La Consulta Nazionale del Volontariato: Basta attacchi strumentali al sistema nazionale di Protezione Civile

ALEMANNO SI ASSUMA LE SUE RESPONSABILITA’. IL COMUNE DI ROMA NON CREI PRECEDENTI PER TRASFORMARE IL VOLONTARIATO IN MANO D’OPERA A BASSO COSTO

Croce Bianca Val VibrataRoma, 7 febbraio. La palese difficoltà del Comune di Roma di fronteggiare un evento prevedibile e ampiamente preannunciato non può essere usata per un attacco pretestuoso alla protezione civile, che rappresenta una delle eccellenze del nostro Paese. La Consulta Nazionale del Volontariato esprime rammarico e preoccupazione per il fango che si sta lanciando su quel sistema nazionale di protezione civile efficace ed efficiente, fatto di tante componenti, comprese le migliaia e migliaia di volontari che in questi giorni hanno operato in tutta Italia per portare conforto alla popolazione colpita dalle nevicate e dal gelo eccezionale. Una protezione civile nazionale che andrebbe rafforzata, a partire dall’eliminare quei vincoli che sono stati posti con la legge 10 febbraio 2011, che inibisce e rende complesso un immediato intervento delle strutture operative in situazioni d'emergenza.

 

Anche la Consulta Nazionale del Volontariato sedeva giovedì 2 febbraio al Comitato Operativo convocato dal Prefetto Gabrielli per l’emergenza neve. “In quella riunione Alemanno ha potuto ascoltare la puntuale previsione di ciò che è puntualmente successo il giorno dopo a Roma -dichiara Simone Andreotti, Presidente della Consulta Nazionale del Volontariato di Protezione Civile – nella complessiva disponibilità del sistema nazionale della Protezione Civile, le Associazioni Nazionali di Volontariato hanno messo a disposizione le proprie risorse alle regioni e ai Sindaci, compreso Alemanno – continua Andreotti - chiedendo che fossero create comunicazioni con le nostre sale operative prima che iniziasse a nevicare. Dal Comune di Roma nessuno ci ha chiamato. Auspichiamo che il Sindaco Alemanno si assuma le sue responsabilità invece di cercare maldestramente di scaricare il barile sul sistema nazionale di protezione civile”.

 

La fragilità del sistema comunale di protezione civile, tanto più della Capitale, non può essere confusa con la capacità del sistema nazionale, di cui il volontariato rappresenta un’asse portante che opera quotidianamente al servizio del Paese, esprimendo quel patriottismo fatto di solidarietà, gratuità e generosità di cui l’Italia ha sempre più bisogno.

Ancora una volta nell’emergenza neve il Comune di Roma ha coinvolto il volontariato locale di protezione civile “retribuendo” con un forfait economico ogni volontario intervenuto. “Un atto stravagante – continua Andreotti - che guardiamo con preoccupazione, poiché rappresenta un pericoloso precedente per aprire le porte ad un’idea del volontariato vissuto come mano d’opera a basso costo o come una nuova forma di precariato”. Il Decreto del Presidente della Repubblica n° 194 del 2001, che regola il volontariato di protezione civile, rappresenta in questo senso un importante baluardo. Una norma che garantisce ai volontari che intervengono in emergenza il mantenimento del proprio posto di lavoro e del proprio salario, ma che non ammette in nessuna forma una retribuzione per l’intervento in caso di calamità. Un antidoto che garantisce al volontariato di protezione civile di restare un volontariato “puro”.

Ci chiediamo come mai il Comune di Roma non abbia semplicemente applicato questa norma – conclude Andreotti - che tra l’altro prevede oneri a carico della protezione civile, invece di usare soldi dei cittadini per rimborsare direttamente i volontari”.

 


 

La Consulta Nazionale del Volontariato di Protezione Civile è stata istituita con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 gennaio 2008 per risponde alle esigenze operative e concorrere a proporre, stimolare progetti, idee, riflessioni e proposte sui grandi temi di interesse del volontariato in materia di protezione civile. La Consulta Nazionale del Volontariato di Protezione Civile è composta da 24 grandi associazioni nazionali, ed in particolare dall’Agesci; l’Associazione Fatebenefratelli; l’Associazione Nazionale Alpini; l’Associazione Nazionale Carabinieri, l’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze; l’Associazione Radioamatori italiani; le associazioni specializzate in attività acquatiche e subacquee (Salvamento, Fias, Fin e Fipsas); gli Autieri d’Italia ; l’Avis; la Caritas Italiana; il Cngei; la Comunità di S. Egidio; la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia; il Cives; il Corpo Italiano di soccorso Ordine di Malta – Cisom; Fir-CB; Legambiente; Prociv-Arci; Psicologi per i Popoli; Raggruppamento Nazionale Radiocomunicazione d’emergenza;  Unità Cinofile Italiane da Soccorso; Unitalsi;  Vigili del Fuoco in Congedo.

Partecipano ai lavori della Consulta, come osservatori, i rappresentanti della Croce Rossa Italiana, del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e dell’Associazione dei Vigili del Fuoco Volontari.

IN EVIDENZA

Neve e Protezione Civile - Anpas: la Protezione civile non è finita (comunicato stampa)

L'intervento dei volontari Anpas: la Fratellanza Popolare di San Donnino e la Pubblica Assitenza di Pisa (foto di Tommaso Cecchini e Antonio Lorenzini), nel Lazio (foto Marco Negri).                                             

Ascolta L'intervento di Anpas al Giornale Radio Sociale  

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Comportamenti:

 

mantenere puliti gli accessi alla propria abitazione e/o attività

non utilizzare l'auto se non strettamente necessario

prima di uscire dalla propria abitazione, informarsi sulla percorribilità delle strade nelle immediate vicinanze

evitare comportamenti che possano determinare il rischio di cadute e/o raffreddamento

In particolare si consiglia alle persone anziane di non uscire di casa e se strettamente necessario di seguire le prescrizioni diramate dall'autorità e dalla Protezione Civile.

Le automobili devono essere munite di catene o gomme termiche.

 

Altre info
Nel Piano Emergenza Neve sono coinvolti diversi attori, tra cui Comune, Vigili del Fuoco, Carabinieri, ecc.. Anche gli stessi Cittadini, però, sono tenuti a svolgere un ruolo significativo, per rendere più veloci ed efficaci gli interventi, con la collaborazione di tutti. Nelle situazioni di emergenza, del resto, è necessario modificare le proprie abitudini e cercare di contribuire a normalizzare le eventuali situazioni di disagio causate dagli eventi, in questo caso le nevicate.
Ai privati compete togliere la neve dal proprio passo carraio e/o dal proprio accesso privato e dal marciapiede fronte proprietà. La neve spalata va accumulata ai lati del passo carraio e non buttata in mezzo alla strada, per non vanificare il lavoro di pulizia. Si consiglia, quindi, di acquistare sale e di munirsi di pale per effettuare lo sgombero della neve dalle proprie aree private
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