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Pubblichiamo la tesi di laurea di Chiara Girasoli, volontaria della pubblica assistenza Anpas Croce Verde di Pistoia, dal titolo “Formazione attiva e democrazia partecipativa nel progetto di formazione dell’associazione Nazionale pubbliche assistenze” discussa nel dicembre 2018 presso la Scuola di Economia e Management Corso di Laurea in Sviluppo Economico, Cooperazione Internazionale Socio-Sanitaria e Gestione dei Conflitti Università degli Studi di Firenze Relatore Prof. Giovanni Scotto
Introduzione
La cittadinanza è la competenza chiave per l’esercizio delle libertà fondamentali della persona e la realizzazione dei principi democratici; in un contesto storico e sociale nel quale le libertà vengono negate e distorte la cittadinanza attiva, responsabile e consapevole si fa necessità.
Acquisire tale competenza richiede però uno sforzo creativo, perché la cittadinanza non è un concetto da assimilare passivamente, bensì la risultante di un percorso che richiede di porsi continuamente in discussione, di “andare contro” i dogmi, di ricercare l’equità e la giustizia anche a costo di sembrare “contro corrente”. Nello sviluppo della competenza di cittadinanza un ruolo fondamentale dovrebbeessere esercitato dalla scuola; tuttavia, il classico paradigma di insegnamento scolastico va per sua natura contro il tipo di apprendimento necessario per accompagnare la crescita di cittadini attivi.
Le riflessioni che seguono pongono attenzione su un diverso tipo di approccio, la formazione attiva. Ne vengono indagati gli autori di riferimento, per dare una cornice storica del metodo, e i capisaldi teorici. Vengono poi forniti gli strumenti di riferimento che possono essere fondamentali per lo sviluppo di una democrazia maggiormente partecipativa.
La formazione attiva infatti, mettendo al centro le necessità del discente, permette un apprendimento costruttivo, responsabile e consapevole che può rappresentare il punto di partenza per una società inclusiva e che sappia fare tesoro delle differenze al suo interno.
A sostegno del legame tra formazione attiva e democrazia partecipativa è riportato quindi l’esempio di Anpas, l’associazione Nazionale delle pubbliche assistenze, di cui vengono illustrati la storia, gli ambiti di intervento e il metodo di formazione attiva adottato dopo un lungo percorso di formazione dei Formatori che ha messo in gioco tutta la passione propria del volontariato.
Anpas, che lavora sul territorio nazionale dalla seconda metà dell’Ottocento, ha tenuto quest’anno il 53° Congresso nazionale con il nome “DARE VALORE. Una sfida per le pubbliche assistenze e la rete Anpas”: occasione, questa, per aprire il dibattito su quello che il Presidente nazionale Fabrizio Pregliasco ha definito, nel documento precongressuale, un “Movimento in movimento”. Secondo Pregliasco, “il tema del Congresso è molto significativo perché racchiude in uno slogan sintetico la sfida del futuro: dimostrare la rilevanza del nostro impatto sociale per incrementarlo ampliando le nostre attività e il valore del nostro capitale sociale, i nostri Volontari.”
Tre giorni di approfondimento e confronto che hanno chiamato a Roma le associazioni di tutta Italia e dai quali è emerso, come riportato nel documento finale del Congresso, che in un difficile contesto futuro di crisi economica, sociale, politica ed istituzionale i capisaldi di solidarietà e democrazia devono rimanere forti, per “rispondere alla rabbia, al senso di precarietà, alla solitudine e all’isolamento di molticittadini” riportando alla luce i valori del movimento. Di questo periodo di crisi Anpas fa una sfida personale: guardare positivamente al futuro, favorire la coesione sociale e la partecipazione attiva, perché la pubbliche assistenze possano mantenere illoro ruolo di “scuole di democrazia”.