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Tre anni fa a Lampedusa il naufragio al largo dell’isola dei conigli, costato la vita a 368 persone. Dal 3 Ottobre 2013 ad oggi la lista dei morti e dispersi supera le 11.400 persone secondo UNHCR Italia – Agenzia ONU per i Rifugiati. L’impegno di Anpas e le pubbliche assistenze
3 ottobre. I numeri. Secondo UNHCR, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, sono state 1,015,078 le persone che nel 2015 sono arrivate in Europa via mare, morti o dispersi 3771. Nel mese di febbraio 2016 sono arrivate 44.024 persone (nel 2015 erano 7,271). Secondo Eurostat Nel 2015 sono quasi 400mila i minori che hanno fatto richiesta di asilo in Europa. Secondo Unicef muoiono due persone al giorno nel tentativo di attraversare il mediterraneo. Un terzo dei profughi arrivati nel 2015 ha meno di 18 anni. In Italia sono più di 7000 le richieste d’asilo di minorenni.
Ma oltre i numeri ci sono le facce di chi arriva e di chi accoglie. Per questo Anpas e la rete europea degli operatori umanitari Samaritan International lanciano la campagna “Quando i numeri diventano facce” per ricordare l’impegno dei volontari Anpas che portano soccorso alle persone che arrivano dal Mediterraneo, o IDC Serbia e ASB Germania accolgono le persone che prendono la rotta balcanica portando assistenza e soccorso. “Quando i numeri diventano facce” è il motto che sottolinea l’impegno quotidiano delle persone che operano in favore di ogni singolo essere umano che arriva in Europa. Facce e persone, oltre le statistiche che nel corso dell’anno verranno raccontate attraverso documentari e servizi fotografici ad hoc con l’hashtag #sami4refugees. Contemporaneamente l’impegno della rete Samaritan International, che oggi conta oltre tre milioni di persone, 17 organizzazioni umanitarie in 16 paesi d’Europa, seguirà anche via istituzionale all’interno delle istituzioni europee per migliorare il sistema di accoglienza e di assistenza.
L’accoglienza nelle pubbliche assistenze. Gran parte delle operazioni di assistenza medica e logistica gratuita dei volontari Anpas viene fatta dai volontari delle pubbliche assistenze delle zone costiere di Sicilia, Puglia e Sardegna, ma anche nel Lazio, Toscana e Sud Tirolo. I volontari prestano la loro opera gratuitamente, nel rispetto della legge 266 sul volontariato. È di pochi giorni fa la comunicazione del Sottosegretario all’Interno Domenico Manzione che ha manifestato l’interesse per la definizione di un progetto nazionale per l’accoglienza e dell’assistenza dei migranti nelle pubbliche assistenze che sottolineato come l’individuazione delle strutture per l’accoglienza dei richiedenti asilo, è demandata alle singole Prefetture le quali “a seguito di intese con enti pubblici o procedure di gara, stipulano le convenzioni con gli Organismi che offrono la disponibilità di strutture e di servizi di accoglienza nel territorio di riferimento”. Anpas si è resa disponibile per la definizione di un protocollo d’intesa per l’accoglienza e la gestione di rifugiati e migranti da parte delle pubbliche assistenze Anpas d’Italia. Secondo Fabrizio Pregliasco le pubbliche assistenze Anpas vogliono affrontare lo scottante tema dei migranti partendo dalle proprie associazioni come luoghi di condivisione ed integrazione proponendo alle prefetture alcune opzioni che possono contribuire al processo di integrazione tanto complesso da attuare”.
