Comunicati stampa

Campagna nazionale per le buone pratiche di protezione civile 17 e 18 ottobre volontari in più di 400 piazze italiane. Centoquaranta le piazze Anpas


Secondo Carmine Lizza, responsabile nazionale Protezione Civile Anpas: "Da oggi l'Italia è un paese ancora un  po' più resiliente"

Sabato 17 e domenica 18 ottobre, quattromila  volontari di protezione civile hanno allestito punti informativi “Io non rischio” in oltre 400 piazze su tutto il territorio nazionale per sensibilizzare i concittadini sui rischi naturali e in particolare su terremoto, alluvione e maremoto. Centoquaranta sono state le piazze #iononrischio con i volontari Anpas: "Un magnifico risultato ottenuto con un lavoro corale: grazie a tutti e arrivederci al prossimo anno per nuovo appuntamento di io non rischio" ha dichiarato Fabrizio Pregliasco, Presidente Anpas.

Io non rischio 2015

Motore dell'edizione 2015, le sezioni locali di 25 organizzazioni nazionali di volontariato di protezione civile, e numerosi gruppi comunali e associazioni locali, che assieme a istituzioni e mondo della ricerca scientifica daranno il loro contributo per diffondere una cultura della prevenzione. 
“Io non rischio” – campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Reluis - Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. L'integrazione della Campagna con il rischio maremoto e il rischio alluvione ha visto il coinvolgimento di Ispra - Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ogs - Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, AiPo - Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorità di Bacino del fiume Arno, CamiLab - Università della Calabria, Fondazione Cima e Irpi - Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica. 



Consulta su www.iononrischio.it l’elenco dei comuni che partecipano a “Io non rischio” e ricorda che la Campagna è anche social: segui "io non rischio" anche su facebook, twitter e instagram, per trovare informazioni utili e condividere la tua esperienza.

 

 

#iononrischio @Anpasnazionale

 


LE FOTOGALLERY

Tutte le foto della campagna 2015 di #iononrischio


Il sito della campagna

http://www.iononrischio.it/

 


 

Bene il coordinamento a livello centrale per il sistema di protezione civile.

Anpas accoglie positivamente l'unanimità alla Camera per la legge delega di Protezione Civile

Anpas e la Riforma della Protezione Civile

Roma 24 settembre. Anpas esprime soddisfazione per l’approvazione di ieri alla Camera del testo unificato della legge delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di Protezione Civile. 

Un ulteriore passo per il miglioramento del sistema di Protezione Civile cui Anpas, negli ultimi anni, ha collaborato fattivamente nell'ottica della sussidiarietà sia modificando la sua infrastrutturazione a livello organizzativo, sia nel promuovere l'importanza dei concetti di  prevenzione e resilienza.

«All'indomani delle ultime esperienze fatte nel corso delle emergenze che si sono susseguite sul campo su tutto il territorio nazionale, siamo concordi nel confermare che il ruolo di indirizzo e coordinamento che si deve esercitare a livello centrale è strategico per mettere a sistema la frammentaria distribuzione dei poteri e delle responsabilità presenti - dichiara Carmine Lizza, responsabile nazionale protezione civile Anpas - Il territorio ha una ricchezza operativa distribuita che deve essere valorizzata con regole semplificate e omogenee. Il Governo deve coordinare la gestione dell’emergenza secondo indirizzi che tengano conto delle istituzioni locali, con i quali condivide decisioni in emergenza e, soprattutto, in tempo di pace».

Come già sottolineato nel corso dell'audizione alla Camera del 14 aprile scorso, per Anpas la Protezione Civile è un servizio per la collettività dove le professionalità e le specificità che ne sono presenti consentono di avere una funzione pubblica che tutela l’integrità della vita delle persone, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente dai pericoli o dai danni.

