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Volontariato in sanità, Anpas “il soccorso inizia dalla trasparenza”

Nel percorso del codice etico delle pubbliche assistenze Anpas anche un convegno sull’affidamento dei servizi sociosanitari al volontariato e un confronto sulle linee ANAC e sulle sentenze europee.

Si confronteranno sull’affidamento dei servizi sociosanitari, sabato 16 aprile, a Pisa, all’interno dei festeggiamenti per i 130 anni della Pubblica Assistenza Società Riunite di Pisa, i dirigenti nazionali e regionali delle pubbliche assistenze Anpas. Viste anche le recenti inchieste televisive, si tratta di un tema di estrema attualità sul quale verranno discusse le Linee Guida da parte dell’Autorità Anticorruzione (ANAC), ma anche il percorso di Riforma del Terzo Settore, licenziato poche settimane fa dal Senato e la prossima pubblicazione del Codice Appalti.

Volontariato in sanità, Anpas “il soccorso inizia dalla trasparenza”

Chiarezza, correttezza e trasparenza sono i principi sui quali da sempre le pubbliche assistenze Anpas, Oscar di Bilancio 2013 per le organizzazioni non erogative Nonprofit, hanno basato il loro operato con vari percorsi e momenti di approfondimento sia a livello nazionale che locale. Un percorso, in particolare, quello del Codice Etico di Anpas che ha visto da sempre l’associazione in prima linea nel proporre soluzioni che possano agevolare il monitoraggio, il controllo e la verifica dell’operato del volontariato: dal percorso di riforma del terzo settore, alle recenti due sentenze della Corte Europea in cui Anpas Liguria e Anpas Piemonte hanno ottenuto il riconoscimento alle «autorità locali di attribuire la fornitura di servizi di trasporto sanitario mediante affidamento diretto, in assenza di qualsiasi forma di pubblicità, ad associazioni di volontariato, purché il contesto normativo e convenzionale in cui si svolge l’attività delle associazioni contribuisca effettivamente a una finalità sociale e al perseguimento degli obiettivi di solidarietà ed efficienza di bilancio» (sentenza del 28 gennaio 2016 la Quinta Sezione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea).

Risalgono, inoltre, alla settimana scorsa le affermazioni di Nicoletta Parisi, consigliere dell'Anac, che intervenuta al convegno “Nuovo Welfare & Appalti” organizzato da Anpas Toscana, ha affermato che le Linee Guida per l’affidamento dei servizi a enti del Terzo settore e alle cooperative sociali «andranno aggiornare alla luce del Nuovo codice appalti e potranno divenire vincolanti». Oltre al seminario del prossimo 16 aprile a Pisa, Anpas promuove un ulteriore momento di approfondimento il prossimo 28 maggio a Chiaravalle, in occasione dell'assemblea nazionale delle pubbliche assistenze Anpas, in cui prenderanno parte anche i principali rappresentanti del volontariato in Sanità e delle Istituzioni.

Secondo Fabrizio Pregliasco «Prima di tutto è importante ribadire il ruolo del volontariato come una opportunità per l’intero sistema 118: il volontariato è la comunità che si organizza, è una leva imprescindibile del capitale sociale che, perpetrato in tutta Italia, diventa una rete operativa, capillare, altamente qualificata che garantisce trasparenza e qualità a fianco ai professionisti del soccorso: il tutto è già presente nel principio quello della sussidiarietà sancito dall’articolo 118 della Costituzione. Non si può non constatare che l’importanza del Terzo Settore in Italia comporti però anche l’attenzione della malavita e del malaffare: per questo siamo concordi nel voler superare superare le tante realtà opache in questo settore e separare il grano dal loglio, come annunciato sin nelle prime proposte di legge della Riforma del Terzo Settore cui abbiamo preso parte.In Italia» prosegue Pregliasco «le realtà associative che fanno parte del sistema di emergenza e urgenza hanno una storia sui territori: è in questo senso che da sempre invitiamo le istituzioni a sfruttare l’opportunità offerta dal volontariato e a vigilare su di essa anche per ottimizzare tutte le varie parti che concorrono affinché il sistema sia sempre più efficiente e efficace sotto tutti i punti di vista, prima di tutto sulla trasparenza e sulla tutela della salute pubblica»

