Gente d'ANPAS

Clarissa, da Malnate a Riga

Clarissa Canziani, giovani volontaria di 17 anni di SOS MALNATE, farà parte della rappresentativa nazionale di ANPAS alla competizione internazionale giovanile di primo soccorso SAMARITAN CONTEST che si terrà a Riga (Lettonia) dal 26 al 29 luglio.  

Samaritan International è un’associazione europea non governativa rivolta al bene comune e senza scopo di lucro che riunisce associazioni che si occupano, attraverso la partecipazione democratica e volontaria di molti cittadini e cittadine,  di  primo soccorso in caso di emergenze e malattie e nell’aiuto in situazioni di emergenza. 
ANPAS, l’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze della quale anche SOS Malnate fa parte, aderisce a Samaritan Intarnational.
Il gruppo di lavoro Youth International, nato da Samaritan International, si occupa di sviluppare progetti giovanili internazionali per lo scambio di reciproche esperienze; in particolare organizza ogni due anni un concorso internazionale di primo soccorso per i giovani chiamato Samaritan Contest, che quest’anno si  svolge a Riga, capitale della Lettonia, dal 26 al 29 luglio.
“Io mi chiamo Clarissa e faccio parte del gruppo Junior di Sos Malnate; sono felice poiché sarò tra i giovani italiani che, grazie ad ANPAS,  affronteranno quella che, sono sicura, sarà una splendida lezione di vita” commenta Clarissa.

“Negli ultimi mesi mi sto preparando, aiutata dai volontari adulti di Sos Malnate, alle prove che ci vedranno protagonisti a Riga; mi sono stati insegnati i principi teorici e pratici del primo soccorso: saprò come muovermi nel caso dovessi trovarmi di fronte a fratture o ferite da taglio, colpi di calore o arresti cardiaci.
Sono certa che crescerò moralmente: entrerò in contatto con giovani provenienti da tutta l’Europa con i quali potrò scambiare pareri ed opinioni (sperando che il mio inglese mi permetta di farmi capire).
Sono solo pochi giorni ma li voglio vivere intensamente perché desidero che questa esperienza entri a far parte del mio bagaglio culturale.
Vorrei in particolare sottolineare quanto conti, all’interno del nostro Paese, come in ogni altro, l’apporto del lavoro non retribuito di chi mette le sue competenze a disposizione degli altri; auspico che la mia, anche se piccola, partecipazione a questo evento contribuisca a mantenere alto il livello italiano nel campo della solidarietà.”

 


Anpas al Contest di Sami

La pagina di Sami del Primo Soccorso

Lettonia (link utili)

 

- Report paese sul volontariato nei paesi dell’Unione europea, impegno collaborativo di decine di organizzazioni partner che raccoglie dati disponibili sul terzo settore, definizioni e valori, normativa e approfondimenti sui centri e meccanismi per il supporto e la promozione del volontariato. http://www.spes.lazio.it/volontariatoeuropa/inglese/2Latvia.pdf

 

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SAMI? No, non è un piatto giapponese! Guarda qua


Latvijas Samariesu Apvieniba,l'associazione ospitante - vai al sito

 

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Il Samaritan Contest in 160 battute

Carmelo Giugno, Marina Cannizzo e Aurora Bertoluccio, volontari della prociv di Niscemi, hanno fatte parte della squadra di ANPAS al Samaritan Contest

Di seguito il loro racconto dell'esperienza. 

 

Carmelo:

Uno dei momenti che mi ha colpito è stato l’arrivo a Riga: Il vedere tantissimi giovani provenienti da diversi paesi, il loro socializzare, il loro lavorare in squadra e il modo in cui competevano per vincere. Questo mi ha fatto riflettere ancor di più sullo spirito di gruppo , sull’importanza del lavorare assieme per raggiungere un obiettivo. Un’ esperienza che mi fa crescere e mi insegna che nella mia vita c’è sempre da imparare.

 

Martina:

Scenari così realistici da sembrare quasi veri che mi mettevano un po’ d’ ansia, questo è quello che mi ha colpito. Inoltre, anche se le squadre erano composte da ragazzi provenienti da varie parti d’Europa, “il linguaggio del soccorso” ci accomunava.

 

Aurora:

Il momento che più mi ha colpito è stato quando abbiamo preparato delle scenette raffiguranti le “ PARA OLIMPIADI” : un messaggio di speranza rivolto a tutti coloro che , nonostante siano colpiti da invalidità ,possono coronare il loro sogno atletico.

