Maltempo Emilia: l'intervento Anpas (in aggiornamento)

In aggiornamento


10 febbraio 2014 - Nel Modendese quindici volontari delle pubbliche assistenze Anpas, con torrefaro e defender, sono a Palagano dove una frana ha ostruito il canale principale che passa per la cittadina e, contemporaneamente, stanno monitorando il canale.

Alluvione Emilia: l'intervento a Bomporto Bastiglia

4 febbraio 2014 - Dal giorno 29 gennaio a oggi sono stati circa sessanta i volontari con compito monitoraggio argini e compiti logostici di ogni tipo (dallla preparazione sacchetti di sabbia al rinforzo argini alla chiusura delle strade). Inoltre sono stati garantiti i turni presso la segreteria della Consulta di Modena di protezione civile a Marzaglia.


26 gennaio 2014Continua l'impegno dei volontari Anpas nel modenese, nelle zone colpite dall'emergenza idrogeologica della settimana scorsa.

 

In questi giorni i volontari, coadiuvati dai volontari delle pubbliche assistenze della Lombardia, restano impegnati nell'assistenza della popolazione colpita e delle istituzioni cittadine con idrovore, mezzi di protezione civile e fuoristrada. Il coordinamento è effettuato dai volontari delle pubbliche assistenze Anpas della provincia di Modena con la presenza dalle 11.30 del 19-1-14 ad oggi h24 di almeno due volontari.

 

I danni ai mezzi associativi.

Nel corso delle prime ore dell'emergenza, durante l'evacuazione del COC di Bastiglia le associazioni di Pavullo, Mirandola e di Anpas Emilia Romagna hanno riportato la rottura di tre mezzi associativi durante il sevizio lungo la strada.

 


22 gennaio 2014 - Oltre ai 160 volontari delle pubbliche assistenze modenesi che stavano già operando sui territori colpiti da domenica 19 gennaio, su richiesta del Dipartimento di Protezione Civile, questa mattina si sono attivate due colonne da altre pubbliche assistenze dell'Emilia e della Lombardia con idrovore e strumentazioni per interventi idrogeologici nelle zone colpite dall'allvuione. Dall'Emilia sono arrivate cinque unità con fuoristrada e pompa idrovora partiti dalla pubblica assistenza di Pianoro (BO) e una squadra di volontari (4 unità con fuoristrada) partiti dalla pubblica assistenza di Borgotaro (PR). Resta in preallerta e in contatto costante con il Dipartimento di Protezione Civile la sala operativa nazionale Anpas coordinata da Marco Lumello.

 


Carmine Lizza, geologo e responsabile protezione civile Anpas: «Questo settore della bassa pianura è caratterizzato dalla presenza nel sottosuolo dei depositi alluvionali sabbiosi del Fiume Po, ricoperti in superficie da alcuni metri di depositi più fini (argille limose poco permeabili) attribuibili al Fiume Secchia, al Panaro o ad altri corsi d'acqua minori, nonché, in taluni casi, a depositi di palude.La struttura idrogeologica, dunque, è caratterizzata in profondità dalla presenza degli acquiferi alimentati dal Fiume Po e localizzati nelle alluvioni sabbiose presenti. Si tratta di falde che si trovano in continuità con la falda ubicata all’interno dei depositi superficiali. Queste ultime, alimentate prevalentemente per infiltrazione superficiale, sono caratterizzate da bassi valori di trasmissività e da una variabilità del proprio livello in stretta relazione con gli apporti meteorici e con la rete di canalizzazione presente. Per garantire il drenaggio durante i periodi invernali e l'irrigazione durante quelli estivi l'uomo, durante il corso degli anni ha costruito una fitta rete di canali che presentano giocoforza un  bassissimo gradiente di pendenza, alcuni centimetri su cento metri. Oggi purtroppo il già fragile deflusso delle acque superficiali risulta molto lento oltre che per la scarsa capacità di assorbimento dei terreni superficiali anche a causa della sequenza sismica del 2012 che ha interessato proprio questi territori. Infatti le aree poste immediatamente a Nord dell’area inondata hanno subito un sollevamento di circa 15/20 cm durante la sequenza sismica in conseguenza della crescita dell'anticlinale di Mirandola, costituendo di fatto una barriera per il fragile sistema drenante presente. In altre parole il terremoto, oltre agli effetti disastrosi sulle costruzioni, ha perturbato anche l'equilibrio idrodinamico dell'area. Per poter drenare i milioni di metri cubi di acqua riversatasi sarà necessario programmare un intervento organico che tenga conto di questa nuova situazione morfologica. Il naturale flusso delle acque superficiali sarà sicuramente favorito, nei prossimi giorni dall’abbassamento del livello idrometrico dei Fiumi Panaro e Secchia che attualmente scorrono ad una quota superiore al piano campagna».