Secondo Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas Nazionale «la legislazione riguardante la protezione civile va di pari passo con quella riguardante il terzo settore. Vediamo con soddisfazione e favore che il ruolo del volontariato organizzato viene rimarcato come attore compartecipe del sistema. Tutto ciò - aggiunge Pregliasco - è una presa d’atto di una già consolidata collaborazione e sinergia con le istituzioni sia nel contesto dell’emergenza ma ancor di più nella prevenzione e rafforzamento della resilienza, ovvero la capacità di reazione delle popolazioni alle avversità, così come dimostrato dalla campagna informativa Io non rischio realizzata da un idea di Anpas»

Dal sito del Dipartimento della Protezione Civile «La riforma – ha aggiunto l'ing. Curcio –, che mira a rafforzare l’organicità del Servizio Nazionale della Protezione Civile, rappresenta la sfida, ineludibile, di consentire al Paese di dotarsi di un sistema di protezione civile che non dimentichi i valori e le esperienze che lo hanno fatto nascere e sostenuto negli anni, ma che sempre meglio si adatti alle esigenze e alle aspettative dell’oggi. Lavorare nel cosiddetto “tempo di tregua”, ossia in assenza di grandi calamità naturali, per prepararsi a fronteggiare al meglio le emergenze: questa è la regola fondamentale di ogni moderno sistema di protezione civile, e in questo caso è quello che il Parlamento e il Governo stanno facendo. Sono certo che l’intero Servizio Nazionale continuerà a non fare mancare il proprio contributo in questo percorso».

 

 

Riforma Protezione Civile

I lavori preparatori

Il testo della Proposta di Legge

4 marzo 2015 - Il Capo Dipartimento alla Commissione Ambiente alla Camera


Anpas e la Protezione Civile


Formazione formatori di protezione civile


Organigramma del settore Protezione Civile Anpas

 

 

 

ANPAS nazionale ha inviato un proprio contributo alla consultazione pubblica dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) sulle “Linee guida per l’affidamento di servizi a enti del terzo settore e alle cooperative sociali”. Un tema centrale per le Pubbliche Assistenze che svolgono molti servizi nelle proprie comunità locali di riferimento per conto della Pubblica Amministrazione.

Il corteo del #meetanpas

Nel suo documento ANPAS nazionale ha voluto rimarcare la specificità dell’affidamento di servizi sanitari e sociali alle Organizzazioni di Volontariato, anche alla luce della sentenza della Corte di Giustizia Europea dell’11 dicembre 2014 (113/2013 “Spezzino”) e di quelle del TAR Piemonte (1082/2015) e del Consiglio di Stato (3208/2015), che recepiscono la prima.

Il documento – che è stato redatto dopo aver consultato il Consiglio nazionale ANPAS ed i Comitati Regionali – ha rimarcato come il Volontariato costituisca diretta attuazione del principio di solidarietà sociale della Costituzione italiana (artt. 2, 3, 32. 38) e di quello di sussidiarietà (art. 118). Con l’obiettivo di sottolineare il ruolo del volontariato sia nell’emergenza che nel trasporto ordinario, è stata ribadita la peculiarità del volontariato (L. 266/91) rispetto ad altre organizzazioni senza fini di lucro.

Per rafforzare le istanze di ANPAS, anche i Comitati Regionali ANPAS Toscana ed ANPAS Lazio hanno inviato all’ANAC un proprio contributo, contenente con quello di ANPAS nazionale e con riferimenti alle specifiche situazioni locali.

Tutti contributi pervenuti all’ANAC saranno pubblicati sul Portale dell’Autorità.

Il contributo Anpas Nazionale

Il contributo Anpas Toscana

Il contributo Anpas Lazio

La lezione del Nepal, le scuole e il diritto alla spensieratezza e alla sicurezza

Marco Mucciarelli (OGS) e Angelo Masi (Reluis) raccontano le azioni che verranno intraprese in Nepal con il progetto Anpas e l'importanza della sicurezza e della prevenzione del rischio sismico.

“La riduzione degli effetti dei terremoti è una corsa contro il tempo. Anche in Italia oltre al diritto all’istruzione dobbiamo garantire il diritto alla sicurezza e, quando si tratta di una scuola e di bambini, dobbiamo garantire la sicurezza e il diritto alla spensieratezza: bambini spensierati per genitori pensierosi”, dice il Prof. Angelo Masi (Reluis).