 

 

 


Anpas al Contest di Sami

La pagina di Sami del Primo Soccorso

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- Report paese sul volontariato nei paesi dell’Unione europea, impegno collaborativo di decine di organizzazioni partner che raccoglie dati disponibili sul terzo settore, definizioni e valori, normativa e approfondimenti sui centri e meccanismi per il supporto e la promozione del volontariato. http://www.spes.lazio.it/volontariatoeuropa/inglese/2Latvia.pdf

 

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SAMI? No, non è un piatto giapponese! Guarda qua

Samaritan International (in italiano)               
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La poesia di  Antonio

A Mirandola, le tende del campo Costa hanno sostituito le case di 300 persone. In apparenza contengonosolo letti dove riposare, in realtà sono “Camere Iperbariche”, dove ognuno liberamente può, nella suaintimità e con i suoi tempi, elaborare in sogno o in veglia, il vissuto personale del terremoto o quelloquotidiano, ricco di problemi e incertezze per il futuro. Sono luoghi sicuri dove si è protetti dalla minacciadi nuove scosse e dove ognuno cerca a modo suo di affrontare la realtà, risalendo lentamente in superficie,dagli abissi della paura e dell’angoscia, dove ci si è ritrovati, svegliandosi improvvisamente la notte del 20 Maggio mentre tutto intorno tremava. In questi piccoli microcosmi blu, ci sono 300 persone con le lorostorie uniche e personali, fatte di speranze infrante, certezze crollate, dubbi, gioie e dolori, unite per casoda un evento tanto terribile quanto naturale. Entrando in questi spazi protetti ci trovi beni personali cheraccontano le persone e che ricordano il loro passato, ma anche nuovi oggetti indispensabili al quotidiano,come lo spazzolino o il bagnoschiuma, che riconducono alla normalità di una casa, in un luogo anormalechiamato tenda. E’ allora che ti accorgi che queste tende sostituiscono veramente le case, riproducendonealmeno due ambienti: sono contemporaneamente camere da letto e luoghi di riunione e intimità dellafamiglia, lontano dagli sguardi e dalle orecchie. Fuori invece, passeggiandoci intorno, puoi incontrarepersone: bambini, adulti o anziani, che incrociano il tuo cammino, ti salutano, scambiano due chiacchere epoi proseguono, ognuno seguendo un sentiero preciso, che li porta in un luogo e verso uno scopo: i bagni,la mensa, il parco giochi, la segreteria, l’infermeria o l’uscita. Se poi ti fermi a pensare un attimo, potrestiimmaginare che ognuno di questi luoghi, che vengono raggiunti e vissuti tutti i giorni, in fondo, altro nonsono che la rappresentazione in scala maggiore di altri ambienti della casa, dove si passano le giornate, tuttiinsieme, con un unico obbiettivo comune: affrontare questo momento e superarlo.
Tra le storie, che come Volontario e come Psicologo del campo Costa, mi capita di ascoltare tutti i giorni, cene sono alcune che mi hanno “colpito e affondato” più di una volta, sommergendomi sempre di emozioni.Una tra queste, parla di un ragazzo di 23 anni e coinvolge almeno altre 3 persone della sua età. Una di lorovive anche insieme al ragazzo, nel campo. Lui si chiama Antonio e ogni giorno si sveglia da circa due mesisotto il telo blu della sua tenda, saluta la sua ragazza e la madre di lei, con cui condivide gli spazi. Si prepara ed esce per andare a lavorare in una pizzeria.

