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Riforma Terzo Settore, Forum “Fate presto, ma fate bene”

Fate presto, ma fate bene

Questo l’appello che i soci del Forum Nazionale del Terzo Settore hanno presentato questa mattina, durante i lavori dell’Assemblea, sulla Riforma del Terzo Settore. C’è una forte preoccupazione ed i soci del Forum si sentono fortemente mobilitati, a partire dalla propria dimensione territoriale, perché vengano apportate le necessarie modifiche alla Riforma del Terzo Settore, ancora durante i lavori in Aula, che garantiscano l’impegno civico dei cittadini, la libertà associativa e il pluralismo delle forme giuridiche.

Sin dalla consultazione pubblica della primavera 2014 il Forum ha partecipato al percorso di Riforma e ha fatto ampiamente sentire la sua voce, raggiungendo, nel tempo, diversi risultati positivi. Tuttavia permangono ancora alcune rilevanti criticità. Sono quattro in particolare i punti sui quali il Forum continuerà la sua azione di pressione sul Governo perché, nel proseguimento dei lavori parlamentari, vengano introdotti i necessari correttivi nel DdL. Perdura lo scarso rilievo attribuito al profilo partecipativo che è invece il motore della attivazione dei cittadini e prerequisito per tutto il terzo settore, così come è ancora forte il rischio di confusione tra la stabile e prevalente attività di impresa e le attività tese al solo autofinanziamento delle associazioni, che rappresentano la forma più diffusa di auto-sostentamento e che penalizzare equivarrebbe a minacciare nella loro esistenza.

Nella definizione di status di volontario il testo differenzia lo status non in base alle attività svolte, bensì in relazione alla tipologia di organizzazione in cui opera, rischiando di creare una grave differenza tra volontari di serie ‘A’ e di ‘serie ‘B’.

Infine, l’introduzione del Consiglio Nazionale del Terzo Settore se può rappresentare una positiva innovazione come luogo di incontro e di raccordo con le Istituzioni, non deve categoricamente sovrapporsi agli organismi di rappresentanza del Terzo Settore.

In questa prospettiva, prima alla Camera e poi nella fase di redazione dei Decreti Legislativi, la vigilanza e l’azione del Forum continueranno ad essere incessanti per garantire la necessaria tutela delle piccole associazioni – che rappresentano la gran parte delle formazioni sociali -, per configurare uno status del volontario ancorandolo ad una prospettiva europea, per garantire il coinvolgimento dei soggetti di terzo settore e delle loro rappresentanze nel percorso di redazione dei Decreti Legislativi, e per determinare in modo chiaro ruolo e compiti del Consiglio Nazionale del Terzo Settore, ribadendo ancora una volta la necessità di avere una Riforma che sia condivisa dai suoi effettivi destinatari, seguendo il motto “nulla su di noi, senza di noi”. Concorda con la linea del Forum

, presidente Anpas: “il coinvolgimento del volontariato nella fase di scrittura dei decreti delegati è fondamentale e imprescindibile”.

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Sport paralimpici e salute: Federazione italiana sport paralimpici e sperimentali e Anpas insieme

Firenze, 23 febbraio 2016. Il Consiglio nazionale Anpas del 20 febbraio ha approvato il protocollo di intesa con la Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali (Fispes) realtà nata nel 2010 e riconosciuta dal Comitato Italiano Paralimpico.

A seguito di una positiva collaborazione con Anpas Toscana, infatti, Fispes ha proposto ad Anpas nazionale un protocollo di intesa con lo scopo di incentivare e promuovere la collaborazione tra gli organismi territoriali delle due organizzazioni al fine di favorire la massima diffusione della cultura del primo soccorso nella comunità; collaborare ai fini dell’assistenza sanitaria alle attività e manifestazioni sportive organizzate da Fispes a tutti i livelli; promuovere la cittadinanza attiva, il diritto dei cittadini all’azione volontaria, alla realizzazione e alla costruzione di spazi di crescita sia culturale che politica sia fisica che relazionale; condividere moduli di formazione specifici.

protocollo ANpas Fispes

La Fispes coordina le seguenti discipline:
Atletica Leggera praticabile da soggetti deambulanti e non, di tutte le disabilità fisiche e sensoriali.
Tiro a Segno, per soggetti deambulanti e non, di tutte le disabilità fisiche.
Rugby in Carrozzina, riservata a soggetti non deambulanti con lesioni equiparabili alla tetraplegia.
Calcio a 7 per disabili fisici, a cui prendono parte da soggetti deambulanti affetti da cerebrolesioni lievi.
Boccia, praticabile da soggetti deambulanti e non, affetti da cerebrolesioni gravi.
Sempre alla FISPES è demandato il compito di valutare eventuali nuove Discipline non riferibili alle altre Federazioni Sportive Paralimpiche riconosciute dal CIP.

Il protocollo di intesa Anpas-Fispes costituisce una cornice generale per una collaborazione che dovrà necessariamente vedere i Comitati regionali e le singole pubbliche assistenze Anpas attori fondamentali nella definizione e nella realizzazione delle singole attività. Attraverso il protocollo Anpas e Fispes nazionale si impegneranno a promuovere accordi territoriali che definiranno in dettaglio quanto necessario oltre alla tipologia delle attività da svolgere in occasione delle manifestazioni ed attività sportive organizzate da Fispes.

