Reti news

Fondo per il Terzo Settore, approvato il progetto Bridge di Anpas: Costruiamo la rete Anpas del futuro” interamente cofinanziato dai fondi ministeriali

Fondo per il Terzo Settore, approvato il progetto Bridge di Anpas: Costruiamo la rete Anpas del futuro” interamente cofinanziato dai fondi ministeriali.

La sfilata dei volontari Anpas a Castelnuovo di Porto

20 febbraio 2018 – È stata pubblicata sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali la graduatoria dei progetti finanziati attraverso il fondo di cui all’art. 72 del Codice del Terzo settore, di circa 45 milioni di euro, rivolto a organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni del Terzo settore. Il progetto Bridge presentato da Anpas è stato uno dei 78 (su 83 complessivi) ritenuti ammissibili per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale da realizzarsi da parte di organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni di terzo settore.

Il progetto Bridge. Con questo progetto Anpas continua un percorso finalizzato a garantire comportamenti e procedure responsabili tra le associazioni aderenti, per migliorarne l’efficienza, l’efficacia, la trasparenza e la qualità dell’azione volontaria. Il progetto “BRIDGE – Costruiamo la rete Anpas del futuro” mira a promuovere e rafforzare l’infrastrutturazione sociale della rete Anpas attraverso lo sviluppo e il potenziamento delle strutture materiali e immateriali, consolidando le capacità di costruzione e sviluppo nelle figure strategiche del movimento, mettendo in collegamento luoghi e soggetti molteplici ed eterogenei, facendoli conoscere, dialogare e lavorare insieme per il bene e la crescita comune.

“C’è una grande soddisfazione nel veder già riconosciuto nei fatti ciò che si andrà a definire con la Riforma, ovvero che Anpas era e sarà una rete” il commento di Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas. “Questo progetto lo abbiamo voluto dedicare alla formazione dei nostri associati sugli aspetti riguardanti la Riforma e la continuazione degli adempimenti previsti dal nuovo Codice del Terzo Settore, un percorso, quello del Codice Etico, già attuato al nostro interno e la strutturazione della nostra organizzazione: il tutto per migliorarci come rete e a sostegno dei volontari e degli operatori Anpas per rafforzare il ruolo delle pubbliche assistenze nel welfare locale”.

I tre pilastri di BRIDGE. Il progetto BRIDGE si svilupperà come un intervento strutturale su scala nazionale rivolto all’intera rete delle pubbliche assistenze che conta complessivamente 90000 volontari tra cui 10.000 dirigenti.

Il progetto, che avrà una durata di 18 mesi (presumibilmente con inizio da aprile 2018), si strutturerà in tre “pilastri”:
1. ALTA FORMAZIONE DELLA RETE
2. VERSO LA TRASPARENZA, LA LEGALITÀ E IL MONITORAGGIO: potenziamento degli strumenti.
3. VERSO UNA CULTURA DELLA RESPONSABILITÀ: privacy, sicurezza, fiscalità, 231.

BRIDGE è stato condiviso dall’intero secondo livello della rete nello specifico dai Comitati regionali di 16 regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto), oltre alla Federazione dei Volontari del Soccorso della Valle D’Aosta (che coordina le associazioni aderenti ad Anpas della regione) e alle realtà più rappresentative delle province autonome di Trento, Tesero e Bolzano: una scelta che consentirà di ovviare il rischio della frammentazione, dell’inefficacia e dell’incompiutezza degli interventi proposti.

Inoltre supportano il progetto in qualità di collaboratori: Dipartimento Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze, CNESC (Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile), Forum Nazionale del Terzo Settore, Samaritan International, Scuola IAD (Istruzione a Distanza), Studio Commercialisti Associati Moiso – Pomatto – Mainardi – Galizia

Fondo per il Terzo Settore, approvato il progetto Bridge di Anpas: Costruiamo la rete Anpas del futuro” interamente cofinanziato dai fondi ministeriali Leggi tutto »

Anpas a Bruxelles con SAMI per la certificazione europea EUAV

Anpas a Bruxelles con Samaritan International per la certificazione europea EUAV

12 febbraio 2018 – Il 15 febbraio 2018, presso la sede di Samaritan International a Bruxelles, Anpas parteciperà all’incontro con gli altri membri della rete europea per rafforzare la comprensione reciproca del processo di certificazione e dei requisiti richiesti dall’iniziativa europea EUAV (EU Aid Volunteers) a cui intendono accreditarsi attraverso l’ottenimento della certificazione come “sending organizations”.
Il working group lavorerà sulla comprensione dei regolamenti europei e delle policies e delle procedure obbligatorie da sviluppare all’interno di ogni associazione, o per mezzo della rete SAMI, aggiornando e integrando la documentazione necessaria per garantire la conformità ai requisiti di certificazione.

