L'adesione di ANPAS alla mobilitazione "Fuori il sessismo, l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia dalla Toscana"

Giovedì 29 Maggio si svolgerà presso l'Auditorium del Consiglio Regionale della Toscana, un convegno promosso da La Manif Pour Tous Toscana, dal titolo “L'ideologia gender all'attacco delle libertà di educazione ed espressione”.

Non comprendiamo come la Regione Toscana possa accogliere un evento apertamente contrario ai valori accoglienza di ogni diversità. E' inoltre grave che sia nascosto ai destinatari dell'iniziativa il fatto che la sede è stata concessa a due gruppi consiliari (che non compaiono nella comunicazione esterna dell'iniziativa).

Le Associaizoni LGBT della Toscana e la rete delle Associazioni di Donne della nostra città hanno contestato questa scelta con due lettere aperte inviate alla Regione Toscana che avranno come seguito una mobilitazione unitaria dal titolo "FUORI IL SESSISMO, L'OMOFOBIA, LA LESBOFOBIA E LA TRANSFOBIA DALLA TOSCANA" che si terrà nel pomeriggio di giovedì 29 maggio.

Ireos

Al Presidente della Regione Toscana
Enrico Rossi
Alla Giunta della Regione Toscana
Al Presidente del Consiglio Regionale della Toscana
Alberto Monaci
Siamo venuti a conoscenza che il 29 Maggio si svolgerà presso l'Auditorium del Consiglio Regionale,
un convegno promosso da La Manif Pour Tous Toscana, dal titolo “L'ideologia gender all'attacco
delle libertà di educazione ed espressione”. Non comprendiamo come una Regione che si fregia del
primato di aver approvato la prima legge regionale contro le discriminazioni per orientamento
sessuale e di genere (L. 63/2004) e che ha inserito il contrasto all'omofobia anche nel suo Statuto
Regionale, possa concedere a cuor leggero uno spazio istituzionale ad un'iniziativa apertamente
contro i diritti ed i valori della nostra Regione.
L'Associazionismo LGBTI toscano e non solo, lo scorso gennaio, ha promosso in modo unitario una
manifestazione di protesta contro la scelta del Comune di Firenze di accogliere a Palazzo Vecchio un
convegno di stampo omo-transfobico. Da un lato le Istituzioni locali promuovono e sostengono
iniziative per i diritti, dall'altro si concedono spazi pubblici alla rappresentanza di idee che hanno a
che fare con l'odio.
Rileviamo che, come è avvenuto altre volte, lo spazio è stato concesso a due gruppi consiliari (Nuovo
Centro Destra e Fratelli d'Italia) che non compaiono nella comunicazione esterna, generando
confusione nei potenziali destinatari dell'iniziativa (operatori ed insegnanti) a cui si nasconde di
partecipare ad un'iniziativa di partito.
Apprendiamo inoltre dagli stessi promotori che l'obiettivo del convegno è contestare il progetto della
Regione Toscana di contrasto all'omofobia e transfobia in ambito scolastico, pur senza una
interlocuzione con i soggetti del nostro territorio (associazioni, insegnanti, studenti) che ne hanno
preso parte. Consideriamo grave che la Regione conceda spazi pubblici senza una verifica del loro
uso e dei contenuti che vengono propagandati, consentendo di fatto un uso strumentale dei luoghi
istituzionali. Purtroppo questa strategia si è verificata più volte in Toscana e in altre regioni. Si ripete
la scena, si continua ad ignorare ed emarginare, tutto per un tornaconto politico che non capisce il
vero senso della libertà d'espressione. E' quindi evidente che è in atto un attacco contro una società
inclusiva di ogni diversità da parte di un soggetto politico e culturale non ben identificato, con
conseguenze gravi sulle vite delle persone LGBTI e sulle loro famiglie e sulle libertà di ognuno.
Chiediamo pertanto un intervento urgente che confermi la posizione del Presidente, della Giunta e
del Consiglio della Regione Toscana contro la violenza di genere e l'odio omotransfobico.
AGEDO Toscana (Associazione Genitori, Familiari ed Amici di Omosessuali) - Toscana
Arcigay Arezzo Chimera Arcobaleno; Arcigay Grosseto "Leonardo Da Vinci"; Arcigay Pisa Pink
Riot; Arcigay Pistoia "La Fenice" ; Arcigay Siena - Movimento Pansessuale, Arcilesbica Firenze,
Arcilesbica Pisa, Azione Gay e Lesbica Firenze, Comitato Gay e Lesbiche Prato, Consultorio
Transgenere, Famiglie Arcobaleno, Gruppo Giovani GLBT*, Lei disse si; Intersexioni, IREOS;
MIT Movimento Identità Trans – Toscana; Rete Genitori Rainbow