“Siamo contenti di poter accogliere e formalizzare un rapporto di amicizia già consolidata e che porterà sicuro entusiasmo tra i volontari delle pubbliche assistenze Anpase commenta Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas nazionale. “Un protocollo, che rafforza il ruolo di Anpas come interlocutrice di soggetti diversi del Terzo Settore” “e che, insieme all’accordo con UISP, costituisce un ulteriore tassello nella rete di Anpas con importanti associazioni che si occupano di sport e che valorizzerà l’impegno dei tanti volontari Anpas nella nella promozione della salute e del primo soccorso”

Nicola Carabba, consigliere nazionale Fispes intervenuto nel corso del consiglio nazionale Anpas ha dichiarato: “Con Anpas abbiamo già avuto una prima collaborazione fattiva con il grand prix di Grosseto dove abbiamo avuto 450 atleti e 150 volontari. Con questo protocollo avremo la possibilità di realizzare quello che nostro sogno che è quello di organizzare l’europea di atletica leggera a Grosseto con la partecipazione oltre mille atleti, 500 volontari, 500 tra staff, tecnici e accompagnatori, 300 giudici. Inoltre abbiamo la possibilità di unire le energie per diffondere un messaggio comune tra associazioni sportive e associazioni di volontariato per dare opportunità nuove ai propri assistiti e tesserati”.

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Quando i numeri diventano facce #sami4refugees

#sami4refugees Quando i numeri diventano facce

Roma 26 febbraio 2016 I numeri. Secondo UNHCR, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, sono state 1,015,078 le persone che nel 2015 sono arrivate in Europa via mare, morti o dispersi 3771. Nel mese di febbraio 2016 sono arrivate 44.024 persone (nel 2015 erano 7,271). Secondo Eurostat Nel 2015 sono quasi 400mila i minori che hanno fatto richiesta di asilo in Europa. Secondo Unicef muoiono due persone al giorno nel tentativo di attraversare il mediterraneo. Un terzo dei profughi arrivati nel 2015 ha meno di 18 anni. In Italia sono più di 7000 le richieste d’asilo di minorenni.

Sami campaignMa oltre i numeri ci sono le facce di chi arriva e di chi accoglie. Per questo Anpas e la rete europea degli operatori umanitari Samaritan International lanciano la campagna “Quando i numeri diventano facce” per ricordare l’impegno dei volontari Anpas che portano soccorso alle persone che arrivano dal Mediterraneo, o IDC Serbia e ASB Germania accolgono le persone che prendono la rotta balcanica portando assistenza e soccorso.

“Quando i numeri diventano facce” è il motto che sottolinea l’impegno quotidiano delle persone che operano in favore di ogni singolo essere umano che arriva in Europa. Facce e persone, oltre le statistiche che nel corso dell’anno verranno raccontate attraverso documentari e servizi fotografici ad hoc con l’hashtag #sami4refugees. Contemporaneamente l’impegno della rete Samaritan International, che oggi conta oltre tre milioni di persone, 17 organizzazioni umanitarie in 16 paesi d’Europa, seguirà anche via istituzionale all’interno delle istituzioni europee per migliorare il sistema di accoglienza e di assistenza.

L’accoglienza nelle pubbliche assistenze. Gran parte delle operazioni di assistenza medica e logistica gratuita dei volontari Anpas viene fatta dai volontari delle pubbliche assistenze delle zone costiere di Sicilia, Puglia e Sardegna, ma anche nel Lazio, Toscana e Sud Tirolo. I volontari prestano la loro opera gratuitamente, nel rispetto della legge 266 sul volontariato. È di pochi giorni fa la comunicazione del Sottosegretario all’Interno Domenico Manzione che ha manifestato l’interesse per la definizione di un progetto nazionale per l’accoglienza e dell’assistenza dei migranti nelle pubbliche assistenze che sottolineato come l’individuazione delle strutture per l’accoglienza dei richiedenti asilo, è demandata alle singole Prefetture le quali “a seguito di intese con enti pubblici o procedure di gara, stipulano le convenzioni con gli Organismi che offrono la disponibilità di strutture e di servizi di accoglienza nel territorio di riferimento”. Anpas si è resa disponibile per la definizione di un protocollo d’intesa per l’accoglienza e la gestione di rifugiati e migranti da parte delle pubbliche assistenze Anpas d’Italia.

Secondo Fabrizio Pregliasco le pubbliche assistenze Anpas vogliono affrontare lo scottante tema dei migranti partendo dalle proprie associazioni come luoghi di condivisione ed integrazione proponendo alle prefetture alcune opzioni che possono contribuire al processo di integrazione tanto complesso da attuare”.

