progetto ideato per gli studenti delle classi terze, quarte e quinte in attesa delle nuove strutture scolastiche che sostituiranno gli edifici gravemente danneggiati dal sisma che a maggio ha colpito l'Emilia.  Dodici studenti contribuiscono alla realizzazione di un ciclo di conferenze, organizzate per le classi dell’Istituto Luosi,in collaborazione con Radio Pico e la Scuola di Musica “Carlo Guglielmo Andreoli”.

Sapere è antisismico

 

“Sapere è antisismico” consiste in un insieme di conferenze che si stanno svolgendo al Palasport di Mirandola con la partecipazione di diversi relatori: professori universitari, assessori, autori e tante altre personalità che “contribuiscono – dicono gli studenti - a farci vivere bene questo periodo di scuola senza aule offrendoci il loro sapere”. 

Sapere è antisismico

È stato anche creato un blog per dare continuità tra il prima, il durante ed il dopo della conferenza, facendo in modo che gli incontri non si esauriscano negli orari di lezione, ma possano essere discussi e ricordati anche dopo.“Speriamo che quest’esperienza – dicono i ragazzi - possa insegnarci tanto sia dal punto di vista pratico che da quello umano, perché in fin dei conti gran parte del lavoro sta nel riuscire ad interagire nel modo giusto con chi ci sta intorno.

Il ciclo di conferenze “Sapere è antisismico”, cominciato il 26 settembre 2012 è ormai giunto alla terza settimana, che si preannuncia ricca di spunti di riflessione.  Finora infatti sono stati numerosi i docenti universitari che hanno intrattenuto il giovane pubblico con le loro lezioni: Patizio Bianchi, Guido Zaccarelli e Dario Antiseri. Hanno partecipato anche Stefano Rimondi, Presidente di Assobiomedica, Mariella Martini, Direttore Generale AUSL di Modena, e Maurizio Torreggiani, Presidente della Camera di Commercio. Molto apprezzati sono stati lo spettacolo teatrale “Luana Prontomoda”  di Marinella Manicardi e l’intervento storico-letterario del famoso scrittore Valerio Massimo Manfredi. 

 

                  

 

Anpas intervention for the earthquake in Emilia Romagna


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Anpas a lavoro a poche ore dal sisma

                               

 

COSA FARE IN CASO DI TERREMOTO

Durante il terremoto
• Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave.  Ti può proteggere da eventuali crolli
• Riparati sotto un tavolo.  E’ pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso
• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore.  Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire
• Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge.  Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami
• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche.  Potrebbero crollare

• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche.  E’ possibile che si verifichino incidenti
• Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine.  Si possono verificare onde di tsunami
• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale.  Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli
• Evita di usare il telefono e l’automobile.  E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi Dopo il terremoto

• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso
• Non cercare di muovere persone ferite gravemente.  Potresti aggravare le loro condizioni
• Esci con prudenza indossando le scarpe.  In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci
• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti.  Potrebbero caderti addosso

iononrischiohome

Prima del terremoto
• Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi.  Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza
• Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce.  Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto

• Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti. Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso

• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti

• A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza.  Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza


Terremoto: io non rischio

Clicca per ulteriori descrizioni dell'iniziatva promossa da Protezione Civile e ANPAS, in collaborazione con INGV e ReLUIS (Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica).

Scarica il materiale di "Terremoto-Io non rischio", prodotto nell'ambito del progetto Edurisk con la collaborazione di Giunti Progetti Educativi:


La pagina in inglese


 

8 IDEAS TO CHANGE THE WORLD

Participate at the International Conference for Youth in the Euromediterranean

BARI, saturday 29th september, National Meeting of Solidarity


ANPAS needs ideas!

Over the last few years, ANPAS, also through the support of important European networks like Samaritan International (SAMI) and the European Center for Volunteering (CEV), has developed a particular attention to European policies in the belief that our country can be a bridge to the countries of the Mediterranean. Last year we also acceded to the Mediterranean Autonomous Network for Youth (MANY), a network of youth in the Mediterranean that wants to promote the meeting and sharing of knowledge between youth belonging to different social and cultural groups, affirming a culture of learning. ANPAS doesn’t want volunteers to remain indifferent to the grand phenomenon that the countries bordering the mare nostrum are experiencing, which have appealed to our affluent society with movements of people (migration) and socio-political upheavals (the Arab Spring). So then? So we would like to see what’s in store beyond our shores, learn new ideas, and build relationships in the Mediterranean. Through this Call for Papers, we invite the youth of society, citizens 32 years of age and younger, to share ideas to better the world, to construct a more just and united society, for the development of a culture of solidarity, for the protection of the environment and of common goods.

 

Do you have an idea to change the world? Share it with us!

We have chosen the National Meeting of Solidarity that will be held in Puglia, a natural bridge between Europe and the Mediterranean, where 8 youth will present their projects: 8 ideas to change the world, in particular in the area of relations between Italy and the people of the Mediterranean, presented by youth of these countries.

How it works

Among all the ideas received by the 30th of June 2012, only 8 will be selected, that can be presented on the occasion of the International Conference of Youth of the Euromediterranean that will be held in Bari, Saturday the 29th of September 2012.

Therefore, if your idea convinces us, you will fly to Bari and have 10 minutes to present your idea, in the most attractive mode. Are you ready?

Who can participate

The projects can be presented by youth under age 32, who can be residents in Italy or in these countries: Morocco, Algeria, Tunisia, Malta, Libya, Egypt, Israel, Palestinian Authority, Jordan, Lebanon, Syria,Turkey, Cyprus, Greece, Albania, Montenegro, Bosnia-Herzegovina, Croatia, and Slovenia.

We would also like to hear the ideas of immigrants that live in Italy but come from these countries: the true bridge of the Mediterranean!

Conditions of participation

To those who will be selected, you will be given the opportunity to participate in Bari at the entire National Meeting of Solidarity that will be held from Thursday the 27th of September to Sunday the 30th of September. ANPAS will pay the costs relative to accommodation, meals, and transfers to the headquarters of the Meeting. To promote better organization of the day, participants will make sure to specify the necessary logistics for transfers, so that we can make arrangements.

 

 


 

The thirteenth edition of the National Meeting of Solidarity will be held the 27th to the 30th of September 2012 in Bari, organized by ANPAS in collaboration with the Regional Committee of ANPAS in Puglia. This is an annual event, inaugurated in 2000, with the participation of thousands of Public Assistance Volunteers, as well as representatives of Italian Institutions and the Third Sector.

 

NEWS IN ITALIAN

 

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