 

 

Il rischio sismico in Nepal era noto fosse alto e, all’indomani del terremoto, la situazione dell’edilizia scolastica è da risistemare.
Secondo Marco Mucciarelli (OGS) “il terremoto è avvenuto sulla faglia dove lo si aspettava e ha danneggiato sugli edifici più vulnerabili. I nepalesi stavano lavorando molto bene per ridurre il rischio, soprattutto sulle scuole: purtroppo il terremoto è avvenuto prima che avessero completato il loro programma di adeguamento antisismico”.

Masi sottolinea poi il ruolo fondamentale lo hanno le classi professionali e ciò che Reluis farà in Nepal: “c’è bisogno di fare prevenzione strutturale, ma anche azioni preliminari ed è di trasferire le conoscenze che abbiamo nella geofisica e nella geologia in Italia. Ed è uno strumento importante che forniremo dando il nostro contributo ai professionisti locali affinché possano progettare interventi. Coniugheremo la soluzione tecnica migliore con il costo minore possibile"

“Come OGS contiamo di portare dei materiali che servono ai professionisti locali per la caratterizzazione dei terreni di formazione, dei corsi al personale locale” prosegue Mucciarelli. “Oltre che fare delle indagini scientifiche nostre: in particolare stiamo sviluppando degli accelerometri a basso costo ma di buona qualità che permettano un monitoraggio efficace degli edifici strategici in paesi a basso reddito”

Anpas: scuole sicure in un sistema complesso. “È importante avere scuole sicure e docenti e ragazzi informati, ma per non rendere vani i vari progetti di scuola sicura occorre che il sistema scuola sia inserito nel contesto più ampio del piano comunale di protezione civile mantenendone accessibilità e connessione con il territorio” afferma Carmine Lizza, geologo e responsabile Protezione Civile Anpas. “In caso di un’emergenza, le scuole devono poter far parte di una macchina organizzativa dei soccorsi che deve tener conto anche del concetto di esposizione: non basta saper fare un’evacuazione, ma bisogna tener conto di variabili come gli orari, l'affollamento, le distanze dai luoghi di lavoro dei genitori, della mobilitazione dei mezzi e dei soccorsi a seconda anche del territorio”.

“La cosa importante che dobbiamo imparare da questo terremoto è che ogni giornata lasciata passare senza prevenzione è una giornata persa” conclude il prof. Marco Mucciarelli

I dati. Secondo la struttura di missione Italia Sicura sono 1.639 le scuole sicure che saranno interessate dagli interventi di messa in sicurezza ed agibilità del piano per l’edilizia scolastica del Governo. Secondo il rapporto Ecosistema Scuola il 32,5% degli edifici necessita di interventi di manutenzione urgente. Il 41,2% è in aree a rischio sismico, ma solo il 22,2% delle scuole ha effettuato la verifica di vulnerabilità sismica.

Il disegno di Isho dall'Istituto Motherhood Care Nepal

Istituto Motherhood Nepal - il disegno di Isho


Il progetto ANPAS : formazione di geologi e ingegneri locali (con RELUIS e OGS), assistenza all'infanzia e ampliamento dell'orfanotrofio

In seguito al terremoto che ha colpito il Nepal lo scorso 25 aprile, Anpas, ReLUIS (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica) e OGS (Istituto di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale) promuovono una raccolta fondi per la ricostruzione dell’orfanotrofio Motherhood Care Nepal a Lalitpur, vicino a Kathmandù, e la formazione di tecnici locali per la ricostruzione.

mappa progetto Anpas OGS ReLuis LalitpurIn questo momento i bambini più piccoli sono i più vulnerabili, soprattutto nei villaggi intorno a Kathmandù, quelli più vicini più vicini all’epicentro del terremoto e ad alta densità di popolazione. In questa zona, dove le costruzioni erano più fatiscenti, sono crollati quasi tutti gli edifici e si è registrato il più alto numero di vittime.
 
