Comunicati stampa

Forum Terzo Settore: Barbieri portavoce, Pregliasco (ANPAS) nel Coordinamento

Roma 11 febbraio 2015 - Sarà Pietro Barbieri a guidare, per i prossimi due anni, il Forum Nazionale del Terzo Settore. Lo ha riconfermato all'unanimità l'Assemblea nazionale riunita oggi a Roma. Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas nel Coordinamento.

Nel suo intervento Pietro Barbieri ha posto l'accento sull'importanza, per il Forum del Terzo Settore “di rivendicare un ruolo più partecipe e attivo” che porti il terzo settore italiano ad essere presente, e in prima linea, nella costruzione dell'agenda del Paese, esercitando una rappresentanza “che ci restituisca pienamente il ruolo di parte sociale, come già negli ultimi anni sta accadendo, a partire dal contributo che ci è stato chiesto e dall'impegno che abbiamo messo nella discussione del Ddl di Riforma del Terzo Settore.”

Fabrizio Pregliasco commenta: "Dopo un primo assaggio nell'ultimo scorcio di mandato oggi vengo riconfermato nel ruolo. Un impegno importante per portare le istanze di Anpas ma anche del volontariato nel frastagliato mondo del Terzo Settore in un momento cruciale in cui il DDL di riforma disegnerà e determinerà il nostro futuro"

Il Coordinamento risulta così composto: Luigi Agostini (Federconsumatori), Franco Bagnarol (Movi), Maria Teresa Bellucci (ModaVi), Gianfranco Cattai (AOI), Enzo Costa (Auser), Andrea Fora (Federsolidarietà), Alessandro Geria (Anolf), Maurizio Gubbiotti (Legambiente), Vincenzo Manco (Uisp), Renato Mattivi (Avis), Paola Menetti (Legacoopsociali), Giancarlo Moretti (MCL), Maurizio Mumolo (Arci), Paolo Nardi (Cdo opere sociali), Nirvana Nisi (Ada), Benito Perli (Fitus), Fabrizio Pregliasco (Anpas), Sofia Rosso (Anteas), Stefano Tassinari (Acli), Armando Zappolini (Cnca). A loro si aggiungono, per i Forum regionali, Gianni Palumbo (Portavoce Forum Lazio), Sergio Silvotti (Portavoce Forum Lombardia), Paolo Alfier (Portavoce Forum Veneto) e Gianluca Budano (Portavoce Forum Puglia).

Durante l'Assemblea sono stati inoltre eletti gli altri due organi del Forum in fase di rinnovo: il Collegio dei Revisori dei conti, con Gianluca Mezzasoma (Agesci), Maurizio Marcassa (Aics) e Franco Giona (Aism) e il Collegio nazionale di Garanzia con Luca De Fraia (Action Aid Italia), Roberto Speziale (Anffas), Licio Palazzini (Arci Servizio Civile), Stefano Gobbi (CSI) e Antonio Bronzino (Fidas).

Al termine dell'Assemblea il nuovo Coordinamento nazionale ha riconfermato in qualità di Direttore del Forum, Domenico Iannello.L’Assemblea ha oggi rinnovato anche il Coordinamento Nazionale che, a seguito delle modifiche di Statuto, passerà dagli attuali 20, a 24 componenti, includendo quattro rappresentanti dei Forum regionali, divisi per ambiti territoriali: centro, nord-ovest, nord-est e sud Italia. 

 

 

 

Fondo non autosufficienza: bene l'impegno assunto dal Governo, ma ci aspettiamo ulteriori risposte

Roma 4 novembre 2014 - Arriva in questi minuti un comunicato stampa di Palazzo Chigi che assicura che lo stanziamento per il Fondo per le non autosufficienze verrà incrementato fino a 400 milioni, un’azione sostenuta dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti che oggi, rispettivamente, hanno ricevuto il “Comitato 16 novembre” e le Federazioni Fish e Fand, mobilitate contro i tagli al Fondo per la non autosufficienza.


“Prendiamo atto di questo impegno del Governo sulle politiche per la disabilità, - dichiara il Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri - anche se spiace constatare che arriva dopo l’ennesima manifestazione di protesta, come è avvenuto troppe volte in questi anni”. Era un anno fa infatti quando abbiamo assistito a manifestazioni in cui i malati gravi di Sla e le persone con disabilità chiedevano rispetto dei loro diritti e risorse adeguate per coprire almeno i bisogni essenziali. “Saremo accanto alle Federazioni e ai malati per vigilare che l'impegno assunto oggi venga mantenuto. E auspichiamo che arrivino presto risposte adeguate anche in merito agli altri temi che abbiamo già segnalato, al Governo, costituire gravi mancanze nella Legge di Stabilità: dalla insufficienza delle misure di contrasto alla povertà, dei fondi per l’infanzia e l’adolescenza e degli altri fondi per le politiche sociali, al tema dell'aumento delle tassazioni per le Fondazioni di origine bancaria fino al taglio dei contributi per i patronati.”

