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di Romuald Desandré

IMG_2883_1024x683-13 agosto 2011 - La volontà di una formazione di base unificata e specifica per la difficoltosa tipologia territoriale è stata alla base dell'incontro tra la delegazione della Federazione Regionale delle Organizzazioni di Volontarito del Soccorso della Valle d'Aosta e la Croce Bianca di Bolzano.

 

Il ruolo del volontario del soccorso diventa sempre più difficile e le responsabilità morali e legali nei confronti della persona infortunata crescono sempre maggiormente. Da diversi anni i percorsi di formazione dei volontari hanno visto l'inserimento di rigide e valide linee guida che hanno permesso di agevolare l'intervento del personale sanitario. La volontà da parte della Federazione Regionale e della Croce Bianca è di rendere ancora più specifica la formazione dei propri volontari sulla base delle necessità del territorio, passando dall'ipotermia al trattamento del politraumatizzato, tipologie di facile incontro sul territorio montano.

 

Durante la visita a Bolzano la delegazione valdostana, accompagnata dal Vice Presidente Nazionale Anpas dr. Fabrizio Pregliasco, ha potuto constatare che pur non avendo avuto in precedenza nessun contatto molti progetti e protocolli creati ed applicati in Valle d'Aosta hanno trovato contemporaneante applicazione in Trentino Alto Adige.

 

Il caso più ecclatante è il progetto first-responder, questo progetto prevede la reperibilità di personale formato per l'utilizzo del defibrillatore semi-automatico.

 

L'associazione dei Volontari del Soccorso di Châtillon – St. Vincent, in collaborazione con l'associazione Les Amis du Coeur, dal 2005 rende reperibile un soccoritore volontario abilitato all'uso del DAE (defibrillatore semi-automatico) sul territorio della Comunità Montana Monte Cervino.

 

Allo stesso tempo la Croce Bianca ha abilitato all'uso del DAE diversi Vigili del Fuoco Volontari altoatesini che a richiesta della centrale operativa 118, indossando una specifica pettorina identificativa, possono intervenire sull'evento.

 

Questi progetti, anche se distanti centinaia di chilometri, hanno molto in comune e la loro applicazione in ambiente montano permette, grazie alla capillarità dei Volontari sul territorio, di guadagnare minuti preziosi sino all'arrivo del mezzo di soccorso adeguato.

 

L'incontro con Ivo Bonamico, direttore della Croce Bianca – dice Mauro Cometto, coordinatore tecnico della Federazioneci ha permesso di conoscere una realtà di volontariato d'eccellenza, molto ben radicata sul territorio e supportata dalla popolazione, basti pensare che da diversi anni portano avanti una campagna di tesseramento che ha portato a 50.000 soci sostenitori ed un adeguata campagna di sensibilizzazione per oltre 1.000 giovani. Grazie al tesseramento l'associazione provinciale può investire annualmente in formazione specifica ed acquistare mezzi attrezzati indispensabili per lo svolgimento dell'attività di soccorso e trasporto secondario di infermi.

 

lo scopo principale dell'incontro – continua Cometto – è di poter creare una sorta di protocollo d'intesa tra le due associazione che porti ad una mutua crescita professionale sia sull'aspetto burocratico - amministrativo che su quello pratico del ruolo del volontario.

 

Con molto piacere abbiamo invitato ed ospitato la delegazione della Federazione Regionale dei Volontari del Socorso, insieme al Vicepresidente Nazionale Anpas Fabrizio Pregliasco – dice Ivo Bonamico, direttore della Croce Bianca di Bolzano -. Due Enti Locali, regione e provincia, con statuto speciale geograficamente lontane , in zona orograficamente impervia ma con molteplici punti in comune come il bilinguismo e la gestione ed organizzazione del soccorso in ambiente montano con alti afflussi turistici come la nostra realtà sudtirolese.

 

La filosofia del management del volontariato adoperata in Valle d'Aosta combacia perfettamente con la nostra filosofia e strategia, per garantire in futuro la copertura capillare del soccorso in zone montane il punto di forza è e rimane il volontariato – sottolinea Bonamico -.”

 

Ringraziamo i colleghi valdostani per lo scambio e discussione sul futuro del ruolo del Volontario del Soccorso, siamo convinti che la nostra collaborazione sarà proficua per entrambe le regioni", conclude Bonamico.

 

In Anpas mi occupo delle ammissioni delle associazioni nel nostro movimento – afferma il dottor Fabrizio Pregliasco, vice presidente ANPAS -. Nell’ambito di questa attività ho avuto modo di contattare, poi conoscere bellissime realtà come le associazioni dei Volontari del Soccorso della Val d’Aosta e la Croce Bianca di Bolzano e seguirle in un percorso di avvicinamento, che per alcune si è tramutato in adesione ad ANPAS, e di condivisione di problematiche comuni. Proprio confrontandomi con gli amici dei due territori è venuto naturale prospettare un momento di contatto tra “montanari” e l’idea si è rapidamente realizzata. Queste contaminazioni e la creazioni di reti sono l’essenza dell’attività di ANPAS che nel rispetto delle peculiarità reciproche e dell’indipendenza vuole rafforzare l’azione del volontariato a livello locale. Questa “contaminazione” direi che si stà realizzando al meglio e questo primo incontro ha posto le basi per una collaborazione su diversi temi, in particolare rispetto alla formazione che vede modalità peculiari legate alle caratteristiche dei territori montani.

 

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Terremoto centro Italia, l'intervento Anpas

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