Un miliardo di noi, il rapporto ONU sul volontariato

9 giugno 2015.  Nel mondo sono un miliardo le persone che si occupano di volontariato, lavorano nel loro paese di origine e sono indispensabili per influenzare i governi facendosi portavoce dei più deboli e degli emarginati: "The State of the World’s Volunteerism Report 2015", i il primo rapporto globale delle Nazioni Unite.

Secondo il documento, le nazioni che riescono a costruire un ambiente favorevole allo sviluppo del volontariato ottengono significativi vantaggi dalla partecipazione di un maggior numero di cittadini alla vita pubblica; al contrario, i paesi in cui il ruolo dei volontari non viene riconosciuto o, peggio, è osteggiato, hanno maggiori difficoltà di sviluppo economico e sociale. 

 

Per Anpas essere Associazione di Volontariato di Pubblica Assistenza significa  che la mission  è l'assistenza rivolta verso "qualcosa", svolta a fianco di "qualcuno" e sviluppata in modo "pubblico". 

Ecco perché, anche alla luce di questo rapporto ONU, Anpas sottolinea, in uno dei 10 punti sul DDL del Terzo Settore, l'importanza del volontariato come elemento.  “Non sono tante le realtà che superano il secolo di vita e di attività, che sono state capaci di superare due guerre, una dittatura e che, ciò nonostante, sono state capaci di adattarsi anche al contesto normativo in continuo cambiamento e che ne ha regolato le attività e la vita associativa”, dichiara Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas. “Anpas in questo percorso sta cercando di formulare quelle che sono le sue proposte nel percorso di approvazione del Disegno di Legge e dei conseguenti Decreti Legislativi attuativi e contemporaneamente, al suo interno, si sta attrezzando per cogliere al meglio le nuove opportunità della riforma per rispondere sempre in modo adeguato alle necessità delle comunità e del Paese”.

Il corteo del #meetanpas


Anpas propone un welfare universalista e partecipato dove comunità locali e cittadini siano soggetti attivi, co-decisori e quindi attori delle scelte e delle azioni politiche conseguenti. Un welfare non riparatorio, ma di promozione e sviluppo. “È necessario difendere il ruolo attivo dei cittadini in un welfare universalista e partecipato che promuova e difenda un’idea benessere che non può limitarsi solo agli aspetti sanitari e sociali, per quanto importanti, ma che sappia guardare agli stili di vita e alla sostenibilità ambientale”, conclude Pregliasco.

State of the World's Volunteerism 2015 from Red Circle Films on Vimeo.

 

1miliardo di volontari
 
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