Secondo Lorenzo Colaleo, presidente di Anpas Sicilia “Abbiamo tentato più volte di chiarire alle Prefetture l’importanza della gestione affidata alle pubbliche assistenze che, senza nulla togliere alla società che in atto gestisce i centri di accoglienza, non può che essere migliorativa per il valore aggiunto che i volontari apportano nei rapporti con i rifugiati. Spero che adesso le Prefetture diano la possibilità di gestione anche alle strutture di volontariato che hanno nella loro Mission l’esperienza in questo delicato campo. Anpas Sicilia, da sempre in prima linea per aiutare i migranti, farà tesoro del parere del Ministero e cercherà di portare, partecipando ai bandi, l’accoglienza ai popoli in fuga dalla guerra alla stessa maniera di come accoglie e gestisce le popolazioni colpite da calamità naturali. Ringrazio Egidio Pelagatti e tutta la Direzione Nazionale per aver posto il quesito al Ministero dell’Interno e per avere fatto sì che finalmente si chiarisse la posizione del volontariato in questo settore”.

 

La pressione sull’Europa. Sono state consegnate lo scorso anno, da Samaritan International sette richieste di cambiamento della politica europea per l’accoglienza dei rifugiati a Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Per il Parlamento europeo il suo presidente Martin Schulz ha incontrato i rappresentanti di SAM.I., rete europea di cui Anpas fa parte. L’incontro si è svolto in occasione della riunione plenaria del Parlamento europeo. Oltre all’onorevole Fleckenstein, erano presenti il Segretario Generale SAM.I. ad Interim   Ivo Bonamico (Croce Bianca Bolzano) e il vicepresidente SAM.I. Reinhard Hundsmüller. SAM.I. ha evidenziato anche il ruolo importante che i volontari svolgono in aiuti di emergenza e servizi di integrazione. “Al momento sono soprattutto i volontari che offrono sostegno ai rifugiati” ha dichiarato Knut Fleckenstein. “Si preoccupano per loro, danno loro cibo, vestiti, coperte o la medicina. Ma con il crescente numero di rifugiati, i volontari stanno raggiungendo i loro limiti”. Anpas, anche col supporto di Comitati Anpas Sicilia e Puglia, ha attivamente preso parte all’elaborazione della Dichiarazione. Nella dichiarazione intitolata “Sette richieste per il cambiamento della gestione europea dei rifugiati”, SAM.I. ha invitato l’Unione Europea i suoi Stati membri a espandere le loro misure di aiuto e di condividere una gestione europea dei rifugiati. (link)

L’integrazione. Oltre all’assistenza agli sbarchi di immigrati, le pubbliche assistenze Anpas sono impegnate per l’integrazione: sono attivi sportelli sociali, e di mediazione culturale e molte associazioni svolgono attività per l’alfabetizzazione dei migranti e richiedenti asilo.

 

 

 

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Il futuro è sociale: Anpas all’incontro del Forum del Terzo Settore, Roma 3 novembre 2015

 

Ogni giorno milioni di persone si impegnano e partecipano per un Paese più giusto e solidale, perché credono che fiducia e voglia di investire sul futuro ripartano se si realizza una rete di politiche e servizi per l’infanzia, gli anziani, le famiglie, per la lotta a ogni forma di esclusione e povertà.
Perché nei Paesi dove c’è più Welfare c’è più crescita e sviluppo.

 

Card "Il futuro è sociale" (retro)Incontro nazionale a Roma il 3 novembre. Per Anpas sarà presente Elsa Fulgenzi (Direzione Nazionale Anpas

 

Programma 3 novembre, Roma

 

Porta Futuro – via Galvani 108
Ore 9.30 alle 14.00

 

 I lavori apriranno con i saluti del Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore,Pietro Barbieri.

 

Stefano Tassinari, Coordinatore della Consulta Welfare presso il Forum introduce le proposte per “Il Futuro è sociale. Diamo forza al welfare”.

 

Segue l’intervento di Cristiano Gori, docente di Politica Sociale all’Università Cattolica di Milano.

 

In chiusura il confronto nel merito con le Parti Sociali e gli interlocutori istituzionali.

 

Segui l’evento anche sulla pagina Facebook e su Twitter  (@forumterzosett) con l’hashtag  #ilfuturoèsociale

 

Materiali:
Volantino “Il futuro è sociale”
Volantino “Il futuro è sociale” (formato A4)

 

Cittadini attivi per il welfare sociale
Ogni giorno milioni di persone si impegnano e partecipano attivamente:
– per un Paese più giusto e solidale, a partire dal rispetto verso coloro che più stanno pagando i costi della crisi e che rischiano di non avere più diritto ai propri diritti
– perché credono che la fiducia e la voglia di investire sul futuro riparta se, col concorso di tutta la comunità, si realizza una rete di politiche e servizi per l’infanzia, gli anziani, le famiglie, per la lotta a ogni forma di esclusione e povertà.
Nei Paesi dove c’è più Welfare c’è più crescita e sviluppo.