Per questo, per la prima volta, un'associazione di volontariato, Anpas, e due centri di ricerca, collaborano a un progetto di ricostruzione dell'istituto a Laitpur volto alla protezione dei bambini, al sostegno alle famiglie e alla formazione di personale locale.
ANPAS sostiene l’istituto Motherhood Care Nepal dal 2007 per le adozioni internazionali e, insieme al personale locale, ha realizzato importanti progetti nella zona di Jhapa.
 
OGS e ReLUIS si impegnano a garantire che la scelta del sito e la progettazione antisismica dell’ampliamento dell’istituto saranno conformi ai migliori standard, e saranno usati come esempio pratico al termine di attività di formazione e sostegno dei geologi ed ingegneri locali che saranno svolte in una prossima missione in Nepal.
 
Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas commenta: “Un disastro epocale che sentiamo i numeri e non ci rendiamo conto ma non lo stiamo vivendo. in italia abbiamo avuto esempi di sofferenza di vite umane perse e questo ci deve far pensare sull’opportunità di vicinanza e condivisione di problematica in tutto il mondo”.
 
 
 
   

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 Anpas per il Nepal

 

Raccolta fondi per il NepalANPAS PER IL NEPAL: DONA ONLINE


Il 25 aprile una scossa di magnitudo 7,9 ha colpito il Nepal, provocando la morte di più di cinquemila persone, secondo gli ultimi bilanci. Ventiquattr’ore dopo, un’altra scossa, di 6,7 gradi, e una nuova valanga sull’Everest. Sono più di 3.700 le vittime causate dal terremoto che ha colpito il Nepal nel fine settimana. Il bilancio, secondo le autorità locali, è destinato a salire e molti centri abitati, soprattutto quelli vicino alle montagne, risultano irraggiungibili. I feriti sono più di 6.500. 

Insieme all’invio di esperti della Commissione Europea in materia di aiuto umanitario e protezione civile nella zona colpita dalla Crisi, l’UE ha messo a disposizione 3 milioni di euro. L'aiuto d'emergenza della Commissione mira a soddisfare i bisogni più urgenti nelle aree maggiormente colpite, fornendo acqua pulita, medicinali, ripari d'emergenza e strutture di telecomunicazioni.


Anpas in Nepal, il progetto


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Riconoscimento delle reti di volontariato e del volontariato di pubblica assistenza, il servizio civile universale e l'affidamento dei servizi complessi anche per il volontariato al centro dell’incontro

 

Roma 9 settembre- Si è svolto oggi a Roma l’incontro tra il Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali On. Luigi Bobba e l’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze (Anpas). La delegazione Anpas, formata dal Presidente nazionale Fabrizio Pregliasco, dal Vicepresidente Ilario Moreschi e dal past president Patrizio Petrucci, ha illustrato le sue proposte di emendamenti al progetto di Riforma del Terzo Settore impresa sociale e servizio civile universale (DDL 1870), già condivisi con i Senatori Massimo Caleo, Stefano Esposito, Magda Angela Zanoni.

 

In particolare si è ribadita l’importanza del riconoscimento delle reti nazionali di volontariato e della peculiarità del volontariato di pubblica assistenza Anpas. "Nostro obiettivo è di rimarcare la presenza delle pubbliche assistenze in servizi storici quali il soccorso e la protezione civile, ma anche in attività diverse che ci hanno visto protagonisti insieme a Misericordie e Croce Rossa per la soluzione dei problemi delle comunità in un’ottica di sussidiarietà e di cittadinanza attiva", ha commentato il presidente Fabrizio Pregliasco. "Negli anni è mancata la conoscenza delle istituzioni nazionali e del Governo sul nostro ruolo come palestra di cittadinanza attiva nei territori”.

 

Nel corso dell’incontro c’è stato un positivo riscontro da parte del Sottosegretario Bobba che ha garantito le modifiche sulla apertura al servizio civile agli stranieri regolarmente soggiornanti secondo la decisione della corte di cassazione nonché e quelle connesse ad una armonizzazione della normativa sul volontariato e in generale sul terzo settore. Per quanto riguarda la valorizzazione delle reti del volontariato, il Sottosegretario ha evidenziato la rilevanza del loro ruolo anche nel proporre a realizzare un servizio di accompagnamento alle associazioni più piccole. È stato anche discusso il recepimento delle normative europee riguardanti la direttiva appalti con la possibilità dell'affidamento dei servizi al volontariato. Anpas ha anche consegnato al Sottosegretario Bobba il suo contributo alla consultazione pubblica ANAC - Autorità Nazionale Anticorruzione.