Al seminario del prossimo 16 aprile a Pisa saranno presenti alcuni dei protagonisti che hanno seguito i procedimenti delle Sentenze alla Corte di Giustizia Europea per il caso Liguria (2014) e Piemonte (2016) a difesa del volontariato in sanità.
Il programma del convegno a Pisa, sabato 16 aprile
Ore 9.30 Saluti del Presidente della Pubblica Assistenza S.R di Pisa Daniele Vannozzi e di Attilio Farnesi, presidente di ANPAS Toscana
Introduce e coordina: Fabrizio Pregliasco, presidente ANPAS nazionale
Ore 9.50 La sentenza della Corte di Giustizia Europea del 11 dicembre 2014 (il caso Liguria) Roberto Damonte, avvocato in Genova, consulente legale di ANPAS Liguria
Ore 10.10 La sentenza della Corte di Giustizia Europea del 28 gennaio 2016 (il caso Piemonte). Claudio Tamburini, avvocato in Firenze, consulente legale di ANPAS nazionale
Ore 10.30 L’affidamento dei servizi al volontariato: dal recepimento italiano della Direttiva Appalti alla Riforma del Terzo Settore. Paolo Michiara, avvocato in Parma
Ore 10.50 La riforma del Terzo Settore e nuove politiche di welfare locale. Patrizio Petrucci, past president ANPAS
Ore 11.10 Enti Locali e Affidamento dei Servizi al Volontariato. Sandra Capuzzi, Responsabile Politiche Sociali ANCI Toscana, Assessora Politiche Sociali Comune di Pisa, Presidente Società della Salute pisana
Ore 11.30 DIBATTITO
ore 13.00 Conclusioni di Fabrizio Pregliasco
ore 14/17 Consiglio nazionale Anpas. In apertura saluto di Marco Filippeschi, sindaco di Pisa

Pisa, 16 aprile "Affidamento dei sociosanitari al volontariato"

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fuorileliste

Ci uniamo anche quest’anno al tweet bombing#fuorileliste nei confronti della Agenzia delle Entrate per avere risposte sulla mancata pubblicazione degli elenchi dei beneficiari del 5 per mille per l’anno 2014.

Come ribadito anche dal portavoce del Forum del Terzo Settore Pietro Barbieri "Ci piacerebbe ricevere lo stesso trattamento concesso al 2 per mille ai partiti, ma soprattutto ci piacerebbe non dover reclamare ogni anno quello che ci spetta di diritto. Le associazioni contano su quelle risorse per migliorare e garantire i propri servizi e le proprie attività a sostegno della comunità".Fermitutti visto da Alessandra Fratoni e Daniel Alvarez

 

Creare i migliori presupposti per l'omogeneizzazione dei metodi, la semplificazione delle procedure e unamigliore efficacia complessiva del sistema di protezione civile: sono questi gli obiettivi principali delle"Indicazioni per l'omogeneizzazione dei messaggi di allertamento e delle relative Fasi operative per rischio meteo-idrogeologico e idraulico" firmate dal Capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio

 

Un unico linguaggio in tutta Italia per quanto riguarda ii livelli di allerta e le fasi operative nelle criticità ed emergenze idro-meteo di protezione civile: da oggi si chiameranno esclusivamente allerta "gialla", "arancione" o "rossa", mentre le fasi le fasi operative dichiareranno "attenzione", "preallarme", "allarme".

Anpas e la Riforma della Protezione Civile

Il primo risultato raggiunto - prosegue il DPC - è stata la creazione di una corrispondenza biunivoca tra i livelli di criticità e i livelli di allerta, così da "tradurre" l'informazione tecnico-scientifica in un'informazione più immediata soprattutto per i cittadini: non si parlerà più, quindi, di criticità "ordinaria", "moderata" o "elevata, ma di allerta "gialla", "arancione" o "rossa".
Determinante, però, continua a essere la conoscenza di cosa significa ciascuno dei tre colori in termini di scenario previsto e dei possibili effetti sul territorio, tutte indicazioni riassunte nella tabella allegata alle indicazioni operative. In particolare, è fondamentale conoscere il significato dei termini:
- "allerta gialla" riassume uno scenario di evento che prevede allagamenti di sottopassi, rigurgiti fognari, ma anche fenomeni critici, ma localizzati, come frane, piene improvvise e colate rapide;
- "allerta arancione" sta a significare che, in aggiunta, gli eventi previsti potrebbero provocare in maniera diffusa, fenomeni di inondazioni e di frane e colate in contesti geologici critici;,
- "allerta rossa" prevede che inondazioni e frane siano numerose e di maggiore entità ed estensione. Per ciascuno dei tre scenari sussiste il pericolo, da occasionale a grave, per la sicurezza delle persone.

La visita del Capo Dipartimento di Protezione Civile

 

Il secondo risultato raggiunto è stato quello di denominare in modo chiaro e uniforme anche le fasi operative che ai diversi livelli - da quello regionale al provinciale al comunale - i vari soggetti dichiareranno: "attenzione", "preallarme", "allarme".