Il progetto Colors: tutti i colori del soccorso
Il progetto Humanitas di Anpas Toscana. Accompagneranno gli anziani a fare le visite mediche o a fare la spesa, faranno i turni sulle ambulanze, forniranno assistenza ai disabili e svolgeranno attività di protezione civile. Sarà questo il fulcro centrale di Humanitas, un progetto pilota promosso dalla Regione e dallepubbliche assistenze toscane che prevede il coinvolgimento in attività di carattere sociale di alcuni richiedenti asilo presenti sul territorio fiorentino, che permetteranno ai beneficiari di ricambiare la solidarietà con la solidarietà. Un concetto non scontato, per anni quasi tabù, ma che consentirà agli ospiti stranieri accolti sul territorio italiano di contraccambiare l’ospitalità ricevuta attraverso il loro impegno nella realizzazione delle attività di volontariato promosse dai soggetti del terzo settore. Un assunto che permetterà di affrontare anche un altro aspetto controverso dell’accoglienza italiana che tanta polemica suscita: l’inattività dei richiedenti asilo. Le Pubbliche assistenze toscane formeranno migranti ai valori del volontariato dando loro sostegno e accoglienza. E’ il senso del progetto Humanitas, nell’accezione latina: un progetto rivolto a esseri umani, prima che a migranti. I primi sette migranti hanno già cominciato il loro percorso di formazione presso alcune associazioni sul territorio regionale. L’accordo di collaborazione promosso dalla Regione Toscana per la realizzazione di attività di volontariato e di promozione sociale figura la previsione di percorsi “che permettano ai migranti di conoscere e integrarsi nel contesto sociale che li ospita, attraverso lo svolgimento di attività di volontariato finalizzate al raggiungimento di uno scopo sociale e/o pubblico, che consentano di acquisire un ruolo attivo, partecipe e che restituiscano loro dignità”. Il progetto propone il volontariato come un’esperienza formativa a valenza sociale. Dopo la fase di accoglienza, in cui il richiedente è un mero beneficiario di servizi di assistenza, grazie alla formazione diretta in associazione, il migrante diventerà protagonista attivo del suo percorso di integrazione. In fase sperimentale, la Croce Azzurra di Pontassieve, l’Humanitas di Scandicci e L’Avvenire di Prato, sez. Vaiano, ospiteranno richiedenti o titolari di protezione per un totale di quattordici settimane (circa 100 ore totali). I migranti saranno seguiti in associazione da dei tutor debitamente abilitati. Le persone inserite nel progetto, prenderanno parte al percorso formativo organizzato da Anpas Toscana con incontri di formazione generale sul ruolo del volontariato nella nostra società e sul funzionamento del mondo del lavoro e delle competenze spendibili. Seguirà un momento di formazione specifica che, previo superamento di un esame finale, darà l’abilitazione di soccorritori di livello base.
L’advocacy di Anpas in Europa. Sono state consegnate lo scorso anno, da Samaritan International sette richieste di cambiamento della politica europea per l’accoglienza dei rifugiati a Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Per il Parlamento europeo il suo presidente Martin Schulz ha incontrato i rappresentanti di SAM.I., rete europea di cui Anpas fa parte. L’incontro si è svolto in occasione della riunione plenaria del Parlamento europeo. Oltre all’onorevole Fleckenstein, erano presenti il Segretario Generale SAM.I. ad Interim Ivo Bonamico (Croce Bianca Bolzano) e il vicepresidente SAM.I. Reinhard Hundsmüller. SAM.I. ha evidenziato anche il ruolo importante che i volontari svolgono in aiuti di emergenza e servizi di integrazione. “Al momento sono soprattutto i volontari che offrono sostegno ai rifugiati” ha dichiarato Knut Fleckenstein. “Si preoccupano per loro, danno loro cibo, vestiti, coperte o la medicina. Ma con il crescente numero di rifugiati, i volontari stanno raggiungendo i loro limiti”. Anpas, anche col supporto di Comitati Anpas Sicilia e Puglia, ha attivamente preso parte all’elaborazione della Dichiarazione.Nella dichiarazione intitolata “Sette richieste per il cambiamento della gestione europea dei rifugiati”, SAM.I. ha invitato l’Unione Europea i suoi Stati membri a espandere le loro misure di aiuto e di condividere una gestione europea dei rifugiati. (link)
L’integrazione. Oltre all’assistenza agli sbarchi di immigrati, le pubbliche assistenze Anpas sono impegnate per l’integrazione: sono attivi sportelli sociali, e di mediazione culturale e molte associazioni svolgono attività per l’alfabetizzazione dei migranti e richiedenti asilo.