 

“Un incontro proficuo”, conclude Pregliasco, “ma anche un contributo alla riforma che Anpas ha voluto dare sia al percorso di approvazione parlamentare del DDL che in vista della definizione dei successivi Decreti delegati".

 

“È stato un incontro interessante e sicuramente proficuo”, dichiara il sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba, “e Anpas, che costituisce una delle più antiche e autorevoli associazioni di volontariato, ha ben illustrato le proposte di emendamento alla legge di riforma del Terzo Settore. Si tratta di proposte”, continua Bobba “in buona parte espressione di un pensiero che accomuna diverse realtà associative e che troveranno sicuramente, in seno alla discussione che oggi è cominciata in commissione I° al Senato, ampia discussione e il necessario approfondimento”.

 

A margine dell’incontro il Sottosegretario Bobba si è detto disposto ad attivarsi, presso i ministeri competenti, sulle modifiche che Anpas propone sul codice della strada, prima su tutte l'esenzione dal pedaggio autostradale per i mezzi di soccorso.

 

Fermitutti visto da Alessandra Fratoni e Daniel Alvarez

 

 

10 PUNTI CHIAVE PER ANPAS

 

 

(1) Consentire la permanenza e la valorizzazione dell’azione volontaria nelle forme organizzative previste dalla Riforma del Terzo Settore (art. 2 comma 1)

 

Occorre difendere il carattere nazionale nella definizione dei principi fondamentali e dei caratteri del volontariato, non attribuibili alle legislazioni regionali, al fine di evitare differenze nella possibilità di esercitare il diritto sancito dalla Costituzione di svolgere l’azione volontaria in maniera uguale in tutto il territorio nazionale (vedi sentenza della Corte Costituzionale n.75 del 28/02/1992). Nelle diverse forme organizzative che saranno delineate dalla Riforma occorre quindi garantire la permanenza nel Volontariato, favorendone l’azione e considerandolo un valore aggiunto nella valutazione sociale degli interventi. Occorre difendere la peculiarità del volontariato italiano nella gestione diretta di servizi alla persona, garantendo - negli spazi previsti di discrezionalità della Pubblica Amministrazione - la possibilità di proseguire questa più che centenaria esperienza di partecipazione in ambito sociosanitario. Le Pubbliche Assistenze sono un tassello fondamentale della democrazia, in quanto scuole di partecipazione, coesione sociale ed advocacy. Ricoprono storicamente un ruolo essenziale nel welfare territoriale. I servizi svolti dalle Associazioni. con il coinvolgimento dei volontari, sono strumenti per la realizzazione delle finalità e dei valori associativi.

 

 

(2) Codice del Terzo Settore ed Armonizzazione delle Leggi

 

Garantire alle associazioni attualmente ricomprese dalla Legge 266/91 di conservare le proprie caratteristiche peculiari anche per quelle realtà che sceglieranno di utilizzare la qualifica di impresa sociale per svolgere attività complesse, permettendo loro di continuare ad avvalersi del contributo dei volontari. Nel considerare positiva la definizione di un Codice specifico del Terzo Settore (art. 4), ANPAS ritiene che, nel riordino della legislazione di settore, le prerogative e le peculiarità della legge quadro sul Volontariato (costruita sulla base dell’esperienza e della storia dell’associazionismo del nostro Paese) non siano cancellate come avvenuto per la legge 49 sulle ONG. Nell’ambito dell’armonizzazione delle leggi su Volontariato e Promozione Sociale (art. 5), si ritiene opportuno un chiarimento degli elementi distintivi delle due realtà.

