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Un anno di volontari e di pubbliche assistenze: il 2016 di Anpas
Un anno di noi, un anno di Anpas: il bilancio sociale 2016
20 maggio 2017 – È stato presentato oggi a Torino, nel corso dell’annuale Assemblea nazionale Anpas, il Bilancio Sociale 2016 dell’associazione Nazionale pubbliche assistenze (A.N.P.As.): una organizzazione di volontariato laica che si occupa di soccorso e trasporto sanitario, protezione civile e ambientale, servizi sociali, cultura e cooperazione internazionale. Un anno, il 2016, che, come ha raccontato Fabrizio Pregliasco (presidente Anpas) nel corso dell’Assemblea Nazionale, “ha visto tra i momenti principali di attività, l’intervento di Protezione Civile in Centro Italia, il percorso del Codice etico, l’iter della riforma del terzo settore e l’affidamento dei servizi socio sanitari al volontariato”.
La nuova grafica e la realtà aumentata. Un documento, il bilancio sociale, che quest’anno ha tra le novità, oltre ad un rinnovo della grafica, la realtà aumentata che permetterà ai lettori di generare dei video dalle immagini, attraverso la app Aurasma. Un modo per aumentare la fruizione del bilancio attraverso i video dei principali momenti dell’anno. Per Anpas, ha dichiarato Vincenzo Favale (responsabile Bilancio Anpas) “il bilancio sociale è uno dei più importanti strumenti di rendicontazione verso i propri portatori di interesse, dai volontari della singola pubblica assistenza alle più importanti istituzioni nazionali ed internazionali”.
I numeri. Nata nel 1904, dal movimento delle Società Operaie di Mutuo Soccorso, è una delle organizzazioni di volontariato più grandi d’Italia con 886 pubbliche assistenze e che oggi conta 83mila volontari attivi, 329.331 soci, oltre 3000 dipendenti, 2549 volontari in Servizio Civile in più di mille presìdi in tutte le regioni d’Italia.
Le pubbliche assistenze Anpas. Principale attività svolta dai volontari Anpas resta il soccorso (emergenza-urgenza, trasporti sanitari donazione sangue organi, trasporto sangue, telesoccorso) e servizi sociali (centri diurni, assistenza domiciliare, inserimento sociale, accoglienza migranti, attività ricreative). A seguire le attività di formazione (formazione sanitaria) e di protezione civile e ambientale (antincendio, assistenza manifestazioni, prevenzione, interventi su calamità), cooperazione internazionale e attività culturali.
Nel bilancio sociale 2015 Anpas ha rendicontato i vari settori di attività dell’Anpas: rappresentanza istituzionale, progettazione sociale, protezione civile, adozioni e cooperazione internazionale, politiche comunitarie ed euro mediterranee.
Oltre alla rappresentanza e alla partecipazione attiva alla riforma del Terzo Settore, al contributo alle linee guida ANAC tante le attività istituzionali svolte come l’assistenza sanitaria al rally di Sardegna, la promozione delle politiche giovanili con vari incontri sul territorio e il meeting nazionale in Versilia con già di mille volontari partecipanti da tutte le regioni d’Italia.
Servizio Civile. Sono stati 2549 i giovani che hanno svolto il servizio civile in una pubblica assistenza Anpas nel 2016. Protezione civile e ambientale. Nel corso dell’emergenza in centro Italia hanno operato più di 1500 volontari Anpas provenienti da tutta Italia. Soccorritori, infermieri, medici, psicologi, operatori di protezione civile, educatori, cuochi, logisti, elettricisti, geologi, cinofili delle pubbliche assistenze d’Italia ad Amatrice, Accumoli, Grisciano, Arquata del Tronto, Cornillo Nuovo, Montegallo, Spoleto, Norcia, Macerata, Tolentino. 130mila i pasti cucinati e serviti durante l’emergenza, 96mila ore di attività e 12mila giornate di presenza.
Sono stati 140 le pubbliche assistenze che il 15 e il 16 ottobre 2016 hanno portato in piazza 1450 volontari Anpas per la campagna Io Non Rischio, campagna del Dipartimento di Protezione Civile nata nel 2011 per sensibilizzare la cittadinanza sulle attività di prevenzione e mitigazione del rischio. Quasi mille i minori ospitati nei 35 campi scuola “Anch’io sono la Protezione Civile” promossi dal Dipartimento di Protezione Civile.