LETTERA APERTA
Al Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi, alle assessore e agli assessori
Al Presidente del Consiglio Regionale Toscano Alberto Monaci, alle consigliere e ai consiglieri
“La Regione Toscana garantisce il diritto all’autodeterminazione di ogni persona in ordine al proprio
orientamento sessuale e alla propria identità di genere”.
Questo recita l’articolo 3 della legge 63/2004 della Toscana, una legge importante che mette al centro
le persone e la loro libertà di essere e di scegliere.
Vi chiediamo quindi di fermare il convegno che si dovrebbe tenere nell’auditorium della Regione il
29 maggio, dal titolo “L’ideologia gender all’attacco della libertà di educazione e di espressione” che
è promosso dall’associazione La Manif pour tous e contrasta con tali principi. La Regione Toscana,
non può offrire spazi a chi, con menzogne, offese, e una sistematica negazione dei diritti, promuove
omotransfobia e sessismo, odio e intolleranza, opponendosi ai valori della nostra costituzione.
La volontà di mistificazione sta già nel titolo perché in realtà non esiste nessuna “teoria del gender”,
ci sono invece «i gender studies, i quali mostrano come non ci siano modi predefiniti di essere uomini
o donne, ma come invece l’espressione della propria sessualità risponda ad identità molteplici ed
ugualmente legittime» come recita un documento prodotto dalla Società Italiana delle Storiche.
Stupisce che vi siano soggetti i quali, in virtù di tale fantomatica “teoria del gender” cercano di
imporre una visione del mondo legata a pregiudizi di matrice confessionale, ancorata a stereotipi e
condizionamenti considerati “giusti”, “veri” e incontrovertibili, e perciò da diffondere con una nuova
crociata: attaccano libertà di pensiero e di educazione; si oppongono alla libertà di
autodeterminazione e di espressione delle persone nella propria identità di genere e di orientamento
sessuale; contrastano la libertà di scelta delle donne, pretendono che siano negati i diritti e il
riconoscimento sociale a persone, bambine e bambini, famiglie intere, che oggi vivono serenamente
nella nostra società e che devono godere degli stessi diritti di qualunque altro soggetto.
Noi vogliamo vivere in una regione che promuova l’autodeterminazione e che lotti contro tutte le
discriminazioni. Negare spazi pubblici a chi non rispetta la costituzione e la libertà, a chi discrimina
in base alla identità di genere o all’orientamento sessuale, è un dovere da parte delle istituzioni.
Fermare lo svolgimento di questo convegno vuol dire riaffermare i diritti umani.
Libere tutte, Unite in rete, Intersexioni, Coordinamento contro la violenza di genere e il sessismo, Il
giardino dei ciliegi, Agedo Toscana, Ireos, Laboratorio per la laicità, Lei disse sì, LeMusiquorum,
Rete 13 febbraio Pistoia, Spos* in fuga, Gruppo Giovani Glbti*, L.E.D. Libertà e Diritti Arcigay
Cecina, Azione Gay e Lesbica, Rete Genitori Rainbow, Famiglie Arcobaleno, Comitato Gay e
Lesbiche di Prato.

 

 

 

 

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