 

 

(3) Rafforzare il passaggio da attività commerciale marginale a strumentale (art. 4, primo comma, punto e)

 

Nei decreti attuativi occorre rafforzare la possibilità per il Volontariato nel Terzo Settore di svolgere attività commerciali e di impresa strumentali alla realizzazione dei propri scopi istituzionali. Non si può riformare e potenziare il Terzo Settore se non si potenzia e si favorisce la sua economia specifica che è in gran parte rappresentata proprio da attività di fundraising. La definizione di criteri e vincoli - necessaria per regolamentare la contabilità separata tra attività di impresa ed istituzionale - non deve tuttavia comprimere la spinta di innovazione ed originalità delle organizzazioni di Volontariato e il loro radicamento nelle comunità.

 

 

(4) Valorizzare il ruolo del Terzo Settore nella relazione con gli Enti Pubblici (art. 4, comma 1, lettera m).

 

ANPAS nel condividere le riflessione del relatore Lepri, ritiene prioritario un coinvolgimento del Volontariato nelle funzioni di indirizzo, coprogettazione e coordinamento dei servizi alla persona. Nel percorso di recepimento della direttiva comunitaria 24/2014 sugli appalti occorre tenere in considerazione che soccorso e trasporto sanitario - attività storicamente svolte dalle Pubbliche Assistenze - devono continuare ad essere considerate di interesse generale, fattibili con il volontariato, con finalità solidaristiche, come ribadito dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea (n. 113 del 2014). In questa prospettiva occorrerà precisare, anche il sede di disegno di legge delega, la possibilità per le pubbliche amministrazioni di stipulare convenzioni dirette per il trasporto d’urgenza e ordinario con le organizzazioni di volontariato che rispondano ai requisiti indicati nella sentenza predetta.

 

Nel nostro paese il trasporto sociosanitario ad oggi viene svolto per oltre il 70% da Associazioni di Volontariato che, oltre a garantire coesione, inclusione e partecipazione dei cittadini, permettono una sostenibilità complessiva del sistema.

 

 

(5) Riconoscimento in ambito scolastico e lavorativo delle competenze acquisite dei volontari (art 5, comma 1, lettera c) attraverso la validazione da parte delle reti di secondo livello di Volontariato.

 

 

(6) Centri di Servizio del Volontariato

 

Occorre una riflessione approfondita sul ruolo di servizio dei CSV (art. 5, comma 1 lettera e) prendendo atto dei limiti del loro sviluppo sui territori, come evidenziato da una recente ricerca CSV.net. Le riflessioni proposte dal Sen. Lepri sui CSV aprono a possibili nuovi scenari per lo sviluppo del Volontariato. E’ comunque necessario non disperdere l’esperienza maturata in oltre due decenni di attività al servizio del volontariato. E’ semmai utile e coraggioso immaginare strategie e modalità più vicine alle nuove esigenze e sensibilità ed anche, osiamo dire, alla maggiore maturità del volontariato italiano, anzi dei volontariati presenti nelle diverse forme organizzative.

 

 

(7) Impresa Sociale

 

Premesso che numerose Pubbliche Assistenze negli anni hanno gemmato strutture di servizio per affrontare attività complesse e meglio rispondere ai bisogni dei cittadini, spesso su richiesta delle Istituzioni, ANPAS ritiene che l’impresa sociale - per come è intesa nel DDL - sia un’opportunità per l’ampliamento e l’innovazione dell’intervento del Terzo Settore. Si considera tuttavia fondamentale una maggiore chiarezza non solo nella definizione dei tratti costitutivi dell'impresa sociale, ma anche nelle modalità di azione, relazione e scambio fra terzo settore, soggetti for profit e Stato. Per qualificare l’impresa come sociale, oltre alla finalità, conta il modo in cui sono organizzate, gestite, governate e a cosa destinano i propri profitti. “Il terzo settore non va visto come una nuova area alla quale estendere le aspettative di rendimento di un’economia finanziarizzata. Deve avvenire l’opposto: le risorse finanziarie vanno portate dentro il terzo settore per incrementare l’impatto delle sue organizzazioni, per metterle in condizione di essere più incisive rispetto alle grandi questioni sociali” (cfr “Riforma del terzo settore, gli investimenti sociali sono trendy ma non è priorità” di Vincenzo Manes, Il Fatto Quotidiano, 16 maggio). Condividendo questa impostazione riteniamo che in tema di distribuzione degli utili il DDL non dovrebbe scostarsi da quanto già previsto per le cooperative sociali, estendendo quel meccanismo a tutte le organizzazioni dell’economia sociale. Occorre inoltre che sia prevista la presenza del Volontariato all’interno delle imprese sociali, attualmente non menzionato dall’art. 6 comma 1, lettera a.