A partire da questo impegno per comunità attive e solidali, del quale è protagonista il mondo del Terzo Settore, chiediamo di:

1. Investire nel welfare. Da Sud a Nord
Si costruisca insieme, istituzioni e forze sociali, un piano nazionale che superi i tanti e diseguali sistemi regionali e si stanzino risorse certe e stabili (praticamente dimezzatesi negli anni di crisi), che insieme al Fondo Politiche Sociali arrivino gradualmente in alcuni anni a un incremento complessivo dello 0,9% di Pil (15 mld€), senza tagliare altre risorse ai Comuni, per sostenere:
– la lotta alla povertà assoluta attraverso una misura attiva quale il REIS (Reddito di inclusione sociale)
– l’infanzia e adolescenza
– la disabilità e nonautosufficienza, vincolando la sanità all’integrazione sociosanitaria
– l’immigrazione: asilo, integrazione, cittadinanza
– le famiglie

2. Garantire i livelli essenziali delle prestazioni
Si costruisce dignità, si rispetta la Costituzione e non si sprecano i soldi solo definendo e rendendo esigibili i livelli essenziali delle prestazioni. Bisogna dare obiettivi a ogni servizio, adottando adeguati strumenti di verifica, monitoraggio, controllo. Inoltre occorre mettere in rete le innovazioni che già si realizzano sul territorio.

3. Far crescere il lavoro sociale
Riconoscere il lavoro sociale garantisce un welfare migliore e nuova occupazione. Serve aiutare le famiglie nel ricorso al lavoro di cura o educativo regolare anche prevedendo maggiori detrazioni e agevolazioni fiscali (“social bonus”).

4. Partecipare alla programmazione e all’organizzazione nazionale e locale del welfare
Volontariato, associazionismo e imprenditorialità sociale siano partner attivi delle politiche pubbliche, non semplici fornitori al costo più basso possibile e con ritardi nei pagamenti. Istituzioni e Terzo Settore devono promuovere insieme una reale partecipazione delle persone e della comunità nella programmazione, progettazione, realizzazione, monitoraggio e verifica dei servizi.

5. Trasparenza
Partecipazione, trasparenza ed eticità sono la vera lotta contro ogni forma di spreco, di speculazione, di corruzione, di clientelismo e di finto Terzo Settore. L’impegno alla trasparenza riguarda tutti gli attori coinvolti, quindi anche le Pubbliche Amministrazioni.

 

 

Nei mesi di ottobre e novembre si svolgeranno, sui territori, gli eventi organizzati dai Forum regionali del Terzo Settore

Per informazioni segui la pagina degli incontri regionali

 

 

 

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Fqts2020: aperte le iscrizioni

LA FORMAZIONE AL SUD COME LEVA DELL’INNOVAZIONE SOCIALE: AL VIA FQTS 2020

14 settembre 2015 – Sono aperte le iscrizioni per FQTS 2020, il percorso di formazione per i responsabili del terzo settore meridionale promosso dal Forum Nazionale del Terzo Settore, Consulta del Volontariato presso il Forum, Conferenza Permanente delle associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato (ConVol), Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato (CSVnet) e finanziato dalla Fondazione CON IL SUD.
 

FQTS 2020 ha uno sviluppo triennale (ottobre 2015 – dicembre 2017) che prevede il coinvolgimento di 300 persone, quadri dirigenti delle associazioni (aderenti alle reti promotrici)delle regioni meridionali: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.

In Italia, negli ultimi tre anni, le famiglie in povertà assoluta sono cresciute in maniera esponenziale, e i picchi di questo impoverimento si registrano al Sud che vede una netta diminuzione delle nascite, un aumento del fenomeno migratorio, soprattutto giovanile, e una forte diminuzione dei posti di lavoro.

Il percorso di formazione FQTS 2020 rappresenta una risposta: una proposta concreta per lo sviluppo del Meridione, che viene dal terzo settore meridionale, l’unico soggetto in Italia che ha ancora la forza di cambiare le cose.

FQTS 2020 è un’esperienza innovativa, oltre che di formazione, sia dal punto di vista metodologico (formazione partecipata e on line, lavori di gruppo, laboratori, testimonianze) sia per l’opportunità che offre di entrare a far parte di un progetto che farà del Mezzogiorno un laboratorio di cambiamento e creatività, consentendo di acquisire competenze da utilizzare direttamente sui territori nei quali operano le associazioni, in una logica di sistema. 

In base alle singole esigenze formative e professionali, i partecipanti potranno scegliere un percorso personalizzato, grazie ad una fase di orientamento che li aiuterà a scegliere fra le diverse materie di studio:

Territorio: welfare, comunità e coesione sociale

Cittadinanza: partecipazione e democrazia

Benessere: economia sociale e beni comuni

Futuro: culture per il cambiamento

 

Fqts2020

Per iscriversi c’è tempo fino al 15 ottobre 2015
Informazioni e iscrizioni: www.fqts.orghttp://www.social-hub.it/fqts2020

 

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Il volontariato come risorsa: gratuità e valore di un impegno

Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas, tra i relatori del corso il giorno 5 maggio 2015, ore 20.00 con una lezione su Nozioni fondamentali di igiene e principali elementi di pronto soccorso. Il rispetto della privacy nei servizi alla persona Decreto Legge 81/2008.

Il corso inizierà il 21 aprile e terminerà il 19 maggio per un totale di 5 incontri di circa due ore. La sede del corso è la sala polivalente della Fondazione Sacra Famiglia di Andora (via del Poggio 36). Il corso prende spunto da altri corsi che altre sedi di Sacra Famiglia hanno messo in campo negli ultimi anni. L’obiettivo è quello di reperire nuovi volontari che al termine di questo percorso teorico potranno decidere la sede dove svolgere una giornata di tirocinio pratico non solo presso Sacra Famiglia ma anche una delle associazioni di volontariato presenti ad Andora che, negli anni, ha costruito una rete di associazioni molto ampia ed attiva sul territorio.

