I cento anni del Presidente Emerito della SVS di Livorno: Garibaldo Benifei
Si sono svolti ieri, a Livorno, i festeggiamenti di Garibaldo Benifei: una festa a sorpresa al Teatro C dove sono intervenuti amici, compagni e istituzioni cittadine. Oltre ai volontari e ai dirigenti della SVS di Livorno, era presente anche il presidente nazionale Anpas Fausto Casini. Il video dei festeggiamenti (di Emilia Trevisani Il Tirreno)
L'impegno di Garibaldo nella SVS PUBBLICA ASSISTENZA (dal sito della SVS di Livorno) Nato il 31/1/1912 si è iscritto alla SVS il 30/5/1923 alle età di 11 anni entrando immediatamente nella sezione giovanile. La ristrutturazione costa molto all’Associazione e Garibaldo stesso si impegna anche in una grande campagna di raccolta fondi per sostenere le spese. Nel 1983 la sede di Via San Giovanni viene inaugurata con una grande festa popolare. Ma Garibaldo si rende subito conto che questa sede non è più idonea alla esigenze della SVS e dei Volontari e con sofferenza comunica nel 1985 all’Assemblea dei Soci ed al Comune della richiesta di un area dove costruire la nuova sede. Dopo la sua Presidenza, il ruolo di Presidente emerito, permette di far continuare la partecipazione alla vita associativa anche nel ruolo attivo di Presidente del Collegio dei Probiviri (organo di garanzia della SVS) a tutt’oggi ancora ricoperto. |
"Una società dove molti sono gli esclusi, è una società senza futuro"Il documentario: Remembering
Chi è Garibaldo Benifei (dal sito www.anpi.it) Nato a Campiglia Marittima (Livorno) il 31 gennaio 1912.
Di famiglia antifascista, nel 1922 fu costretto a lasciare Campiglia con i suoi, che si sottrassero così alle persecuzioni degli squadristi. A 12 anni dovette abbandonare la scuola e cercarsi un lavoro. Entrato nel 1931 nell'organizzazione comunista clandestina, due anni dopo fu arrestato. Picchiato dalla polizia, fu condannato a un anno di reclusione per attività sovversiva. Rinchiuso nel "Palazzo dei Domenicani" di Livorno, ebbe modo di conoscere il futuro Presidente Sandro Pertini. Non poté, invece, rivedere sua madre che, gravemente malata al momento dell'arresto di Garibaldo, era deceduta durante la detenzione del figlio. |