Campo costa di Marco di Gianpietro

E’ giovane, ma la vita spesso non guarda quanti anni hai eAntonio malgrado i pochi anni sulle spalle, dietro di lui ne ha già vissuti molti difficili, nei quali si è misuratocon tanti problemi e ora se ne è aggiunto uno nuovo, che si chiama terremoto. Il terremoto che ti rendeinagibile la casa è anche un terremoto che ti scuote all’interno, rendendo inagibili le emozioni e le sicurezzedelle persone e facendo crollare dentro di noi, i castelli costruiti sulla sabbia, come anche le fortezzecostruite sulla roccia. Antonio ha visto crollare alcuni dei suoi castelli interni e indebolirsi alcune delle suefortezze, ma nonostante tutto va avanti, senza mai perdere la rotta e sapendo sempre molto bene cosa sideve fare e cosa è giusto o sbagliato. Non è cosa da poco da trovarsi in un ragazzo cosi giovane, ed è ancorapiù sorprendente, se poi si viene a sapere che non è tutto. Tra i passi giusti che Antonio ha fatto e hasempre scelto di compiere fino ad oggi, c’è anche quello di decidere di affrontare i suoi problemi e ledifficoltà sempre di petto, senza mai scappare dalle proprie responsabilità. Cosi malgrado tutto, se oltre aiproblemi quotidiani si aggiunge anche il fatto che suo padre per cause di salute non potrà, per un certoperiodo, accudire il fratello costretto su una sedia a rotelle dalla “artrogriposi congenita multipla”, Antonio c’è, e si offre alla famiglia come sostegno, riuscendo a riorganizzare la sua vita e programmare uno spazio eun tempo per raggiungere il fratello che abita lontano, pur di stare con lui. Cosi, prima di tornare in tenda,dopo il lavoro, capita che lo vada a trovare, magari con la sua ragazza e la loro migliore amica, tutte le volteche può, perché le cose da fare per suo fratello sono tante e ci vuole qualcuno che le faccia. Quando Antonio decide di parlarmi meglio del fratello, lo fa con la fierezza che traspare da chi prova un grandeorgoglio per qualcuno che ama. Dalle sue parole e dai suoi racconti capisco il perché e scopro un’altrapersona speciale, vicina ad Antonio, che malgrado la sua disabilità guarda alla vita con coraggio, superando tutte le sfide con la forza, l’ironia e la sensibilità di una persona intelligente, che non si arrende al destino.Capisco meglio il legame che unisce questi fratelli, capisco meglio Antonio e mi rendo conto che anche lasua ragazza e la loro migliore amica, non sono solo un gruppo di ragazzi giovani e uniti che si voglionobene, ma forse significano e rappresentano qualcosa di più, di una semplice amicizia, nel grande e variegatocontesto di questa emergenza. Ne ho la certezza solo quando Antonio decide di farmi leggere una poesiascritta dal fratello, pochi mesi prima del terremoto. La leggo di un fiato e rimango a bocca aperta, poi miaccorgo che alcuni passi sono sottolineati e immagino che siano i preferiti da Antonio e chiedo conferma. Ineffetti ci sono andato vicino, ma non è tutto. Ognuno dei 4 passi sottolineati è il preferito di uno di loro.Allora scopro un progetto di 4 ragazzi, che ora più che mai, sentono il bisogno di sentirsi uniti e per questohanno scelto di farlo attraverso un simbolico tatuaggio. Ognuno di loro ha scelto un pezzo, preso dallapoesia, da scrivere indelebile sulla pelle, per portarlo sempre con se, non solo nel cuore e nella mente, maanche sull’avambraccio, per non doversi dimenticare mai il valore del loro legame, in ogni momento difficiledella vita. Questa storia mi ha fatto riflettere e ora vedo con accresciuto ottimismo al futuro di Mirandoladopo questo terremoto. Se ci sono ragazzi cosi, capaci di queste reazioni, non ci sono e non ci saranno maiterremoti o problemi abbastanza grandi che non si potranno superare. E se come credo, ci sono altri ragazzicosi, in questa comunità, allora le speranze di tornare presto alla normalità sono molte per gli Emiliani ingenerale e per tutti i mirandolesi in particolare, e gli ostacoli di fronte e da scavalcare diventano di colpoinsignificanti e molto più bassi del previsto.

di Kristian Talamonti

 