 

I relatoriAlbino Accame (Direttore Fondazione Sacra Famiglia Onlus Liguria), Don Vincenzo Barbante (Presidente Fondazione Sacra Famiglia Onlus),  Mauro Demichelis (Sindaco Comune di Andora), Nicolina Folco (direttore sociale distretto Sociosanitario 5 Finalese), Roberta Grisetti (Medico Responsable dell’Hospice Sacra Famiglia e della RSD e della Simona Sorge Sacra Famiglia sede di Inzago), Patricia Lanfredi (Assessore Politiche Sociali—associazioni e Consorzi Comune di Andora), Fabrizio Pregliasco (Presidente Anpas Nazionale, Professore Università degli Studi di Milano e Coordinatore Servizi Sanitari Fondazione Sacra Famiglia Onlus), Lorena Rambaudi (Assessore Politiche Sociali, Terzo Settore, Cooperazione allo Sviluppo, Politiche Giovanili, Pari Opportunità Regione Liguria)

 

IL PROGRAMMA

  • 21 aprile 2015, ore 20.  Saluto ai partecipanti e presentazione del corso con dott. Albino Accame, dott.ssa Patrizia Lanfredi, dott. Mauro Demichielis Etica e volontariato Don Vincenzo Barbante
  • 28 aprile 2015, ore 20. Volontariato e normativa regionale di settore dott.ssa Lorena Rambaudi Il sistema locale dei servizi sociali e socio – sanitari. Organizzazione dei Servizi e Metodologia di intervento dott.ssa Nicolina Folco
  • 5 maggio 2015, ore 20. Nozioni fondamentali di igiene e principali elementi di pronto soccorso Il rispetto della privacy nei servizi alla persona Decreto Legge 81/2008 con Fabrizio Pregliasco
  • 12 maggio 2015, ore 20.00. Salute, malattia, dolore e morte. Come prepararsi alla relazione con gli altri dott.ssa Roberta Grisetti
  • 19 maggio 2015, ore 20.00 Raccontare il volontariato. Esperienze a confronto della realtà andorese associazioni presenti nel Comune di Andora Momento di chiusura con confronto e impressioni con dott. Albino Accame, dott. Mauro Demichielis dott.ssa Patrizia Lanfredi

 

Ventiliberi: Bologna 21 marzo 2015

 

Presso la sala polivalente Fondazione Sacra Famiglia Onlus Via del Poggio 36, Andora (SV)

Segreteria organizzativa: Fondazione Sacra Famiglia Onlus Riferimento: Assistente sociale Serena Milesi

Via del Poggio 36, Andora – Tel.: 0182.85005 Fax: 0182.86036 email: smilesi@sacrafamiglia.org

 

Per accedere al corso è necessario iscriversi entro il

16 aprile 2015 compilando la scheda di iscrizione da:  Consegnare a mano o via posta

presso la segreteria di Fondazione

Sacra Famiglia via del Poggio 36

17051 Andora (SV)

 Inviare via fax al n. 0182/86036  Inviare via mail all’indirizzo:

smilesi@sacrafamiglia.org

La partecipazione al corso è gratuita.

Verrà rilasciato attestato di

partecipazione

 

IL PROGETTO

L’ipotesi di realizzazione del corso è stata costruita da Fondazione Sacra Famiglia Onlus in collaborazione con il Comune di Andora, l’associazione “Amici della Sacra Famiglia” e la ricca rete di associazioni di volontariato presenti sul territorio andorese.

Il corso precede l’annuale Festa del Volontariato che si terrà ad Andora il 29 maggio 2015 presso il Parco delle Farfalle.

A chi si rivolge

Il corso di formazione è rivolto a volontari e ad aspiranti volontari. 

Obiettivi del corso

L’obiettivo del corso è offrire una formazione di base che fornisca sia strumenti operativi che capacità relazionali, necessarie per un rapporto qualificato e costruttivo del volontario con la fragilità, mettendo al centro la persona.

 

Per chi lo desidera, al termine del corso, sarà possibile partecipare ad una giornata di presenza attiva presso una delle sedi che aderiscono all’iniziativa.

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Capaci senza valore: le competenze nel sociale 27 marzo, Milano

Anpas promuove il seminario CAPACI SENZA VALORE: Riconoscere e certificare le competenze nel sociale

Venerdì 27 marzo 2015

Il tema

Lavorare nei sistemi di Welfare (sociale e sanitario) come operatori/trici o come volontari/e richiede, oggi più ancora che nel passato, competenze professionali “esperte”.  Non solo, queste competenze devono essere dinamiche, in grado di ampliarsi, modificarsi adattarsi a nuovi bisogni e a nuove complessità. Agire con competenza nel sociale significa essere capaci di produrre nuovi saperi, attraverso l’integrazione e la contaminazione di campi disciplinari apparentemente lontani ed estranei tra loro. La pratica sul campo tanto come operatori/trici quanto come volontari/e favorisce, dunque, l’acquisizione di saperi e capacità che non sono però riconosciuti, valorizzati, formalizzati.

