Quasi un migliaio i piacentini intervenuti in piazza Cavalli all’incontro pubblico per la salvaguardia del centro operativo del 118. Tanti rappresentanti delle istituzioni, fra cui il sindaco Paolo Dosi, ma tanti anche i volontari e i singoli cittadini che hanno voluto dare un segnale all’azione del comitato che si oppone alla decisione della Regione di accorpare il 118 piacentino a quello di Parma e Reggio. “Piacenza deve mantenere il centro operativo – dice Paolo Rebecchi – ma al di lá della sede, Piacenza non indietreggerá di un passo perché siamo un’eccellenza, che deve restare in mano ai nostri dirigenti”. Tutta la piazza è stata “circondata” dalle ambulanze delle varie pubbliche assistenze della Provincia.

La serata ha il compito di illustrare in modo discorsivo le questioni tecniche che hanno condotto alla costituzione di questo Comitato a difesa del modello 118 locale, ed in modo più ampio della Sanità a servizio dei cittadini della Provincia di Piacenza. Ci si propone di mettere in risalto le eccellenze nel campo dell’emergenza sanitaria della nostra Provincia, al fine di preservarle anche nell’interesse della popolazione.
Fabio Fornari, direttore del reparto di gastroenterologia dell’ospedale ha affermato: “Le decisioni prese ora in ambito sanitario avranno conseguenze negli anni futuri. La centrale 118 non può essere perduta, come giá scritto un anno fa, la perdita del servizio gestionale diminuirebbe la qualitá del servizio. Dicono che siamo contrari all’innovazione, noi peró abbiamo la cittá piú cardioprotetta al mondo. Nel progetto regionale, ad esempio, non si parla del Codice Blu. Non possiamo mandare tutto alle ortiche”.
Daniela Aschieri, cardiologa responsabile di Progetto Vita: “Ci sono aspetti su cui riflettere, ad esempio le nostre ambulanze hanno un sistema di trasmissione dell’elettrocardiogramma, cosa per cui siamo all’avanguardia. Poi il sistema di procedura in caso di ictus e il centro di formazione del 118, aspetti che non hanno equivalente altrove. Sono caratteristiche che vanno tutelate”.Si sono poi alternati sul palco Augusto Pagani, presidente dell’Ordine provinciale dei medici, e Fabio Mozzarelli (Ipasvi).
Il dibattito è stato presentato da due fondatori del Comitato, Domenico Grassi e dal portavoce Paolo Rebecchi. In fase di apertura si prevede un rapido riassunto del percorso del comitato dalla costituzione ad oggi illustrato dalla Presidente Mariolina Califano.
I sindaci – Presente anche l’ex sindaco Roberto Reggi: “Il fatto che ci sia tanta gente questa sera dimostra che qui si parla di qualcosa di piú di una sede da spostare. Prevedo che per la Regione non sará semplice portare a termine l’accorpamento del 118 che ha in mente”.Giancarlo Tagliaferri, sindaco di San Giorgio e volontario della pubblica assistenza, così come altri sindaci che sono intervenuti dopo di lui, chiede “chiarezza, chiediamo chiarezza e un confronto con la Regione”. C’è però chi dubita della volontá di sedersi attorno a un tavolo da parte dell’amministrazione regionale.
E poi ancora le parole del presidente del Consiglio Provinciale Roberto Pasquali e dell’assessore provinciale Andrea Paparo: “Perché la parola Piacenza non esce mai in Regione? – si chiede il primo – è ora che la nostra città non sia più penalizzata”. “In Regione – dice Paparo – dovrebbero confrontarsi con noi e anche con le nostre diversitá, questo è un banco di prova in cui non ci si gioca solo il 118, ma il rapporto con la Regione e la nostra stessa identitá”.Chiude il sindaco Paolo Dosi: “Piacenza venga riconosciuta come centrale operativa di area vasta, non per campanilismo, ma per la sua qualitá. Mi sento, sebbene con prudenza, di essere ottimista, perché i cittadini hanno fatto sentire la loro voce con costanza, tanto che gli stessi rappresentanti regionali sono rimasti stupiti”.

Paolo Rebecchi

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

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