Fonte Forum Terzo Settore

 

Teramo e un pensiero per Genova

 

Egregio Direttore Ezio Mauro

le scrivo a nome degli 80mila volontari che in 881 comunità d’Italia si occupano del miglioramento della vita quotidiana delle persone ogni giorno. Che si tratti di emergenza o di prevenzione, di primo soccorso su una ambulanza o di servizi sociali, di servizi sociali o anche solo di fare compagnia a una persona sola, queste persone e le loro famiglie dedicano il loro tempo, la loro passione, la loro formazione culturale e personale agli altri. 


Forse la premessa poteva essere evitata visto che una testata giornalistica come Repubblica da anni racconta ogni giorno quel che accade in Italia, ma è doverosa per chiederle perché un giornale apprezzato e autorevole, come quello che dirige, possa scrivere un articolo come quello comparso nella edizione di Genova di ieri, 21 ottobre, a firma Massimo Calandri nel quale la campagna di prevenzione sulle buone pratiche di protezione civile che dal 2011 a oggi ha coinvolto 5000 volontari di protezione civile in oltre 200 piazze d’Italia venga pesantemente sbeffeggiata con aggettivi quali “surreale, grottesca, offensiva, umiliante, sconcia” senza che venga data la possibilità ai promotori (tra cui 10 enti di ricerca, 11 organizzazioni nazionali di volontariato e istituzioni) di poter essere presi in considerazione a fronte delle dure accuse dal sociologo Pallidda alla campagna e alle offese mosse a tutte le componenti della campagna.

 

Da un giornale come il suo ci saremmo aspettati un metodo giornalistico più  rigoroso nello scrivere un articolo, anche a fronte delle polemiche e della rabbia che in questo momento stanno insistendo sulla città e dove tuttora i nostri volontari, preparati e formati sia per la prevenzione che per l’intervento in emergenza,  stanno operando incessantemente dall’inizio dell’alluvione (senza che il suo giornale ne abbia mai dato conto). 

 

Vedere su Repubblica un attacco così  privo di conoscenza del fenomeno (il giornalista cita addirittura un fantomatico “Ministero della Protezione civile”) a fronte di una campagna di prevenzione che si svolge da 5 edizioni e sulla quale raramente è stato dato spazio dalla sua testata ci rammarica e soprattutto ci fa pensare all'occasione sprecata di poter informare i suoi lettori su buone pratiche di prevenzione e di conoscenza di fenomeni che sempre di più stanno facendo gravi danni al nostro Paese..

 

Alla prossima edizione di “Io non rischio” ci auguriamo di avere il suo giornale tra i primi organi di informazione ad interessarsi alla campagna e con l’occasione la invitiamo in una delle nostre associazioni durante la formazione o durante una esercitazione di protezione civile affinché constati lei stesso che tutto questo non è una “comica” come invece si afferma nell’articolo.
Saluti

Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas Nazionale.

  

Croce Bianca Genovese

 

 

 

Io non rischio - Milano

 

 

 

 

 

 

L'articolo su Repubblica.it

  

I racconti dei volontari

La poesia di Alessio - leggi

Genova non è in ginocchio, il racconto di Paul - leggi

Lombardi, emiliani e toscani, il racconto di Michela - leggi

 


Protezione Civile Genova: info e necessità 800.17.77.97

 

#dagheZena: i racconti dei volontari Anpas delle pubbliche assistenze liguri 

 

Le immagini dell'intervento dei volontari Anpas


Created with flickr slideshow.

 

 

Io non rischio Alluvione

Scarica la scheda informativa

Durante l’allerta
Tieniti informato sulle criticità previste sul territorio e le misure adottate dal tuo Comune.
Non dormire nei piani seminterrati ed evita di soggiornarvi.
Proteggi con paratie o sacchetti di sabbia i locali che si trovano al piano strada e chiudi le porte di cantine, seminterrati o garage solo se non ti esponi a pericoli.
Se ti devi spostare, valuta prima il percorso ed evita le zone allagabili.
Valuta bene se mettere al sicuro l’automobile o altri beni: può essere pericoloso.
Condividi quello che sai sull’allerta e sui comportamenti corretti.
Verifica che la scuola di tuo figlio sia informata dell’allerta in corso e sia pronta ad attivare il piano di emergenza.