“Il lavoro in rete con gli amici austriaci evidenzia la nostra forza e la capacità di contribuire alla rete con le nostre esperienze” dichiara Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas e vicepresidente SAMI. “Ben venga il confronto che rimarca, a livello europeo, l’importanza del volontariato per la cittadinanza attiva e la responsabilità sociale di chi fa volontariato”

#samicontest day1

 

Cos’è EUAV?
EU Aid Volunteers è un’iniziativa dell’Unione europea che offre l’opportunità ai cittadini europei che hanno compiuto 18 anni di essere coinvolti come volontari in progetti umanitari nel sud del mondo. L’iniziativa permette di fornire supporto professionale attraverso l’impiego di volontari senior o junior adeguatamente formati e preparati, rafforzando la capacità e la resilienza delle comunità vulnerabili nei paesi del sud, attraverso la realizzazione di progetti comuni tra gli operatori umanitari esperti e le organizzazioni locali. Il programma è promosso dalla Direzione generale per gli Aiuti umanitari – DG ECHO e garantisce ai volontari la copertura delle spese di viaggio, assicurazione, visto e un rimborso per vitto, alloggio e trasporto locale nel paese di destinazione.

Cos’è una sending organization?
È un’organizzazione di invio responsabile di occuparsi di tutti gli aspetti legati all’identificazione, selezione, preparazione, invio e gestione dei volontari EUAV presso organizzazioni ospitanti (hosting organization) di Paesi Terzi da coinvolgere in progetti di aiuto umanitario.
Un’associazione europea diventa “sending” nel momento in cui ottiene il riconoscimento come: EUAV certified sending organizaion (organizzazione di invio EUAV certificata).
La certificazione è necessaria in quanto ogni organizzazione che partecipa all’iniziativa EUAV deve rispettare gli standard di gestione dei volontari dimostrando la propria capacità di agire nel rispetto dei requisiti richiesti dall’iniziativa EUAV e dalle regolamentazioni europee di riferimento.

Perché Anpas punta alla certificazione?
Per Anpas ottenere la certificazione consoliderebbe il suo ruolo di promotrice della solidarietà e dei valori del volontariato anche fuori dai confini nazionali, favorendo inoltre il riconoscimento di organizzazione autorizzata dalla Commissione Europea per iniziative di volontariato all’estero.. Il percorso di certificazione intrapreso da Anpas sarà dunque strategico nell’incentivare, in Italia e all’Estero, la condivisione dei valori e di competenze come base per prevenire e affrontare le emergenze, per costruire e condividere progetti internazionali di aiuto con partner locali di Paesi Terzi.


Partecipanti al Workshop:
SAM.I., Belgio.
Anpas, Italia.
ASB, Germanaia.
Croce Bianca, Italia.
ASBO, Austria.

Anpas a Bruxelles con SAMI per la certificazione europea EUAV Leggi tutto »

Anpas a Bruxelles con SAMI per la certificazione europea EUAV (2)

Anpas a Bruxelles con Samaritan International per la certificazione europea EUAV

12 febbraio 2018 – Il 15 febbraio 2018, presso la sede di Samaritan International a Bruxelles, Anpas parteciperà all’incontro con gli altri membri della rete europea per rafforzare la comprensione reciproca del processo di certificazione e dei requisiti richiesti dall’iniziativa europea EUAV (EU Aid Volunteers) a cui intendono accreditarsi attraverso l’ottenimento della certificazione come “sending organizations”.
Il working group lavorerà sulla comprensione dei regolamenti europei e delle policies e delle procedure obbligatorie da sviluppare all’interno di ogni associazione, o per mezzo della rete SAMI, aggiornando e integrando la documentazione necessaria per garantire la conformità ai requisiti di certificazione.

