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Approvata in aula all’unanimità da tutti i Consiglieri Regionali la proposta di legge che fa “risorgere” le associazioni di volontariato. Torna quindi ad essere garantito ai cittadini marchigiani l’eccellente servizio di trasporto sanitario (d’emergenza e programmato) assicurato fino ad aggi dalle associazioni di volontario e dalla Croce Rossa Italiana.

Oggi, martedì 5 aprile, è stata discussa in aula dai Consiglieri della Regione Marche la Proposta di Legge 79/2011.

Il testo ripara gli effetti della proditoria modifica apportata alla L.R. 36/1998 tramite un emendamento presentato durante l’approvazione in aula della Legge Finanziaria regionale 2011: questa modifica aveva cancellato di fatto le associazioni di volontariato aderenti ad ANPAS ed alla Confederazione delle Misericordie, nonché la Croce Rossa Italiana, dalla possibilità di effettuare in convenzione il trasporto sanitario, sia d’emergenza che programmato, prevedendo di attivare gare d’appalto per tentare di continuare a garantire ai cittadini marchigiani questo servizio indiscutibilmente essenziale.

Il testo di legge approvato oggi è frutto di un importante lavoro portato avanti in equipe da tutti i componenti della Va Commissione Sanità, coordinati dal Presidente Comi e dal Vice Presidente D’Anna, che lo hanno votato all’unanimità. In particolare i due responsabili della Commissione si sono fatti portavoce della necessità di identificare un percorso normativo più che corretto sia a livello nazionale che comunitario, prendendo contatto personalmente con i vari referenti. La PdL 79/2011 ha infatti preventivamente ottenuto un parere favorevole sia dal Dipartimento delle Politiche Comunitarie presso la Presidenza del Consiglio, sia dalla Commissione Europea.

Le associazioni di volontariato non possono, inoltre, non apprezzare l’impegno responsabilmente dimostrato oggi in aula da tutti i Consiglieri che hanno votato all’unanimità la Proposta di Legge, posto che essa va a risolvere un importante problema, i cui effetti sarebbero andati principalmente a danno dei cittadini marchigiani. La presenza discreta e rispettosa di una trentina di volontari oggi in aula aveva proprio lo scopo di dimostrare all’aula la presenza costruttiva di un movimento di cittadinanza attiva, prima ancora che di difesa della propria identità.

Quello salito oggi è tuttavia solamente il primo gradino di una scala ancora tutta da percorrere. La legge così modificata, infatti, fissa in maniera chiara i principi generali voluti dal legislatore, che però dovranno essere concretizzati da successivi atti normativi che li mettano in pratica. Le associazioni dovranno quindi continuare a vigilare, offrendo peraltro la propria collaborazione, affinché anche questi atti elaborati dai funzionari rispecchino in pieno lo scenario evolutivo chiaramente tracciato dall’Assemblea legislativa.

COMUNICATO STAMPA.pdf


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