Infatti, sulla base delle allerte "gialla" o "arancione" o "rossa", le autorità competenti individueranno, a ciascun livello territoriale, la fase operativa più adeguata per affrontare la situazione, senza però che vi sia un automatismo tra livelli di allerta e fasi operative, poiché la decisione di "mettersi" in attenzione piuttosto con i preallarme è strettamente connessa sia alla capacità di risposta della struttura e alla vulnerabilità del territorio sia alle informazioni provenienti non solo dalle attività previsionali ma anche dalle quelle di monitoraggio e sorveglianza.
I vincoli sono solo due: attivare almeno la fase di attenzione per un'allerta gialla e arancione e almeno la fase di preallarme per un'allerta rossa.
Le allerte delineano scenari non facilmente localizzabili e con un margine di incertezza previsionale tale da rendere necessaria la prontezza della risposta operativa: scopo delle indicazioni del Capo del Dipartimento è proprio quello di spingere il sistema di protezione civile a migliorare sempre di più, e a farlo in modo omogeneo".

#imarsi

 

 

"L'omogeneizzazione dei codici colore e delle fasi operative ha lo scopo di portare tutto il sistema di protezione civile a parlare, soprattutto ai cittadini, con la stessa lingua, in modo più chiaro e comprensibile di quanto accade oggi" ha affermato Fabrizio Curcio.

Riforma Protezione Civile

I lavori preparatori

Il testo della Proposta di Legge

4 marzo 2015 - Il Capo Dipartimento alla Commissione Ambiente alla Camera


Anpas e la Protezione Civile


Formazione formatori di protezione civile


Organigramma del settore Protezione Civile Anpas

 

 

 

Senato approva la Riforma Terzo Settore, Anpas:  "Un passo in avanti"

Roma, 30 marzo 2016. Il Senato ha approvato il testo di Riforma del Terzo Settore. Dichiarazione del presidente nazionale Anpas, Fabrizio Pregliasco. “Plaudiamo a questo risultato che arriva dopo due anni di lavoro che abbiamo condiviso con i deputati, con i senatori e, in particolare, con un ottimo rapporto di interlocuzione col sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Luigi Bobba. Un testo che dobbiamo analizzare con cura soprattutto nelle sue pieghe ma che riteniamo un elemento fondamentale per tutto il terzo settore. Crediamo anche che gli elementi inseriti dal Senatore Stefano Lepri, e dal lavoro svolto dai deputati, come Donata Lenzi, abbiano posto una particolare attenzione al volontariato. Dobbiamo infatti ricordare che il volontariato è il motore del Terzo Settore e, nello specifico delle attività dei volontari delle pubbliche assistenze Anpas, è soggetto attivo nei servizi essenziali di emergenza, nei servizi sociali e nella protezione civile. Auspichiamo ora un rapido passaggio alla Camera e poi attenderemo quelli che saranno i decreti attuativi affinché i princìpi della legge vengano attivati. Speriamo di poter avere anche occasione per continuare questa interlocuzione e ribadire le peculiarità nostre e di realtà simili alla nostra, come fatto con Misericordie d'Italia e Croce Rossa Italiana, per fare bene insieme un volontariato che si occupa di servizi anche complessi. Speriamo sia una oippportunità per una peculiarità tutta Italiana che ha radici storiche con radici storiche ma già che mai attuali.

 

DDL 1870 TESTO APPROVATO DAL SENATO

 

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I nuovi casi di infezione da meningite in Toscana cominciano a destare preoccupazioni anche fra i soccorritori, la posizione di Anpas: non bisogna creare allarmismi, ma che occorre tenere alta l'attenzione.

Fabrizio Pregliasco, virologo e presidente Anpas Nazionale: "Sulla meningite ci sono protocolli ben standardizzati e che riguardano anche le persone che devono occuparsi del trattamento dei pazienti. Va consolidata la prassi per tutti i casi di sospetta meningite e fare ulteriori indagini epidemiologiche sui portatori sani, che sono comunque una bassa percentuale, ma che potrebbero essere vettori per altri soggetti. Quindi, a parte l'invito ad evitare gli allarmismi, continuiamo a invitare i nostri volontari e i soccorritori tutti a continuare a tenere alta la guardia sia continuando a informarsi, sia continuando a collaborare con le aziende sanitarie locali e con tutto il sistema 118, sia facendosi facilitatori dei messaggi volti alla prevenzione e alla vaccinazione".

Spotorno: il triathlon del Soccorso

L'articolo su Il giornale della protezione civile

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