“Il lavoro in rete con gli amici austriaci evidenzia la nostra forza e la capacità di contribuire alla rete con le nostre esperienze” dichiara Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas. “E in questo senso ben venga il confronto che rimarca a livello europeo l’importanza del volontariato per la cittadinanza attiva e la responsabilità sociale di chi fa volontariato”

#samicontest day1

 

Cos’è EUAV?
EU Aid Volunteers è un’iniziativa dell’Unione europea che offre l’opportunità ai cittadini europei che hanno compiuto 18 anni di essere coinvolti come volontari in progetti umanitari nel sud del mondo. L’iniziativa permette di fornire supporto professionale attraverso l’impiego di volontari senior o junior adeguatamente formati e preparati, rafforzando la capacità e la resilienza delle comunità vulnerabili nei paesi del sud, attraverso la realizzazione di progetti comuni tra gli operatori umanitari esperti e le organizzazioni locali. Il programma è promosso dalla Direzione generale per gli Aiuti umanitari – DG ECHO e garantisce ai volontari la copertura delle spese di viaggio, assicurazione, visto e un rimborso per vitto, alloggio e trasporto locale nel paese di destinazione.

Cos’è una sending organization?
È un’organizzazione di invio responsabile di occuparsi di tutti gli aspetti legati all’identificazione, selezione, preparazione, invio e gestione dei volontari EUAV presso organizzazioni ospitanti (hosting organization) di Paesi Terzi da coinvolgere in progetti di aiuto umanitario.
Un’associazione europea diventa “sending” nel momento in cui ottiene il riconoscimento come: EUAV certified sending organizaion (organizzazione di invio EUAV certificata).
La certificazione è necessaria in quanto ogni organizzazione che partecipa all’iniziativa EUAV deve rispettare gli standard di gestione dei volontari dimostrando la propria capacità di agire nel rispetto dei requisiti richiesti dall’iniziativa EUAV e dalle regolamentazioni europee di riferimento.

Perché Anpas punta alla certificazione?
Per Anpas ottenere la certificazione consoliderebbe il suo ruolo di promotrice della solidarietà e dei valori del volontariato anche fuori dai confini nazionali, favorendo inoltre il riconoscimento di organizzazione autorizzata dalla Commissione Europea per iniziative di volontariato all’estero.. Il percorso di certificazione intrapreso da Anpas sarà dunque strategico nell’incentivare, in Italia e all’Estero, la condivisione dei valori e di competenze come base per prevenire e affrontare le emergenze, per costruire e condividere progetti internazionali di aiuto con partner locali di Paesi Terzi.


Partecipanti al Workshop:
SAM.I., Belgio.
Anpas, Italia.
ASB, Germanaia.
Croce Bianca, Italia.
ASBO, Austria.

Anpas a Bruxelles con SAMI per la certificazione europea EUAV (2) Leggi tutto »

Progetto Indrix: l’evento finale a Bruxelles

“La resilienza non è solo una componente culturale, ma dipende dalla percezione del rischio di ciascun individuo”

14 febbraio 2018 Si è svolto oggi, 14 febbraio 2018, a Bruxelles, l’evento finale del progetto INDRIX (Inclusive Disaster Resilience Index) cofinanziato dall’Unione Europea. Dai dati e dalle risposte raccolte dai questionari sottoposti ai cittadini delle comunità di riferimento, è emerso che la resilienza è un fattore che si differenzia non solo per mezzo di una componente culturale, ma anche per la percezione che ciascun individuo ha su una determinata situazione di rischio. La componente esperienziale in questo studio è stata monitorata dando rilievo a indicatori quali: livello di istruzione, condizione di salute e di vita, tasso di disoccupazione, servizi ospedalieri, e così via.

 

Indrix: la chiusura del progetto

Secondo Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas “Indrix è la fine di un inizio, una continuità rispetto a un approccio particolare di anpas rispetto alla protezione civile, non solo nell’emergenza, ma anche rispetto a chi sta più vicino alle comunità più fragili. Un percorso di condivisione con il resto d’Europa delle competenze acquisite nelle passate situazioni che, purtroppo, ci hanno visti coinvolti direttamente”.

Indrix: l'indice del progetto europeo

La metodologia di lavoro utilizzata durante i due anni di progetto si è caratterizzata da una prima analisi di una ampia letteratura che ha poi portato alla costruzione di una mappa semantica e di una versione beta dell’indice, composto da indicatori quantitativi e strutturato per dare voce alla percezione dei singoli cittadini, e infine una sua validazione in alcune comunità target (in Italia e in Lettonia), permettendo così di pervenire ad una versione finale dell’indice.