Le procedure di validazione e certificazione delle competenze -possibili oggi anche in Italia- costituiscono un’opportunità significativa di qualificazione per chi opera nel settore.

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Lo scopo Il seminario vuole offrire una occasione di riflessione su questo aspetto poco esplorato, ma soprattutto ha l’obiettivo di formulare strategie di azione volte alla valorizzazione delle competenze acquisite come patrimonio collettivo del paese. Inoltre ha lo scopo di individuare pratiche e procedure con le quali pervenire ad   riconoscimento formale delle professioni sociali nei sistemi regionali e in quello nazionale.

I Destinatari

Il seminario si rivolge a soggetti pubblici, del privato sociale e del volontariato nell’ambito del Welfare. Alle Università, agli Amministratori e alle Amministratrici locali, ai e alle dirigenti dei servizi alla persona e sanitari e dei servizi di orientamento e validazione regionali.

Iscrizione al Seminario

Per partecipare al Seminario è necessario compilare la scheda di iscrizione e versare la quota di 30€ tramite bonifico su conto corrente IBAN IT48V0200801635000100158966 
Scarica la brochure

Promuovono il Seminario:

Il seminario è promosso dall’Istituto italiano di Valutazione, in collaborazione con: Anpas – associazione Nazionale pubbliche assistenze; CSV Bergamo; Fondazione Franco De Marchi; Fondazione Luigi Clerici; ForCoop – Formazione e Consulenza per il Sociale; La Grande Casa; L.A.VO.P.S. (Libere associazioni di Volontariato della Provincia di Sondrio); Polo Tecnico Professionale delle Professioni Sociali;Unversità degli Studi di Padova.

Per informazioni: capacisenzavalore@valutare.org

 

 

 

Info http://www.valutare.org

 

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Notizie dal CEV centro Europeo Volontariato – dicembre 2014

La Newsletter del CEV (Centro Europeo per il Volontariato) di dicembre 2014

– Clicca qui per leggere CEV News di dicembre 2014 – 

Congresso 52, 28 novembre

In questo numero:

– La capitale europea del volontariato 2015 link

-Il nuovo board di CEV – link

– Report: EUROPEAN EDUCATION, TRAINING AND YOUTH FORUM 2014 pdf

Nella foto la partecipazione di Eva Hambach al Congresso Anpas

Tutta la newsletter CEV su http://us4.campaign-archive1.com/?u=d7c269f466d0b17b551c48eab&id=42f5a1ec8d&e=6273c1c399

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Cos’è il CEV

Dare voce ai volontari e alle organizzazioni di volontariato in Europa…

Il Centro europeo per il Volontariato (CEV) è una rete europea attualmente costituita da 80 membri, per la maggior parte centri di volontariato nazionali e regionali e agenzie per lo sviluppo del volontariato, di tutta Europa che operano congiuntamente al fine di sostenere e promuovere il volontariato. Il CEV trasmette alle istituzioni dell’Unione europea le priorità collettive e le preoccupazioni delle organizzazioni che lo compongono. Agisce inoltre come forum centrale per lo scambio di politiche, esperienze e informazioni sul volontariato. Le organizzazioni facenti parte del CEV rappresentano migliaia di organizzazioni di volontariato, associazioni e altri gruppi comunitari e di volontariato a livello locale, regionale, nazionale e, in alcuni casi, internazionale.

La visione del CEV è un’Europa in cui il volontariato occupa un ruolo di primo piano nella costruzione di una società coesa e inclusiva basata sulla solidarietà e su una cittadinanza attiva. La nostra missione consiste nel creare una realtà politica, sociale ed economica europea di supporto che favorisca la messa in atto del potenziale completo del volontariato.

Lavoriamo insieme ai nostri membri

• Per essere una voce rappresentativa del volontariato in Europa

• Per potenziare le infrastrutture del volontariato nei Paesi europei

• Per promuovere il volontariato e renderlo ancor più efficace.

 

I nostri obiettivi

• Promuovere il volontariato come esempio di cittadinanza attiva in Europa e cercarne il giusto riconoscimento da parte del pubblico, dei mezzi di comunicazione, delle imprese e dei responsabili politici di ogni livello

• Fare da ponte alla comunicazione tra organizzazioni di volontariato e il lavoro delle istituzioni europee

• Promuovere e sostenere il ruolo delle infrastrutture per il volontariato nel far percepire quest’ultimo come esempio di cittadinanza attiva in Europa

• Agire come fonte di conoscenza e ricerca per il volontariato in Europa

• Promuovere l’innovazione e una corretta prassi nell’ambito del sostegno e del potenziamento del volontariato, della partecipazione e della cittadinanza attiva attraverso lo scambio, un dialogo strutturato e la creazione di un network

• Sviluppare cooperazioni strategiche e alleanze con operatori chiave di tutti i settori

