Abbiamo vinto
Non stiamo tornando a casa con una coppa eppure, seduta in aereo, ho questo sorriso stampato in volto e la consapevolezza che, in fondo, noi abbiamo vinto.
Ha vinto il nostro team arancione che in pochi giorni è riuscito a diventare squadra. Ha vinto Mattia che per la prova creativa si è travestito da barbone, è caduto per terra e si è pure sbucciato il ginocchio. Ha vinto Giuseppe che per pranzo mangiava caramelle invece della pasta. Hanno vinto Ambra e Gunmarie, uniche donne del dream team, ma in fondo tostissime. Hanno vinto Leonardo, Antonio, Lorenzo e Fabio.

Abbiamo vinto noi che abbiamo tifato come, o forse di più, se fosse stata la finale della coppa del mondo di calcio. Ha vinto chi quest’evento l’ha pensato e messo in piedi in un anno mezzo, senza scoraggiarsi di fronte alle difficoltà. Ha vinto la direzione gara, anche quando Matteo non voleva dirci i risultati in anteprima. Hanno vinto i figuranti, i truccatori, gli accompagnatori, i cuochi, chi serviva a mensa, chi gestiva la segreteria. Ha vinto il gruppo comunicazione e gli hashtag sul muro anche se qui, lo so, sono di parte. Hanno vinto i volontari, tutti. Quelli che c’erano e quelli che ci seguivano a distanza, quelli che sono arrivati a inizio settimana e quelli che ci hanno raggiunto solo alla fine. Abbiamo vinto tutti perché ci abbiamo creduto sempre e ci siamo messi in gioco, perché abbiamo imparato che se vogliamo: impossible is nothing (per dirla in una lingua che abbiamo dovuto, in qualche modo, improvvisare). Hanno vinto le tradizioni, dal sacco a pelo di Pennellone alle corse mattutine delle 5,30 del mattino. Ha vinto il ricordo, quello sempre presente, per chi sai che non c’è ma è come se ci fosse. Abbiamo vinto noi perché non è la coppa e neanche il primo posto su un podio a fare la differenza. E secondo me, la differenza la fanno le persone e mai come dopo il Contest Sami mi sono sentita così orgogliosa di essere una piccola rotellina dell’ingranaggio. Anche se le foto non sono tutte perfette, anche se molte volte è l’ansia quella che un po’ ci frega, anche se una notte alle due ti trovi a cancellare buona parte del lavoro fatto, è sapere che siamo un’unica squadra che ti rende forte. È l’abbraccio di chi non vedevi da un po’, è la mano sulla spalla quando torni dal tour de force veneziano, è l’incoraggiamento da chi ti fa credere che ce la puoi fare. E ce l’abbiamo fatta. E, per una volta, fatemi passare l’autoreferenzialità anche se va contro tutto quello che ho imparato in questi anni di comunicazione in anpas: siamo stati bravissimi e non c’è stata storia perché i veri vincitori siamo noi.
– di Miriam Colaleo
Anpas – Sami Contest 2014 , Adria/Venice – Young Heroes Without Superpowers from andre@c on Vimeo.
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