Questo lavoro ha condotto ad una mappatura puntuale del livello di resilienza delle comunità analizzate portando, infine, un tool interattivo on line: https://storage.googleapis.com/storage.ubidev.net/indrix/784389723/dev/index.html#/

Secondo Egidio Pelagatti, responsabile operativo protezione civile Anpas, intervenuto a Bruxelles “Abbiamo lavorato su un progetto che si è concentrato sull’importanza della resilienza nel sistema di protezione civile, sia locale che nazionale che europea. Un progetto come Indrix fa sì che ci si avvicini sempre di più a un sistema più efficace di prevenzione, di aiuto e di condivisione di problematiche nei vari territori. La bontà di questi progetti risiede anche nel il fatto che volontari, docenti ed esperti europei lavorino bene insieme e che lavorino su progetti di pace e anche questo è un ottimo risultato, anche solo per lo scambio, il dialogo e l’ospitalità: questa è una bella cosa perché ci avvicina sempre di più nell’Europa unita in un sistema unico di protezione civile”.

Indrix: la chiusura del progetto

 

Il progetto INDRIX

I cambiamenti demografici e sociali e l’incremento di disastri naturali legati ai fenomeni climatici ed ambientali hanno reso urgente concentrare l’attenzione sul tema della resilienza delle comunità. In questo contesto si inserisce il Progetto INDRIX il cui scopo è stato lo sviluppo di un codice di resilienza sociale, basato sull’analisi di un’ampia letteratura di dati statistici e con un particolare focus sull’inclusione di gruppi vulnerabili di persone, da mettere a beneficio di amministratori locali, ONG, cittadini stessi per preparare risposte adeguate in caso di emergenza e prevenire situazioni di pericolo. http://indrix.samaritan-international.eu/

Partner di progetto
Capofila: Università di Tor Vergata
Partner: Anpas (IT), White Cross/Croce Bianca (IT), Samaritan International (BE), LSA (Lettonia), Ubilabs (DE). Le organizzazioni italiane, Auser e FISH, hanno contribuito al progetto grazie alla loro esperienza e competenza.

Progetto Indrix: l’evento finale a Bruxelles Leggi tutto »

Anpas al corso “Formatori di giovani volontari internazionali”

Anpas al corso “Formatori di giovani volontari internazionali”

9 febbraio 2108 – Il prossimo febbraio dal 11 al 15, Anpas sarà a Roma per il corso “SOFT SKILLS COMPETENCES IN YOUTH INTERNATIONAL VOLUNTEERING – Training of trainers” , corso per Formatori di giovani volontari internazionali sul tema delle Competenze trasversali o Soft Skills maturate durante l’esperienza internazionale, organizzato da Focsiv che ha messo a disposizione questa opportunità anche agli enti.

Tante ormai sono le occasioni di impegno nella solidarietà internazionale per i giovani europei, quali il Servizio Civile Nazionale all’estero,  i Corpi Civili di Pace, il Servizio Volontario Europeo, il Corpo di Aiuto Umanitario Europeo EUAV, il Servizio Civile francese all’estero… etc. Si tratta di esperienze dall’indiscusso valore formativo per i giovani, che li rende cittadini più partecipi e consapevoli, ma il cui valore stenta ad essere oggettivamente riconosciuto, soprattutto perché legato alla maturazione di quelle competenze non professionali, quali la capacità di dialogo interculturale, coordinamento, adattamento, capacità relazionale… difficilmente oggettivabili, benché essenziali per qualsiasi inserimento lavorativo dei giovani.

Durante il corso, 70 formatori provenienti da Francia, Portogallo e Italia si confronteranno sul tema, condivideranno esperienze e sperimenteranno il modello di competenze e gli strumenti di valorizzazione creati da FOCSIV con i partner del progetto EaSY – Evaluate Soft skills in international Youth volunteering,  La Guilde (FR), FEC (PT) e Elidea, per migliorare la qualità dell’offerta formativa ai giovani e promuovere il riconoscimento delle competenze del volontariato internazionale anche nel mercato del lavoro.
 
A conclusione del corso Giovedì 15 Febbraio ore 9:30, si terrà una Tavola Rotonda con le istituzioni sul tema del valore del volontariato internazionale per promuovere l’impiegabilità dei giovani in Europa, dal titolo “MIND THE GAP- The added value of International volunteering to Youth employability in Europe”.