• Incrementare e diversificare l’affiliazione al CEV

• Mantenere e sviluppare l’efficiente gestione dell’organizzazione

Il CEV è socio di Social Platform (Piattaforma Sociale, ndt) e di IAVE (associazione Internazionale per l’impegno volontario, ndt)

 

I nostri servizi per gli iscritti al CEV e per il pubblico in generale

• Raccogliere e fornire informazioni sugli sviluppi all’interno dell’UE sui temi legati al volontariato

• Rappresentare le esigenze e le preoccupazioni degli iscritti al CEV nell’ambito della politica UE e con le istituzioni internazionali

• Effettuare ricerche sul volontariato

• Incoraggiare i rapporti tra organizzazioni e facilitare lo scambio di buona prassi e innovazione

• Fornire ai nostri soci un forum dove trovare partner per progetti a carattere europeo

Assemblee generali biannuali, conferenze, seminari, workshop e riunioni

CEV news (newsletter del CEV mensile in formato elettronico)

• Un sito Internet CEV interattivo

 

La nostra storia

Il CEV trae origine da un’iniziativa dei due Centri regionali belgi per il Volontariato, il Vlaams Steunpunt Vrijwilligerswerk (Osservatorio fiammingo per il Volontariato, ndt) e l’Association pour le Volontariat (associazione per il Volontariato, ndt) che, insieme al Centre National du Volontariat (Centro nazionale del Volontariato, ndt) (Francia), il National Centre for Volunteering (Centre nazionale per il Volontariato, ndt) (Regno Unito) e il Centro nazionale per il Volontariato (Italia), nel 1989 organizzarono a Lucca un Meeting per i rappresentanti dei Centri nazionali e regionali per il Volontariato di otto paesi europei. Il risultato del Meeting fu una dichiarazione congiunta per una maggiore cooperazione a livello europeo. Il Centro europeo per il Volontariato (CEV) è stato creato nel febbraio 1990 sulla base di questa dichiarazione e, nel 1992, riceve ufficialmente lo status di “organizzazione internazionale non-profit” registrata in Belgio. Il 5 dicembre 1995, il CEV organizza per la prima volta in assoluto la Giornata europea per il Volontariato presso il Parlamento europeo, Bruxelles, Belgio, con il sostegno attivo del Parlamento europeo, della Commissione, del Consiglio dell’Unione europea e dell’UNESCO.

Tra il 1993 e il 2001 il CEV ha svolto le funzioni di Ufficio di Assistenza Tecnica nell’ambito di 13 contratti dei programmi PHARE e TACIS-LIEN della Commissione europea nell’Europa centrale e orientale e nei paesi della CSI, pubblicando una serie di lavori inerenti questi stessi programmi.

 

 

 

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EvreCa! First team of EU Aid Volunteers concluded its mission

EvreCa! First team of EU Aid Volunteers concluded its mission

 

Team Alpha, first out of the three teams of European Civil Protection Volunteers, has just concluded its needs assessment mission. The team has been deployed in the Caribbean region (Grenada and Barbados) within the framework of the EVRECA! – European Volunteers for Response in the Caribbean – project, funded by DG ECHO under the EU Aid Volunteers initiative.

The Evreca! Project, lead by the Italian Civil Protection Department, has the objective of strengthening capacities of the Caribbean Civil Protection Authorities in the fields of Disaster Management. Moreover, the project is facilitating the cooperation between Caribbean Partner States (Barbados, Grenada and British Virgin Islands) allowing knowledge circulation and sharing of best practices in the management of Volunteers to be involved in DRR activities.

The objective of Team Alpha – composed by Markus Leimegger and Annalisa Bergantini from  Anpas, Laura Audenino and Giuliano Paterniti from the Italian Red Cross – has been to build a network of relations with National and Regional stakeholders.

The EU Aid Volunteers involved in this first deployment, met with the national and regional agencies for disaster management and a number of local groups of volunteers, whom clearly evidenced their needs: improvement of emergency plans, shelter management guidelines, training and volunteer management.

International actors, like UNDP and Delegation of the EuropeanUnion to Barbadosand the Eastern Caribbean welcomed the Team and showed their willingness to build synergies with other ongoing projects.

The following teams – Bravo and Charlie – thanks to the work of team Alpha, have a better understanding of needs and a comprehensive network of stakeholders with whom to implement capacity-building activities and training modules. 

Check the blog www.evreca.eu or follow on Twitter @EvrecaProject

 

Fotogallery www.flickr.com

 

Photo Gallery

When: 22 March – 5/6 April 2014

Where: First week in Grenada, second in Barbados

 

Team Alpha

Markus Leimegger (Anpas)
Annalisa Bergantini (Anpas)
Laura Audenino (C.R.I.)
Giuliano Paterniti (C.R.I.)

 

20140326 181606

 

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Notizie dal CEV centro Europeo Volontariato – dicembre 2013

La Newsletter del CEV (Centro Europeo per il Volontariato) di dicembre 2013 

– Clicca qui per leggere CEV News di settembre 2013 – 

 

In questo numero:

– La conferenza di Sarajevo, dove Anpas ha presentato la sua esperienza sulla Protezione Civile qui.