Adozioni e cooperazione internazionale. Sono state tredici le procedure adottive concluse nel 2016, 5 i progetti di cooperazione internazionale rivolti a 4712 persone in 4 paesi. Con la campagna Emergenza Nepal, e il viaggio di Davide Gaddi (2000km in 8 regioni d’Italia coinvolgendo 14 associazioni e 7 comitati), realizzata da Anpas con OGS e Relais, sono stati raccolti €3.850 da enti pubblici, €8.615 da enti commerciali, €8.540 da privati, €18.060 da associazioni e comitati regionali. 11 associazioni e un comitato regionale sono tra i sostenitori del progetto di Sostegno a distanza a favore dei bambini del Gambia.
Europa. Quattro le scuole italiane coinvolte nel flash mobile di SAMI Eroi senza Superpoteri. Anpas è stata protagonista anche nel sesto Contest di Sami in Slovacchia e Polonia. Per quanto riguarda la progettazione, nel 2016 Anpas ha realizzato 7 progetti, tra i quali BAD Big Anpas Data, Be Drin, Flood, Adapt, Samets.
Il Codice etico. Un percorso, quello intrapreso da Anpas e presentato in via definitiva a Torino, finalizzato a garantire comportamenti e procedure responsabili volti a migliorare l’efficienza, l’efficacia, la trasparenza e la qualità dell’azione volontaria, a soddisfare i bisogni delle tante comunità che ogni giorno usufruiscono dei progetti e dei servizi dei volontari delle pubbliche assistenze Anpas. Dalla Riforma al Codice Etico. Anche alla luce della recente riforma del Terzo Settore, l’articolo 7 comma 2 prevede forme di autovalutazione e controllo, Anpas ha ritenuto che la vita e le azioni della propria organizzazione debbano essere quotidianamente improntate e riferibili a principi etici e regole comportamentali che esprimano il valore aggiunto, individuale e condiviso, dell’essere volontari Anpas, l’obbligo di interrogarsi su quali siano le condizioni verso cui le pubbliche assistenze debbano tendere per un miglioramento costante.
I valori di Essere Anpas. Dal rispetto della persona all’impegno per la lotta al terrorismo al contrasto alla violenza, dalla gestione nella gestione amministrativa al corretto uso dei beni e delle informazioni: il codice stabilisce anche quelle che sono le responsabilità dell’associazione nei confronti dei suoi appartenenti come l’impegno a sostenere percorsi innovativi condivisi, ad assicurare una condotta trasparente e favorire il ricambio generazionale degli organi dirigenti. Tra i diritti degli appartenenti da Anpas il diritto alla libertà di espressione e il diritto ad essere trattato, in ogni circostanza, in modo equo, indipendentemente da genere, razza, lingua, orientamento sessuale, convinzioni politiche, filosofiche o religiose. Per Anpas il concetto di “assistenza” significa: essere presenza, accompagnare, condividere una responsabilità, essere mediatori tra il supporto e la conquista dell’autonomia. L’azione etica è “un abito” che non si indossa solo con la divisa, ma fa parte del vivere quotidiano dei volontari. l Codice Etico Essere Anpas non è un adempimento per l’applicazione della Dgls 231/2001 (Responsabilità amministrativa dll società e degli enti), ma uno strumento di autovalutazione che vedrà impegnati tutti i volontari e le pubbliche assistenze che impegneranno, anche formalmente, le associazioni a sottoscrivere un patto di corresponsabilità.
Secondo Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas “Le nostre attività e la passione dei volontari Anpas ci hanno reso creatori di valore sociale da più di un secolo e che dobbiamo innovare in uno scenario sempre più complesso che richiede controlli e verifiche costanti, ma anche sostegno attraverso la formazione e la comunicazione per le associazioni più in difficoltà. Come abbiamo ripetuto più volte, il soccorso e più in generale l’assistenza inizia dalla trasparenza, ma tanto l’assistenza quanto la trasparenza non possono essere valutati senza una serie di indicatori che ne stabiliscano l’impatto sociale”.
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Il bilancio economico 2016-2017
L’assemblea nazionale Anpas a Torino, 20 maggio 2017