Anpas al corso “Formatori di giovani volontari internazionali” Leggi tutto »

Samaritan International: Competence Center for Civil Protection

Samaritan International: Competence Center for Civil Protection

2 febbraio 2018 – Si è tenuto a Vienna il 24 gennaio  presso la sede di Samaritan Austria l’incontro “Samaritan International: Competence Centre for Civil Protection”. 

Sami Flash mob 2016

I centri di competenza, gruppi di lavoro tecnici con focus su specifici settori di intervento ed attività, nati all’interno della rete Samaritan International, hanno aperto il 2018 con una riunione degli esperti di protezione civile

Il civil protection competence center riunisce gli sforzi di diversi membri della rete su due pilastri:

* analisi delle politiche europee di protezione civile che influenzano i work programmes a cui dare risposta attraverso progetti europei;

* valorizzazione degli operatori di protezione civile attraverso percorsi formativi volti al potenziamento delle competenze, tecniche e trasversali, per la partecipazione ad emergenze internazionali.

Alla base del lavoro il recupero dell’esperienza maturata nel progetto “Flood”. “Basandoci sulla relazione conclusiva del progetto, abbiamo utilizzato le criticità riscontrate nel lavoro dei team appartenenti a paesi differenti, come base per il percorso di formazione che verrà realizzato” ha dichiarato Michela Bosi.

Obiettivo prefissato: la creazione di gruppi di intervento di protezione civile capaci di intervenire e fornire il proprio supporto in caso di emergenza agli altri Paesi appartenenti alla rete Samaritan. Per arrivare a questo scopo gli addetti ai lavori procederanno con la definizione di un corso di formazione rivolto ai volontari operativi sul campo i quali, con l’obiettivo di acquisire le skills necessarie per interventi transfrontalieri, andranno a operare in paesi esteri colpiti da disastri condividendo operazioni, pratiche, difficoltà con operatori di altra nazionalità.

Il prossimo aprile si terrà a Vienna un nuovo incontro per la stesura definitiva di un programma biennale operativo del centro di competenza SAM.I. di protezione civile

Samaritan International: Competence Center for Civil Protection Leggi tutto »

Samaritan Best 2017: premiati il progetto FLOOD e ADAPT

Primo e secondo posto per i progetti di protezione civile Flood e Adapt

28 agosto 2017 – Si è svolta a Riga, nel corso del Forum di Samaritan International, la premiazione per il SAMI B.E.S.T: un appuntamento per votare migliori progetti realizzati dalle organizzazioni che ne fanno parte. Primo e secondo posto per i progetti di protezione civile Flood e Adapt cui Anpas è stata partner.

Per il SAMI BEST Local 2017 il primo posto è stato assegnato all’associazione lettone LSA (Latvijas Samariesu apvieniba ) con il progetto “OLD AGE ≠ LONELINESS”.
Questa invece la classifica del SAMI B.E.S.T. International 2017
1° POSTO vince il progetto “FLOOD – CROSS-BORDER SAMARITAN FLOOD PREPAREDNESS” ; progetto che vede come partner: Anpas, ASB, ASBÖ, ASCR, ASSR, SAM.I., SFOP, USB, WK.
2° POSTO –  progetto “ADAPT – AWARENESS OF DISASTER RELIEF FOR VULNERABLE GROUPS” i cui rappresentanti sono: Anpas, ASB, DPA, SAM.I., WK, University of Rome Tor Vergata
3° POSTO – progetto “ ZADRUGA – RURAL DEVELOPMENT AFTER THE FLOOD” i cui partner sono: ASBÖ, IDC, City of Sabac


Flood si è concluso nell’aprile del 2016. Finalizzato alla creazione di un team internazionale all’interno della ‘famiglia’ SAM.I., Flood è nato per interventi in emergenza durante le alluvioni. Nelle diverse attività progettuali, soprattutto in occasione delle numerose esercitazioni, Flood ha dimostrato che in situazioni di emergenza team provenienti da diversi paesi possono collaborare andando oltre le barriere linguistiche e culturali.
Adapt, finanziato dalla DG ECHO nell’ambito del programma di protezione civile dell’Unione Europea, è un progetto il cui obiettivo è stato migliorare l’aiuto verso anziani e persone con disabilità in situazioni di emergenza attraverso lo sviluppo di una piattaforma online in cui fossero individuabili tutte le persone a rischio e la loro geolocalizzazione.