La mitigazione del rischio e la messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico.

Riguardo alle segnalazioni del degrado degli argini del fiume Secchia nei giorni precedenti all'inondazione, in particolare quelle fatte dai volontari della pubblica assistenza di San Prospero, e al mancato intervento da parte delle autorità competenti, Carmine Lizza spiega: «per mantenere il territorio non ci sarebbe bisogno di aspettare la segnalazione dei volontari che chiedano la pulizia del canale perché di questo dovrebbe occuparsene l'ufficio tecnico comunale. Per mettere in sicurezza i territori spesso non ci sarebbe bisogno di fare nuove opere di ingegneria idraulica, ma basterebbe mantenere le opere fatte nel corso dei secoli. Per quanto importante sia l’opera puntuale dell’uomo nella mitigazione degli effetti, da sola non può garantire la sicurezza dell’intero territorio: è necessario che le istituzioni competenti impieghino una parte significativa dei fondi ordinari per effettuare innanzitutto una ricognizione puntuale dello stato di manutenzione delle opere idrauliche presenti e solo successivamente approntare, in tempi rapidi, un grande piano nazionale straordinario di pulizia e manutenzione del realizzato».


L'intervento delle pubbliche assistenze del modenese.

E' iniziato domenica 19, alle ore 9, l'intervento dei volontari delle pubbliche Anpas in seguito alla richiesta di uomini e mezzi per l'allarme in località San Matteo a Modena. Il dato per la sola giornata di domenica è di 28 mezzi, oltre cento volontari e circa cento missioni di trasporto sociale. La sala operativa regionale ANPAS è stata aperta immediatamente e da Bologna sono partiti due pulmini per il trasporto delle persone da evacuare. Come coordinamento provinciale di Modena sia delle Pubbliche Assistenze che di Protezione Civile, le pubbliche assistenze di Modena si sono subito attivate inviando in 20 minuti i primi 2 pulmini e 2 ambulanze. Di concerto con il 118, i volontari Anpas hanno evacuato la struttura protetta Sant'Anna e e trasportato i pazienti nell'ospedale di Baggiovara. In questi giorni è stata creata una postazione congiunta Anpas e 118 dove vengono coordinati i trasporti sanitari e sociali comprese le evacuazioni di vari paesi: Bastiglia, Bomporto, Solara, San Michele e, dalla scorsa notte, una parte di finale Emilia.Il responsabile regionale di protezione civile Anpas è presente al COC di Bomporto per coordinare gli interventi.

 


20 gennaio 2014 Sono oltre 120 i volontari, con sessanta mezzi, appartenenti a 21 pubbliche assistenze Anpas della provincia di Modena che da ieri, venerdì 19 novembre, stanno portando assistenza e supporto alle popolazioni dell'Area Nord, che è stata colpita dal maltempo e dal fiume Secchia, tracimato ieri nei pressi della frazione SanMatteo e in località Ponte dell’Uccellino.

 

Nelle ultime 24 ore, a Solara, Bomporto, Ravarino, Bastiglia, Albareto, San Matteo, San Pietro in Elda e Staggia i volontari delle pubbliche assistenze Anpas hanno evacuato le abitazioni private, i pazienti della casa di riposo Sant'Anna e trasportati nell'ospedale di Baggiovara, hanno allestito due centri di accoglienza a Mirandola e a Modena.

In particolare a Mirandola i volontari della Croce Blu hanno allestito, la scorsa notte, un centro di accoglienza per circa 160 persone presso il Palazzetto dello sport. A Modena i volontari della Croce Blu di Modena stanno assistendo gli sfollati provenienti da Bomporto e Bastiglia presso la polisportiva Modena est. 

Oltre a portare avanti i servizi sociosanitari ordinari, i volontari Anpas della zona stanno avvisando la popolazione sui comportamenti da tenere in caso  di alluvione. Sono 550 le persone accolte e assistite dai volontari nei centri di accoglienza predisposti sul territorio in seguito agli allagamenti. 

 

Comportamenti - Si invitano gli automobilisti a utilizzare la macchina solo in caso di estrema necessità e a verificare la transitabilità delle strade prima di intraprendere il viaggio. Notizie sempre aggiornate sulla viabilità sono disponibili attraverso i canali C.C.I.S.S. (numero verde 1518, www.cciss.it, mobile.cciss.it, applicazione iCCISS per iPHONE), le trasmissioni di Isoradio e i notiziari di Onda Verde sulle tre reti Radio-Rai.