 

 

(8) Riconoscimento delle reti di volontariato di secondo livello

 

Le reti di secondo livello sono la naturale evoluzione delle organizzazioni che, operando su scala locale, ma condividendo finalità e modalità di intervento sul territorio nazionale, hanno deciso di darsi una struttura volta al raggiungimento di obiettivi comuni più complessi e duraturi.

 

Occorre coinvolgere le organizzazioni con maggiore rappresentatività nella definizione delle linee guida su bilancio sociale e valutazione di impatto e garantire loro la possibilità di svolgere attività di supporto, vigilanza, monitoraggio e controllo, a fronte della previsione di specifiche forme di sostegno, anche attraverso convenzioni con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (art. 7, comma 2 e 3). E’ quindi centrale l’istituzione di un Registro nazionale con requisiti uniformi per tipologia di organizzazione validi in tutto il territorio nazionale.

 

 

(9) Rendere il Servizio Civile Universale (art. 8), cioè accessibile a tutti i giovani che chiedono di parteciparvi, mantenendone un’identità costituzionale fondata sulla “difesa della Patria in modo non armato e non violento”, come rilevato anche dalla relazione del Sen. Lepri, e non dalla formulazione attuale incentrata invece sui “valori fondanti della Patria”. Occorre inoltre garantire risorse adeguate come definire una proporzione nel bilancio dello Stato fra i fondi stanziati per la difesa civile, attività specifica del Servizio Civile, e quelli per la difesa militare. Affinchè il Servizio Civile possa essere a pieno un’esperienza educativa e di integrazione per i giovani è necessario mantenere la sua durata ad un anno.

 

 

(10) Aspetti fiscali

 

E’ assolutamente necessario superare, distinguere e regolare le ambiguità oggi presenti intorno ai concetti di “non lucrativo” e di “non commerciale” oggi confusamente recepiti dalla norma e dalla consuetudine.

 

Il fatto di essere un soggetto statutariamente “non lucrativo”, comunemente definito non commerciale o non profit, non deve essere confuso con il fatto che lo stesso soggetto possa svolgere attività commercialmente rilevanti, purchè risponda alla norma generale, per lo più fiscale, di trattamento di tali attività.

 

E’ necessario pertanto superare e semplificare tutta la teoria legata alle operazioni marginali o connesse definendo in modo chiaro e non ambiguo la soggettività degli enti e delineando in maniera chiara le eventuali agevolazioni o previsioni fiscali.

 

La distribuzione di utili è un fattore distorcente rispetto alle motivazioni che sottendono al mondo del terzo settore in quanto, differentemente a quanto accade per la cooperazione sociale, ove comunque esiste un nesso logico fra prestatore d’opera e remunerazione, chi decidesse di mettere a disposizione delle risorse finanziarie non dovrebbe poter esercitare un’influenza dominante sulle decisioni dell’ente e, soprattutto, dovrebbe essere consapevole di aver operato una scelta di investimento senza altro interesse che quello per lo sviluppo sociale. Senza aspettarsi in cambio nient’altro che un contributo alla crescita di questo paese. Rendendosi conto che anche questo è un modo per ricavare un beneficio dal proprio investimento, dove però più che i dividendi del capitale conta il contributo a rendere più accogliente la società in cui viviamo e lavoriamo.(cfr “Riforma del terzo settore, gli investimenti sociali sono trendy ma non è priorità” di Vincenzo Manes, Il Fatto Quotidiano, 16 maggio). Al fine di permettere comunque un flusso di liquidità verso tali organizzazioni, l’eventuale distribuzione di utili potrebbe essere calmierata con l’individuazione di “tetti” di remunerazione che non superino i tassi previsti per i titoli di Stato.