Su 4 ruote, di Antonio

SE MI VEDI IN GIRO GUARDI PRIMA LA CARROZZINA QUANDO INVECE DOVRESTI NOTARE CHI CI E’ SEDUTO DALLA MATTINA
BENE ORA PUNTA I TUOI OCCHI VERSO I MIEI E PROVA A PENSARE CIO’ CHE VORREI….
VORREI BATTERE UN CINQUE CON UN AMICO MA NON POSSO FARLO, NON MUOVO IL BRACCIO, ALLORA SAI CHE FACCIO?
FACCIAMO TESTA CONTRO TESTA ED UN PROBLEMA LO SCACCIO
VORREI NON DOVER MAI DIRE NON CE LA POSSO FARE
ED OGNI VOLTA CHE MI FERMO A PENSARE MI CONVINCO CHE ANCHE IO HO QUALCOSA DA DARE
SO QUANTO LA MIA VITA PUO’ VALERE E CERCO OGNI GIORNO DI NON CADERE
SORRETTO DAGLI AMICI CHE AMO VEDER FELICI
VADO AVANTI SAPENDO CHE SARANNO LORO A CUCIRMI LE CICATRICI
NON BADO AI PROBLEMI, NON SAREBBE VITA
IO LEI ME LA GODO FINCHE’ NON E’ FINITA.
E MENTRE TU TI CHIEDI PERCHE’ RIDO SEMPRE
IO MI GODO UN ALTRO ATTIMO ALTRIMENTI QUESTO SFUGGE E DOPO CHI LO PRENDE
UNA VITA SU 4 RUOTE RIEMPIENDO GIORNATE VUOTE
GIORNI BELLI DA RICORDARE
ALTRI DA NON AUGURARE
NON SARA’ SEMPLICE STA VITA, ANZI SARA’ COMPLICATA
MA SICURAMENTE NON SPRECHERO’ MAI NEMMENO UNA GIORNATA
I PRIMI 3 ANNI LI HO PASSATI IN OSPEDALE, CON DEI DOTTORI CHE MI VOLEVAN SISTEMARE, MA… NIENTE DA FARE
QUALCUNO PROPOSE A MIO PADRE DI FARMI UNA SIRINGA PER NON FARMI SOFFRIRE,
MA MIO PADRE RISPOSE INIZIA A SCAPPARE O TE NE POTRESTI PENTIRE
IO LUI LO RINGRAZIO
MI HA DATO SPAZIO
MI HA DATO MODO DI GODERMI OGNI MOMENTO
PORTANDO AVANTI OGNI MIO PENSIERO SENZA TENERMELO DENTRO
EH GIA’, UN PASSATO DA CANCELLARE, QUALCUNO DA NON AMARE MA DUE ALI PER VOLARE
CONVINTO CHE SI POSSA FARE PERCHE' BASTA VOLERLO E COSI E’ SE MI PARE
NON MI VEDRAI MAI STRISCIARE, NEMMENO LO SO FARE
PIUTTOSTO NOTERAI SEMPRE UN SORRISO SUL MIO VISO
PERCHE’ COSI E’ LA MI VITA E COSI HO DECISO
QUINDI RIDI QUANDO MI VEDI GIRARE SU STE 4 RUOTE
E PENSA CHE QUESTA E’ SEMPLICEMENTE UNA MIA DOTE
POI C’E’L’AMORE,GIA’, PERCHE’ ANCHE IO HO UN CUORE
QUESTO SENTIMENTO PER QUALCUNA L’HO PROVATO
MA AIME’ NON SON MAI STATO RICAMBIATO
A 21 ANNI E’ UN PO’ DIFFICILE TROVARE UNA CHE VUOLE STAR CON ME
MA CHISSA’, FORSE UN GIORNO LA TROVERO’ QUELLA CHE SARA’ TUTTO PER ME
SO CHE SARA’ MOLTO DIFFICILE ANCHE SE SON CONVINTO DI AVER TANTO DA DARE
PERCHE’ NON POSSO PENSARE CHE PER ME NON CI SIA MODO DI AMARE
QUEL CHE HO DA DARE NON E’ NULLA DI MATERIALE
MA SICURAMENTE IN AMORE UNO SGUARDO O UNA PAROLA DI PIU’ VALE
E PUO’ FARTI VOLARE, COLMANDO TUTTO ANCHE IL BENE MATERIALE
TROVERO’ UNA DONNACHE MI STARA’ SEMPRE ACCANTO
UNA CHE MI DIRA’ TU PER ME NON SEI UN PESO ANZI DI TE MI VANTO
E LE RISPONDERO’ CHE LEI è LA MIA UNICA RAGIONE DI SORRISO O DI PIANTO
GIA, PERCHE’ ALLORA AVRO’ VINTO
SOLO ALLORA AVRO’ COMPLETATO IL MIO DIPINTO
PER ORA MI ACCONTENTO DEI SORRISI DI VOI RAGAZZE
RIDENDO OGNI VOLTA CHE VI VEDO FAR LE PAZZE
ED ASCOLTANDO OGNI VOSTRA SINGOLA PAROLA
PROVERO’ PIACERE QUANDO NE TROVERO’ UNA CHE VI CONSOLA
UNA VITA SU 4 RUOTE RIEMPIENDO GIORNATE VUOTE
GIORNI BELLI DA RICORDARE
ALTRI DA NON AUGURARE
NON SARA’ SEMPLICE STA VITA, ANZI SARA’ COMPLICATA
MA SICURAMENTE NON SPRECHERO’ MAI NEMMENO UNA GIORNATA