– Barcelona capitale europea del volontariato 2014 – qui

 

Tutta la newsletter CEV su http://us4.campaign-archive1.com/?u=d7c269f466d0b17b551c48eab&id=42f5a1ec8d&e=6273c1c399

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Cos’è il CEV

Dare voce ai volontari e alle organizzazioni di volontariato in Europa…

Il Centro europeo per il Volontariato (CEV) è una rete europea attualmente costituita da 80 membri, per la maggior parte centri di volontariato nazionali e regionali e agenzie per lo sviluppo del volontariato, di tutta Europa che operano congiuntamente al fine di sostenere e promuovere il volontariato. Il CEV trasmette alle istituzioni dell’Unione europea le priorità collettive e le preoccupazioni delle organizzazioni che lo compongono. Agisce inoltre come forum centrale per lo scambio di politiche, esperienze e informazioni sul volontariato. Le organizzazioni facenti parte del CEV rappresentano migliaia di organizzazioni di volontariato, associazioni e altri gruppi comunitari e di volontariato a livello locale, regionale, nazionale e, in alcuni casi, internazionale.

La visione del CEV è un’Europa in cui il volontariato occupa un ruolo di primo piano nella costruzione di una società coesa e inclusiva basata sulla solidarietà e su una cittadinanza attiva. La nostra missione consiste nel creare una realtà politica, sociale ed economica europea di supporto che favorisca la messa in atto del potenziale completo del volontariato.

Lavoriamo insieme ai nostri membri

• Per essere una voce rappresentativa del volontariato in Europa

• Per potenziare le infrastrutture del volontariato nei Paesi europei

• Per promuovere il volontariato e renderlo ancor più efficace.

 

I nostri obiettivi

• Promuovere il volontariato come esempio di cittadinanza attiva in Europa e cercarne il giusto riconoscimento da parte del pubblico, dei mezzi di comunicazione, delle imprese e dei responsabili politici di ogni livello

• Fare da ponte alla comunicazione tra organizzazioni di volontariato e il lavoro delle istituzioni europee

• Promuovere e sostenere il ruolo delle infrastrutture per il volontariato nel far percepire quest’ultimo come esempio di cittadinanza attiva in Europa

• Agire come fonte di conoscenza e ricerca per il volontariato in Europa

• Promuovere l’innovazione e una corretta prassi nell’ambito del sostegno e del potenziamento del volontariato, della partecipazione e della cittadinanza attiva attraverso lo scambio, un dialogo strutturato e la creazione di un network

• Sviluppare cooperazioni strategiche e alleanze con operatori chiave di tutti i settori

• Incrementare e diversificare l’affiliazione al CEV

• Mantenere e sviluppare l’efficiente gestione dell’organizzazione

Il CEV è socio di Social Platform (Piattaforma Sociale, ndt) e di IAVE (associazione Internazionale per l’impegno volontario, ndt)

 

I nostri servizi per gli iscritti al CEV e per il pubblico in generale

• Raccogliere e fornire informazioni sugli sviluppi all’interno dell’UE sui temi legati al volontariato

• Rappresentare le esigenze e le preoccupazioni degli iscritti al CEV nell’ambito della politica UE e con le istituzioni internazionali

• Effettuare ricerche sul volontariato

• Incoraggiare i rapporti tra organizzazioni e facilitare lo scambio di buona prassi e innovazione

• Fornire ai nostri soci un forum dove trovare partner per progetti a carattere europeo

Assemblee generali biannuali, conferenze, seminari, workshop e riunioni

CEV news (newsletter del CEV mensile in formato elettronico)

• Un sito Internet CEV interattivo

 

La nostra storia

Il CEV trae origine da un’iniziativa dei due Centri regionali belgi per il Volontariato, il Vlaams Steunpunt Vrijwilligerswerk (Osservatorio fiammingo per il Volontariato, ndt) e l’Association pour le Volontariat (associazione per il Volontariato, ndt) che, insieme al Centre National du Volontariat (Centro nazionale del Volontariato, ndt) (Francia), il National Centre for Volunteering (Centre nazionale per il Volontariato, ndt) (Regno Unito) e il Centro nazionale per il Volontariato (Italia), nel 1989 organizzarono a Lucca un Meeting per i rappresentanti dei Centri nazionali e regionali per il Volontariato di otto paesi europei. Il risultato del Meeting fu una dichiarazione congiunta per una maggiore cooperazione a livello europeo. Il Centro europeo per il Volontariato (CEV) è stato creato nel febbraio 1990 sulla base di questa dichiarazione e, nel 1992, riceve ufficialmente lo status di “organizzazione internazionale non-profit” registrata in Belgio. Il 5 dicembre 1995, il CEV organizza per la prima volta in assoluto la Giornata europea per il Volontariato presso il Parlamento europeo, Bruxelles, Belgio, con il sostegno attivo del Parlamento europeo, della Commissione, del Consiglio dell’Unione europea e dell’UNESCO.

Tra il 1993 e il 2001 il CEV ha svolto le funzioni di Ufficio di Assistenza Tecnica nell’ambito di 13 contratti dei programmi PHARE e TACIS-LIEN della Commissione europea nell’Europa centrale e orientale e nei paesi della CSI, pubblicando una serie di lavori inerenti questi stessi programmi.

 

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