 

 

 

 

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La posizione di Anpas sul DDL passato alla Camera (18 aprile 2015 - Consiglio Nazionale) - pdf

LA POSIZIONE DI ANPAS SUL DDL (28/30 novembre 2015 – Congresso nazionale)

IL CONTRIBUTO DI ANPAS E CRI ALLARIFORMA


AGGIORNAMENTI


DOCUMENTI LEGISLATIVI

DOCUMENTI ANPAS e PUBBLICHE ASSISTENZE

CONTRIBUTI ESTERNI

ANPAS 2020

Cronologia ed azioni svolte da ANPAS nazionale prima della definizione del progetto ANPAS 2020

 

Prima della presentazione delle Linee Guida

Inserimento Riforma del Terzo Settore nel Documento FERMI TUTTI (condiviso con Confederazione delle Misericordie D’Italia) – Roma, 3 aprile

13 maggio 2014 Pubblicazione linee guida del governo per la riforma del terzo settore

 

Dopo la presentazione Linee Guida

Pontassieve, 17/18 maggio 2015

ASSEMBLEA NAZIONALE PRECONGRESSUALE

DIFFUSIONE E DISTRIBUZIONE LINEE GUIDA RIFORMA DEL TERZO SETTORE

RACCOLTA DI CONTRIBUTI DA COMITATI REGIONALI E CONSIGLIO NAZIONALE

DEFINIZIONE POSIZIONE DI ANPAS SU LINEE GUIDA e successiva condivisione del documento con la CROCE ROSSA ITALIANA

CONTRIBUTO ALLA DEFINIZIONE DEI DOCUMENTI DEL FORUM DEL TERZO SETTORE E DELLA CNESC

 

22 agosto 2014 Presentazione da parte del Governo del disegno di legge di Delega al Governo per la riforma del Terzo Settore, dell’Impresa Sociale e per la disciplina del servizio civile universale (C 2791) (Commissione Affari Sociali della Camera)

Dibattito parlamentare (Commissione Affari Sociali)

Relazione con i Parlamentari

Contributo alla Definizione dei Documenti del Forum del Terzo Settore (attraverso la partecipazione al

Coordinamento e alla Consulta del Volontariato) e della CNESC

Partecipazione al gruppo di lavoro di ANPAS Toscana di approfondimento sulla Riforma (insediamento 19 dicembre 2014)

Fiesole, 13/14 settembre 2014

Approfondimento sul DDL alla Conferenza dei Presidenti Regionali e della Direzione nazionale

Firenze, 18 ottobre 2014

Approfondimento sul DDL al Consiglio nazionale

Firenze, 22 ottobre 2014

Approfondimento sul DDL per i dipendenti della Segreteria nazionale e del Comitato Regionale ANPAS Toscana

10 novembre 2014 Audizione del Forum del Terzo Settore e della CNESC alla Commissione Affari Sociali della Camera

Roma, 28/30 novembre 2014 CONGRESSO NAZIONALE

DIFFUSIONE E DISTRIBUZIONE DDL e normativa in essere su IIMPRESA SOCIALE con aggiornamento posizione di ANPAS

Organizzazione di un GRUPPO DI LAVORO “DDL di Riforma del Terzo Settore: il contributo di Anpas nella realizzazione dei decreti delegati con Gianfranco Marocchi, Idee in Rete e Massimo Novarino, Forum del Terzo Settore. L’istant report del gruppo inserito nel documento finale del Congresso.

 

22 dicembre 2014 Presentazione di una proposta di legge di modifica della Legge del Volontariato (n. 2791) da parte di Capone, Patriarca, Amato, Carnevali, D’Incecco, Grassi, Mariano, Sbrollini

18 marzo 2015 Conclusione dell’esame degli emendamenti della Commissione Affari Sociali ed approvazione del testo (trasmesso alle Commissioni Bilancio e Tesoro e Affari Costituzionali della Camera – per un parere – e successivamente portato al voto dell’Aula).

 

 

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