Anpas intervention for the earthquake in Emilia Romagna


Come aiutare le Pubbliche Assistenze Anpas colpite dal sisma


I racconti dei volontari
                                              

Le storie di Aldo, dal campo di Mirandola

Il 20 maggio di Valentina

Noi, sciacalli di emozioni, di Rosanna Morelli

Campo Costa Timbuktu, di Alessandro Nassisi

Campo Costa: un laboratorio multiculturale, di Rosanna Morelli

Qui per dare tanto: la settimana di Fabio

Un'antropologa al campo: l'esperienza di Rita

Le emozioni di Michela

La storia di Fabio e Elena

Maria e Andrea dal campo di Novi

La settimana-imbuto di Enzo

Sconcerto d'amore a Mirandola

Il gradino di Nicole

L'isola che non c'è

Tante care cose, di Valentina Tienghi

La struttura protetta del campo di Mirandola

 

La valigia blu di Lidia

Un tetto azzurro come il cielo

Ciao Fiorenzo


Anpas all'Hackathon terremoto (Bologna, 16-17 giugno)

La struttura protetta del campo di Mirandola (foto)


I Gas dei volontari Anpas: un sostegno alle aziende


La cucina del Campo Costa (video)
                                       

Di terremoti, false leggende e info utili (approfondimento)

                           

Anpas a lavoro a poche ore dal sisma

                               

 

COSA FARE IN CASO DI TERREMOTO

Durante il terremoto
• Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave.  Ti può proteggere da eventuali crolli
• Riparati sotto un tavolo.  E’ pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso
• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore.  Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire
• Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge.  Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami
• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche.  Potrebbero crollare

• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche.  E’ possibile che si verifichino incidenti
• Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine.  Si possono verificare onde di tsunami
• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale.  Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli
• Evita di usare il telefono e l’automobile.  E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi Dopo il terremoto

• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso
• Non cercare di muovere persone ferite gravemente.  Potresti aggravare le loro condizioni
• Esci con prudenza indossando le scarpe.  In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci
• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti.  Potrebbero caderti addosso

iononrischiohome

Prima del terremoto
• Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi.  Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza
• Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce.  Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto

• Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti. Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso

• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti

• A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza.  Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza


Terremoto: io non rischio

Clicca per ulteriori descrizioni dell'iniziatva promossa da Protezione Civile e ANPAS, in collaborazione con INGV e ReLUIS (Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica).

Scarica il materiale di "Terremoto-Io non rischio", prodotto nell'ambito del progetto Edurisk con la collaborazione di Giunti Progetti Educativi:


La pagina in inglese


La nuova cucina del campo di Novi donata da Ali Group

24 luglio 2012 - E' stata inaugurata questa mattina la nuova cucina del campo di Novi di Modena, donata dal gruppo Ali Group ad Anpas. Un container lungo più di sei metri, contenente una cucina attrezzata con apparecchiature specialistiche in grado di soddisfare una elevata domanda di pasti in tempi brevi. Una donazione importante e di grande aiuto per offrire un servizio sempre più puntuale e veloce all'interno del campo.

L'ingegnere Oscar Imazio, di Ali Group, presente all'inaugurazione, rivolgendosi ai volontari ha dichiarato: «Questa donazione è l’espressa volontà della proprietà di Ali Group. Dico solo grazie all’Anpas: vi ho conosciuti in questa occasione e credo che siete uno di quegli esempi da prendere, anche in Europa. Vi ho visto entusiasti, vi vedo organizzatissimi. Grazie al supporto che date a tutti e spero che le nostre cucine riusciate a fare un po’ meglio ma siete già capaci da soli». Ali Group ha allestito la cucina portanto attenzione anche alle caratteristiche che una cucina da campo deve avere per permettere ai volontari di lavorare in sicurezza: dai pavimenti antisdrucciolo, alle pareti rei, fino a tutte le sicurezze riguardanti il gas e l'impianto elettrico.