Samaritan Best 2017: premiati il progetto FLOOD e ADAPT Leggi tutto »

Pac, l’incontro interregionale a Baronissi sull’accoglienza

29 maggio 2017 – Si è svolto a Baronissi dal 26 al 28 maggio 2017, il primo incontro interregionale del progetto PAC (pubbliche assistenze Aperte al Cambiamento), finanziato da Fondazione con il Sud nel bando di sostegno alle reti nazionali. Tre giornate di lavoro finalizzate alla costruzione di un kit per l’accoglienza dei volontari nelle pubbliche assistenze, sistematizzando le tante proposte raccolte negli incontri regionali svoltosi ad aprile in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il kit ha preso la forma di una scatola di cartone, denominata P.E.S.A., contenente le azioni che le associazioni possono mettere in campo nelle diverse fasi dell’accoglienza: Promozione del volontariato, Entrata di nuovi volontari, Stare nelle associazioni, Andarsene per interrompere, con responsabilità, il volontariato.

Accoglienza: l'incontro interregionale del progetto PAC a Baronissi

Il lavoro, coordinato da Angela Spinelli e Mirco Zanaboni, ha visto interventi con diverse metodologie: Melania Bigi, formatrice del gruppo Comunitazione ha evidenziato come gli strumenti della facilitazione possono essere utili nel campo dell’accoglienza; Maria Silvia Cicconi e Simona Ius, rispettivamente responsabili delle attività sociali e della psicologia dell’emergenza nella protezione civile Anpas, hanno riflettuto sulle possibili strategie di accoglienza per giovani, donne e migranti. Stefano Sala e Annalisa Brunetti, consiglieri regionali e portavoci dei Giovani di Anpas Liguria hanno raccontato le attività del Gruppo Giovani di Anpas Liguria; Rita Patermo, volontaria del Corpo Volontari PC di Enna ha presentato l’esperienza del servizio civile.

Accoglienza: l'incontro interregionale del progetto PAC a Baronissi

Carlo Castellucci, vicepresidente nazionale Anpas, ricorda che il progetto “si inserisce nel disegno più ampio sul futuro delle pubbliche assistenze. Un lavoro che sta impegnando Anpas su più fronti, dal codice etico alla difesa del volontariato sanitario nei nuovi scenari normativi. L’apertura ai cambiamenti e l’inclusività nelle associazioni sono infatti le basi per rendere le pubbliche assistenze sempre più protagoniste del welfare locale”.

Accoglienza: l'incontro interregionale del progetto PAC a Baronissi

Secondo Lorenzo Colaleo, coordinatore del progetto “nelle tre giornate, è stato fatto un lavoro di grande qualità a conferma del fermento e della vitalità del volontariato di pubblica assistenza nel Sud d’Italia. Un lavoro che pone le basi per la definizione di linee guida che spero diventeranno patrimonio di tutta Anpas nazionale, per rendere le nostre associazioni sempre più capaci nel fronteggiare le molte emergenze sociali“. Un grazie a tutti i volontari e le volontarie che sono intervenuti nel progetto: Rosalia Abbate, Sharon Alessi, Dario Aliberti, Danilo Campanaro, Mino De Michele, Valerio De Pinto, Rosa Latorraca, Antonino Legname, Rocco Lo Monaco, Serenella Melis, Maria Pia Motola, Paola Murgia, Carmine Santori, Francesca Sarubbi, Maribella Tilemmi, Gino Vacca, Sabrina Vidili.

La galleria fotografica https://www.flickr.com/photos/anpas/albums/72157682445041560

Prossimo appuntamento l’incontro interregionale su socialmedia e privacy (Lagonegro, 8 luglio)

Pac, l’incontro interregionale a Baronissi sull’accoglienza Leggi tutto »

Anpas al Rescue camp in Austria: il diario di Valentina

Il racconto di Valentina Montanari, volontaria Anpas Lazio

28 maggio 2017 – Sono in aeroporto, in attesa del volo che mi riporterà a Roma dopo il primo Sam.I. Rescue camp. In un weekend lungo, dal giovedì alla domenica, con dieci squadre provenienti da sei diversi paesi europei si sono sfidate sulle pratiche di protezione civile e soccorso sanitario, mettendo in campo tutte le loro competenze per mostrare (e dimostrare) la loro abilità.