                                                              

 

 

 

 

 

 

 

Rischio idrogeologico: cosa fare


Il racconto di Marco, Croce Blu San Prospero

Regione Emilia Romagna

Le immagini dell'intervento dei volontari Anpas

      

 

Cosa Fare - Ascolta la radio, cerca su internet o guarda la televisione per sapere se sono stati emessi avvisi di condizioni meteorologiche avverse o di allerte di protezione civile.Ricorda che durante e dopo le alluvioni, l’acqua dei fiumi è fortemente inquinata e trasporta detriti galleggianti che possono colpirti. Inoltre, macchine e materiali possono ostruire temporaneamente vie o passaggi che cedono all’improvviso. Poni al sicuro la tua automobile in zone non raggiungibili dall’allagamento nei tempi e nei modi individuati nel piano di emergenza del tuo Comune.
In ogni caso, segui le indicazioni della protezione civile del tuo Comune.
PrimaÈ utile avere sempre a disposizione una torcia elettrica e una radio a batterie, per sintonizzarsi sulle stazioni locali e ascoltare eventuali segnalazioni utili;Metti in salvo i beni collocati in locali allagabili, solo se sei in condizioni di massima sicurezza;Assicurati che tutte le persone potenzialmente a rischio siano al corrente della situazione;Se abiti a un piano alto, offri ospitalità a chi abita ai piani sottostanti e viceversa se risiedi ai piani bassi, chiedi ospitalità;Poni delle paratie a protezione dei locali situati al piano strada e chiudi o blocca le porte di cantine o seminterrati;Se non corri il rischio di allagamento, rimani preferibilmente in casa;Ricorda a tutti i componenti della famiglia i comportamenti da adottare in caso di emergenza, come chiudere il gas o telefonare ai numeri di soccorso.
DuranteIn casaChiudi il gas, l’impianto di riscaldamento e quello elettrico. Presta attenzione a non venire a contatto con la corrente elettrica con mani e piedi bagnati;Sali ai piani superiori senza usare l’ascensore;Non scendere assolutamente nelle cantine e nei garage per salvare oggetti o scorte;Non cercare di mettere in salvo la tua auto o i mezzi agricoli: c’è pericolo di rimanere bloccati dai detriti e di essere travolti da correnti;Mantieni la calma;Aiuta i disabili e gli anziani del tuo edificio a mettersi al sicuro;Non bere acqua dal rubinetto di casa: potrebbe essere inquinata.Fuori casaEvita l’uso dell’automobile se non in casi strettamente necessari;Se sei in auto, non tentare di raggiungere comunque la destinazione prevista. Allontanati il più possibile dalla zona allagata e se puoi trova riparo in un edificio sicuro;Evita di transitare o sostare lungo gli argini dei corsi d’acqua, sopra ponti o passerelle;Evita i sottopassi perché si possono allagare facilmente;Se sei in gita o in escursione, affidati a chi è del luogo: potrebbe conoscere delle aree sicure;Allontanati verso i luoghi più elevati e non andare mai verso il basso;Evita di passare sotto scarpate naturali o artificiali;Non ripararti sotto alberi isolati perché durante un temporale potrebbero attirare fulmini;Usa il telefono solo per casi di effettiva necessità per evitare sovraccarichi delle linee. DopoRaggiunta la zona sicura, presta la massima attenzione alle indicazioni fornite dalle autorità di protezione civile, attraverso radio, TV e automezzi ben identificabili della protezione civile;Evita il contatto con le acque. Spesso l’acqua può essere inquinata da petrolio, nafta o da acque di scarico. Inoltre può essere carica elettricamente per la presenza di linee elettriche interrate;Fai attenzione alle zone dove l’acqua si è ritirata. Il fondo delle strade può essere indebolito e potrebbe collassare sotto il peso di un’ automobile;Getta i cibi che sono stati in contatto con le acque dell’alluvione;Presta attenzione ai servizi, alle fosse settiche, ai pozzi danneggiati. I sistemi di scarico danneggiati sono serie fonti di rischio.Da tenere a portata di manoE’ utile inoltre avere sempre in casa, riuniti in un punto noto a tutti i componenti della famiglia, oggetti di fondamentale importanza in caso di emergenza quali:Kit di pronto soccorso + medicinali;Generi alimentari non deperibili;Scarpe pesanti;Scorta di acqua potabile;Vestiario pesante di ricambio;Impermeabili leggeri o cerate;Torcia elettrica con pila di riserva;Radio e pile con riserva;Coltello multiuso;Fotocopia documenti di identità;Chiavi di casa;Valori (contanti, preziosi);Carta e penna.

 

 

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