 

Fausto Casini, Presidente Nazionale Anpas: «Quando parliamo di noi diciamo che non conta che lo facciamo gratis, conta che lo facciamo bene. È una cosa che ci distingue: non vogliamo la medaglia della gratuità: lo facciamo gratis perché ci piace farlo. E quando facciamo i volontari dobbiamo essere preparati: una ditta seria, come Ali Group ha scelto noi ed è un riconoscimento della qualità del nostro lavoro. La cucina per noi è il cuore delle nostre attività al campo. Si parlano mille dialetti dietro i fornelli ed è la nostra forza». Poi rivolgendosi ai volontari «Il terremoto è l’energia potenziale che nel tempo si immagazzina sotto terra aumentando la sua forza che tutto in un colpo si irradia, si trasforma in energia cinetica e provoca una rottura della crosta terrestre. Questa energia che esce, va da qualche parte e purtroppo va addosso alla gente. L’energia può essere quella del terremoto e può essere quella che usate voi quando fate qualcosa di buono per gli altri. Questa dovrebbe essere la differenza che dovrebbe fare l’uomo quando usa l’intelligenza: incanalare questa energia per fare cose positive che fanno bene agli altri».

  

Dario Zenoni, assessore alle politiche sociali del Comune di Novi ha dichiarato: «Il sisma del 29 maggio ci ha cambiato la vita anche a noi. Prima del 29 facevamo donazioni come alimentari, abbigliamento a Mirandola perché ci sentivamo fortunati. Colgo l’occasione per ringraziare Anpas perché il sisma è arrivato il 29 e Anpas la sera era già qui: alle due di notte avevano già messo le persone nelle tende. Quindi è stato un servizio ottimo per i nostri cittadini. Anche l’Amministrazione si è trovata a che fare con persone che ci hanno dato dei consigli per gestire l’emergenza: avere delle persone che hanno avuto esperienze precedenti in situazioni del genere ci ha dato una grossa mano. Ringrazio anche Ali Group. Grazie a tutti per tutto quello che fate».

In the kitchen

Andrea Ursillo, funzionario Dipartimento Protezione Civile, Ufficio I Volontariato: «Non riesco a dimenticare quello che avete fatto per portare la cucina dell’Anpas a Monterosso: una situazione drammatica, dove non ci si riusciva ad arrivare. Avete mosso mari e monti, anche la marina: l'avete montata sugli scogli e avete dato assistenza alla popolazione. Se non ci foste stati voi, nessuno ci sarebbe stato. Io non mi meraviglio quando sento gli elogi nei confronti del volontariato. Nel giro di poche ore, ancor prima delle strutture delle istituzioni, i volontari sono presenti. Come fanno? l volontari sono da per tutto.  Seminiamo un bagaglio di valore e costruiamo sensibilità e il corrispettivo è dato da queste donazioni».

 

Nel campo di Novi di Modena, dal 29 maggio si sono avvicendati 547 volontari provenienti  da 161 pubbliche assistenze di tutta Italia, 134 mezzi. Attualmente risiedono al campo 278 cittadini e 30 volontari

 

La nuova cucina Anpas donata da Ali Group

 


 

 

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Come aiutare le Pubbliche Assistenze Anpas colpite dal sisma


I racconti dei volontari
                                  

Le storie di Aldo, dal campo di Mirandola

Il 20 maggio di Valentina

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Le emozioni di Michela

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L'isola che non c'è

Il gradino di Nicole

Maria e Andrea dal campo di Novi

La settimana-imbuto di Enzo

Tante care cose, di Valentina Tienghi

Sconcerto d'amore a Mirandola

La struttura protetta del campo di Mirandola

(foto)

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Un tetto azzurro come il cielo

Ciao Fiorenzo

  

 


Anpas all'Hackathon terremoto (Bologna, 16-17 giugno)

 


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La cucina del Campo Costa (video)
                                             

Di terremoti, false leggende e info utili (approfondimento)

                           

Anpas a lavoro a poche ore dal sisma

                               

 

COSA FARE IN CASO DI TERREMOTO

Durante il terremoto
• Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave.  Ti può proteggere da eventuali crolli
• Riparati sotto un tavolo.  E’ pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso
• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore.  Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire
• Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge.  Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami
• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche.  Potrebbero crollare

• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche.  E’ possibile che si verifichino incidenti
• Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine.  Si possono verificare onde di tsunami
• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale.  Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli
• Evita di usare il telefono e l’automobile.  E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi Dopo il terremoto

• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso
• Non cercare di muovere persone ferite gravemente.  Potresti aggravare le loro condizioni
• Esci con prudenza indossando le scarpe.  In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci
• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti.  Potrebbero caderti addosso

iononrischiohome

Prima del terremoto
• Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi.  Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza
• Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce.  Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto

• Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti. Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso

• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti

• A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza.  Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza


Terremoto: io non rischio

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