Rescue camp 2017

Indipendentemente dai singoli risultati ottenuti, credo che quello che mi abbia arricchito di più in questa occasione sia stata l’esperienza di trovarmi a confronto con approcci simili ma allo stesso tempo molto diversi nell’affrontare le diverse prove proposte alle squadre in gara.
Ogni team, infatti, doveva affrontare dieci diversi scenari dove non sapeva a cosa sarebbe andato incontro: si è dovuto cercare dispersi, immobilizzare arti, praticare manovre salvavita ed estricazioni. Il tutto in inglese.

Anpas al Rescue Camp in Austria

Girando i vari scenari ho avuto modo di osservare molti team all’opera e ho visto come, ad esempio, nella maggior parte dei paesi europei ai soccorritori è permesso utilizzare farmaci come l’adrenalina, oppure che nell’equipaggio-tipo non sono ammessi medici o infermieri (che intervengono solo sulle auto mediche se chiamati), o ancora, manovre come la Rautec in alcune paesi non sono utilizzate o, se lo sono, solo dai vigili del fuoco…insomma un’infinità di piccole differenze che non modificano il risultato finale di un’azione di soccorso ma che credo ci mostrano come non esista un modo giusto o sbagliato di fare le cose, tutto dipende dal contesto in cui ci troviamo.

Un aspetto però era comune a tutti i team presenti: l’affiatamento tra i vari componenti. Le squadre che hanno raggiunto i punteggi più alti infatti erano quelle in cui quasi non era necessario parlare perché ognuno sembrava già sapere quale fosse il suo compito e come agire al meglio per aiutare e supportare i propri colleghi. Parlando con loro, infatti, ho avuto una ulteriore conferma di quanto la formazione sia fondamentale.

Un’ultima cosa, che mi ha resa particolarmente orgogliosa delle nostre squadre della Valle D’Aosta e della Puglia, è che nonostante siano due regioni così distanti, con situazioni quotidiane ed esigenze spesso differenti, quando ci si confrontava su come agire sembrava di sentir parlare una sola persona: i ragionamenti, le azioni compiute, i movimenti erano perfettamente coordinati e sincronizzati.

 

Anpas al Rescue Camp in Austria

Credo che solo grazie al confronto che si trova in esperienze internazionali come questa si possano scoprire nuovi aspetti del soccorso e trovare valore in ciò che siamo e che sappiamo fare. Solo qui possiamo toccare con mano il fatto che, a prescindere dalla lingua che parliamo e le specifiche competenze, condividere gli stessi valori ci rende tutti uguali.

Anpas al Rescue Camp in Austria

Anpas al Rescue camp in Austria: il diario di Valentina Leggi tutto »

Anpas al Rescue Camp in Austria, 25-28 maggio

25 maggio 2017 – Si svolgerà dal 25 al 28 maggio, presso il lago di Neusiedl, a Mörbisch in Austria, il primo Rescue Camp organizzato da SAMI (Samaritan International), la rete europea di cui Anpas è parte. Un evento che coinvolgerà centinaia di volontari provenienti da tutta Europa e che li vedrà confrontarsi su dodici scenari con una serie di esercitazioni e di prove sul primo soccorso in uno spazio naturalistico unico nel suo genere.

Oltre ad Anpas, saranno presenti le associazioni facenti parte di SAMI: ASB, ASBÖ, ASCR, FSR, SFOP, USB e Croce Bianca di Bolzano. Due le squadre Anpas, composte da 10 volontari e un’accompagnatrice, che prenderanno parte al rescue camp: i volontari della Federazione Regionale dei Volontari di soccorso della Valle d’Aosta (Le Dahu Valdotain) e la pubblica assistenza Sermolfetta.

Secondo Fabirizio Pregliasco, presidente Anpas “è l’occasione per uno splendido confronto all’interno della rete delle associazioni che, come Anpas, fanno parte di Samaritan International. Uno scambio non solo di nozioni, ma anche divertimento e confronto per aumentare le nostre capacità di risposta e contemporaneamente, per dare un segnale di convivenza civile e di sviluppo comune”

SAM.I - Cross-Border Samaritan Flood Preparedness

Anpas al Rescue Camp in Austria, 25-28 maggio Leggi tutto »

Torna in alto