Terremoto: i geologi di Basilicata e Anpas a Mirandola

I geologi di Basilicata e Anpas insieme per una ricerca a Mirandola

I geologi di Basilicata hanno iniziato oggi, a Mirandola, le operazioni di sondaggio a carotaggio continuo al fine di valutare la risposta sismica locale.

Coordinati dal prof. Marco Mucciarelli e dal vicepresidente dell’ordine Raffaele Carbone, con il supporto di Sogeo srl, i geologi e volontari dell’Anpas Carmine Lizza e Luigi Vignola hanno installato un accelerometro ad acquisizione continua all’interno del terreno. «In questo modo potremo monitorare nel tempo le accelerazioni nel sottosuolo, oltre a verificare direttamente quanto calcolato con il modello numerico con il dato realmente acquisito in loco», dice Raffaele Nardone, Presidente dell’Ordine Geologi di Basilicata.

Geologi Anpas a Mirandola

«Anche lo studio del terreno può far parte del volontariato di Protezione Civile: un volontariato professionalizzato, è vero, ma sempre a disposizione delle comunità più in difficoltà», dichiara Carmine Lizza, geologo e Responsabile nazionale Protezione Civile Anpas. «La cultura della prevenzione civile passa anche per le rilevazioni dei geologi e dalle indicazioni che possono dare informazioni fondamentali alle istituzioni di prossimità per la futura pianificazione»

 

«Fin dal terremoto in Irpinia e Basilicata, i geologi di Basilicata hanno dedicato grande attenzione alla riduzione preventiva del rischio sismico, promuovendo ricerche anche in collaborazione con l’Università degli studi della Basilicata, sperimentazioni, e mettendo a disposizione degli enti locali geologi esperti come il prof. Marco Mucciarelli», continua Nardone.

«Grazie a questa sensibilità sono state messe in campo azioni interessanti per politiche di protezione e prevenzione sismica come l’Istituzione di un tavolo tecnico regionale di confronto su questa problematica, la partecipazione alla stesura della nuova legge regionale sulla difesa del suolo e autorizzazione sismica, la microzonazione sismica di 1° livello sul territorio regionale. Ora» prosegue Nardone «è a fianco dei terremotati dell’Emilia con un progetto di ricerca nel campo della risposta sismica locale basata su modellazione numerica. È sempre più necessario avviare una seria riflessione sullo stato del patrimonio esistente e la mappatura dei centri storici individuando aree con scenari sismici differenti».

Il video: prevedere le conseguenze del terremoto, con Marco Mucciarelli 

    

 

Gli altri video con il prof. Marco Mucciarelli su "Conoscere per non tremare"

Anpas intervention for the earthquake in Emilia Romagna


Come aiutare le Pubbliche Assistenze Anpas colpite dal sisma


I racconti dei volontari
         

Le storie di Aldo, dal campo di Mirandola

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La settimana-imbuto di Enzo

Sconcerto d'amore a Mirandola

La struttura protetta del campo di Mirandola (foto)


Anpas all'Hackathon terremoto (Bologna, 16-17 giugno)

 


La struttura protetta del campo di Mirandola (foto)


I Gas dei volontari Anpas: un sostegno alle aziende


La cucina del Campo Costa (video)
                         

Di terremoti, false leggende e info utili (approfondimento)

                         

Anpas a lavoro a poche ore dal sisma

                               

 

COSA FARE IN CASO DI TERREMOTO

Durante il terremoto
• Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave.  Ti può proteggere da eventuali crolli
• Riparati sotto un tavolo.  E’ pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso
• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore.  Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire
• Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge.  Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami
• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche.  Potrebbero crollare

• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche.  E’ possibile che si verifichino incidenti
• Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine.  Si possono verificare onde di tsunami
• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale.  Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli
• Evita di usare il telefono e l’automobile.  E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi Dopo il terremoto

• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso
• Non cercare di muovere persone ferite gravemente.  Potresti aggravare le loro condizioni
• Esci con prudenza indossando le scarpe.  In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci
• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti.  Potrebbero caderti addosso

iononrischiohome

Prima del terremoto
• Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi.  Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza
• Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce.  Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto

• Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti. Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso

• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti

• A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza.  Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza


Terremoto: io non rischio

Clicca per ulteriori descrizioni dell'iniziatva promossa da Protezione Civile e ANPAS, in collaborazione con INGV e ReLUIS (Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica).

Scarica il materiale di "Terremoto-Io non rischio", prodotto nell'ambito del progetto Edurisk con la collaborazione di Giunti Progetti Educativi:


La pagina in inglese


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