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Le storie di Paola e Manuela, volontarie della Croce Verde Sestri Ponente
Paola – Era il 1976 quando ancora quindicenne e io e le mie amiche abbiamo intrapreso un percorso per innovare un mondo che fino ad allora era esclusivo privilegio maschile: quello del volontariato. Fino ad allora le donne nelle pubbliche assistenze potevano al massimo ricoprire ruoli di collaboratori nelle varie branche sociali, ma non potevano salire su una ambulanza. Abbiamo lottato contro le mentalità dell’epoca (soprattutto dai militi più anziani) e alla fine abbiamo vinto. Potevamo salire sulle ambulanze e fare i servizi al pari degli uomini. Avevamo ancora certe ristrettezze che fortunatamente con il tempo sono state eliminate. Ad esempio non potevamo fare squadre notturne e per questo sono state create le squadre serali oppure non potevamo neanche entrare in un dormitorio. Forse sia io che la mia amica Milva eravamo avvantaggiate perché figlie di due militi di vecchia data, però è stata una bella conquista. Sono contenta che i nostri sforzi siano serviti alle giovani militesse, come mia figlia a cui ho tramandato la mia passione, a poter svolgere il volontariato a pari dei loro colleghi maschi. Ho fatto volontariato per circa 20 anni e non c è stato giorno o situazione che non vorrei rivivere , contenta di quello fatto , felice di aver dato una mano a chi ne aveva bisogno, orgogliosa di aver fatto parte di quella che per me è una seconda famiglia. Le persone passano, la Croce Verde resta.
Manuela – Il mio percorso in Croce è iniziato all’incirca quattro anni fa. Inizialmente ho deciso di partecipare al corso di formazione solo per accontentare i miei genitori e i miei nonni. Poi però iniziando a fare servizi mi sono appassionata sempre di più al mondo del volontariato. A differenza di mia mamma io ho il privilegio di vivere in un’epoca in cui all’interno della pubblica assistenza le donne sono considerate alla pari degli uomini. Infatti ad oggi se una ragazza vuole fare una squadra notturna ha tutto il diritto di farlo. Ed è esattamente quello che ho fatto io ed ogni servizio che svolgevo la mia passione cresceva sempre di più. Vedere la gratitudine negli occhi delle persone che aiuti ti fa apprezzare ancora di più quello che stai facendo. Ma la Croce Verde non è solo uscire in ambulanza, è molto di più, è solidarietà, è collaborazione, è una grande e incasinatissima famiglia. Grazie alla Croce ho conosciuto molto amici e persone fantastiche. Da quando sono entrata, sono cresciuta molto sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista formativo. Sono contenta del strade che ho scelto di perseguire 4 anni fa e posso dire senza problemi che rifarei quella scelta ad occhi chiusi.