Stazzema, i volontari Anpas e il parco della Pace

Stazzema, 22 marzo 2015 - Per due giorni novanta volontari delle Pubbliche Assistenze Anpas della Toscana hanno lavorato al ripristino delle aree del Parco nazionale della Pace di Sant'Anna di Stazzema danneggiato dal maltempo delle scorse settimane che aveva abbattuto piante e aree storiche che ricordavano l’eccidio.

 

Il cuore è nelle radici: la ricostruzione del Parco della Pace di Stazzema

 

Il parco è uno luogo divenuto simbolo della memoria e del ricordo dell’eccidio avvenuto durante la seconda guerra mondiale. Un modo per continuare a mantenere viva la memoria attraverso un intervento dei volontari per diffondere la cultura della pace e del rispetto.

Egidio Pelagatti, responsabile operativo Protezione civile Anpas, ha voluto fare n grande ringraziamento ai vari volontari che hanno reso possibile tutto ciò e soprattutto un grazie per aver ascoltato le mie indicazioni".

“In queste ore difficili per il nostro territorio – hanno dichiarato il Sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, e l’assessore Egidio Pelagatti alla protezione civile – abbiamo sentito il calore di tutta la comunità della Toscana che si è riconosciuta seppure duramente colpita, nel danno alla memoria causato dal vento che si è abbattuto su sant’Anna di Stazzema il Paese vittima della furia dei nazifascisti del 12 agosto 1944 e sede del Parco Nazionale della pace, un luogo che racchiude in sé tutti i cittadini e le istituzioni che lavorano per costruire sulla memoria dolorosa del nostro passato comune, la speranza di un mondo senza più guerre”.


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La fotogallery dell'intervento

 

 



 

SALVIAMO IL PARCO NAZIONALE DELLA PACE DI SANT’ANNA DI STAZZEMA

 

CONTO CORRENTE PER CONTRIBUIRE

 

Il Paese vittima della furia dei nazifascisti del 12 agosto 1944, sede del Parco Nazionale della pace è stato devastato dalla furia del vento. La Cappellina restaurata con il contributo del Fondo per il Futuro istituito dalle Repubbliche di Italia e di Germania, è stata devastata dal vento e la copertura appena realizzata completamente scoperchiata. Il piazzale Anna Pardini luogo di parcheggio per migliaia di visitatori ogni anno è stato distrutto e invaso dalle piante abbattute dal vento. Il cimitero del paese è stato sconvolto dal crollo delle piante, la piazza della Chiesa dove furono trucidati 132 dei 560 innocenti della strage è stata completamente attraversata dalla furia degli eventi. La Chiesa ha avuto il tetto completamente distrutto con la copertura compromessa. La Via Crucis è invasa dalle piante e la ringhiera divelta, il Centro di Accoglienza ha subito danni: le coperture sono state divelte, la strada di accesso è in più punti invasa dalle piante. E’ andata distrutta la lapide sul retro dell’Ossario che è caduta per l’azione del vento. 

 

Il Comune di Stazzema ha reso disponibile un conto corrente intestato a: 

 

Comune di Stazzema

 

Iban IT06L0872670250000000730185

 

Banca Versilia Lunigiana Garfagnana

 

Agenzia Pontestazzemese

 

Dalle’Estero CODICE BIC : ICRAITRRK60

 

Causale "Salviamo il Parco Nazionale della  Pace di Sant'Anna di Stazzema".

A Sant’Anna di Stazzema, la mattina del 12 agosto 1944, si consumò uno dei più atroci crimini commessi ai danni delle popolazioni civili nel secondo dopoguerra in Italia.

Quel mattino di agosto a Sant’Anna uccisero i nonni, le madri, uccisero i figli e i nipoti. Uccisero i paesani ed uccisero gli sfollati, i tanti saliti, quassù, in cerca di un rifugio dalla guerra. Uccisero Anna, l’ultima nata nel paese di appena 20 giorni, uccisero Evelina, che quel mattino aveva le doglie del parto, uccisero Genny, la giovane madre che, prima di morire, per difendere il suo piccolo Mario, scagliò il suo zoccolo in faccia al nazista che stava per spararle, uccisero il prete Innocenzo, che implorava i soldati nazisti perché risparmiassero la sua gente, uccisero gli otto fratellini Tucci, con la loro mamma. 560 ne uccisero, senza pietà in preda ad una cieca furia omicida. Indifesi, senza responsabilità, senza colpe. E poi il fuoco, a distruggere i corpi, le case, le stalle, gli animali, le masserizie. A Sant’Anna, quel giorno, uccisero l’umanità intera.

La strage di Sant’Anna di Stazzema desta ancora oggi un senso di sgomento e di profonda desolazione civile e morale, poiché rappresenta una delle pagine più brutali della barbarie nazifascista, il cancro che aveva colpito l’Europa e che devastò i valori della democrazia e della tolleranza. Rappresentò un odioso oltraggio compiuto ai danni della dignità umana. Quel giorno l’uomo decise di negare se stesso, di rinunciare alla difesa ed al rispetto della persona e dei diritti in essa radicati.

 

 

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