Durante l’alluvione
Se sei in un luogo chiuso
Non scendere in cantine, seminterrati o garage per mettere al sicuro i beni: rischi la vita.
Non uscire assolutamente per mettere al sicuro l’automobile.
Se ti trovi in un locale seminterrato o al piano terra, sali ai piani superiori. Evita l’ascensore: si può bloccare. Aiuta gli anziani e le persone con disabilità che si trovano nell’edificio.
Chiudi il gas e disattiva l’impianto elettrico. Non toccare impianti e apparecchi elettrici con mani o piedi bagnati. Non bere acqua dal rubinetto: potrebbe essere contaminata
Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi.
Tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni fornite dalle autorità

Se sei all’aperto
Allontanati dalla zona allagata: per la velocità con cui scorre l’acqua, anche pochi centimetri potrebbero farti cadere.
Raggiungi rapidamente l’area vicina più elevata evitando di dirigerti verso pendii o scarpate artificiali che potrebbero franare.
Fai attenzione a dove cammini: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti ecc.
Evita di utilizzare l’automobile. Anche pochi centimetri d’acqua potrebbero farti perdere il controllo del veicolo o causarne lo spegnimento: rischi di rimanere intrappolato.
Evita sottopassi, argini, ponti: sostare o transitare in questi luoghi può essere molto pericoloso.
Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi.
Tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni fornite dalle autorità.

Dopo l'alluvione
Segui le indicazioni delle autorità prima di intraprendere qualsiasi azione, come rientrare in casa, spalare fango, svuotare acqua dalle cantine ecc.
Non transitare lungo strade allagate: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti o cavi elettrici tranciati. Inoltre, l’acqua potrebbe essere inquinata da carburanti o altre sostanze.
Fai attenzione anche alle zone dove l’acqua si è ritirata: il fondo stradale potrebbe essere indebolito e cedere.
Verifica se puoi riattivare il gas e l’impianto elettrico. Se necessario, chiedi il parere di un tecnico.
Prima di utilizzare i sistemi di scarico, informati che le reti fognarie, le fosse biologiche e i pozzi non siano danneggiati.
Prima di bere l’acqua dal rubinetto assicurati che ordinanze o avvisi comunali non lo vietino; non mangiare cibi che siano venuti a contatto con l’acqua dell’alluvione: potrebbero essere contaminati.

Preoccupanti anche i tagli agli enti locali e l’aumento della tassazione ai fondi pensione

Roma, 24 ottobre 2014 - Preoccupanti le bozze della legge di stabilità 2015 circolate in questi giorni sulla tassazione delle Fondazioni di origine bancaria, soggetti non profit, divenute fondamentali per il finanziamento di molte attività del Terzo settore.

«Se da una parte la nuova legge prevederebbe un fondo per le famiglie, l’innalzamento del limite per le erogazioni liberali per le onlus, l’incremento del fondo delle politiche sociali e per la non autosufficienza, dall’altra un progressivo (e retroattivo) aggravio sulle Fondazioni ci preoccupa enormemente perché sono un supporto fondamentale per il mantenimento del sistema di welfare assicurato dal Terzo Settore», ha dichiarato Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas.
Acri stima che gli oneri sui rendimenti derivanti dagli investimenti finanziari sono aumentati notevolmente: dal 12,5% del 2012 al 26% del 2014. «Questo vorrà dire che ci sarà un ulteriore indebolimento di tutto il Terzo Settore e il volontariato organizzato che colpirà trasversalmente dai Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) fino alla singola associazione di volontariato», prosegue Pregliasco. «Ci auguriamo che queste norme, così contrastanti tra loro, possano essere riviste e che la prossima legge di stabilità tenga conto della fondamentale importanza che ricopre il Terzo Settore in Italia».

 

Montecitorio

 

 

 

 

 

Quarantotto ore di attesa mentre Genova era in piena emergenza alluvione: a rischio l'incolumità delle persone e il funzionamento del sistema di Protezione Civile.

22 ottobre 2014 -Anpas denuncia i gravi ritardi che si sono verificati per la gestione dell’emergenza di Genova: nonostante fossero già pronti all’intervento, volontari di protezione civile delle regioni circostanti hanno dovuto attendere oltre 48 ore per essere attivati.

 

Con i 21 stati di emergenza negli ultimi due anni e accanto alla progressiva riduzione delle risorse destinate alla struttura di coordinamento e al ridimensionamento del Dipartimento della Protezione Civile denunciato da Franco Gabrielli, Anpas sottolinea l'assoluta urgenza di una revisione della risposta all'emergenza: una volta constatata l'emergenza, è necessario che le organizzazioni nazionali di volontariato organizzato e altamente specializzato in interventi di emergenza vengano poi attivate dalle Regioni e non ci siano ritardi nella filiera dell'emergenza.

 

«Alle associazioni di volontariato che fanno parte del sistema di Protezione Civile viene richiesto un alto standard di preparazione con esercitazioni e corsi di formazione rigorosi per operare in sicurezza (in osservanza del d.lgs 81/2008). Ma se poi durante l'emergenza sono le Istituzioni a non permettergli di intervenire, allora ci chiediamo: che senso ha continuare a prepararci, fare esercitazioni, autotassarci per acquistare mezzi e materiali?», dichiara Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas nazionale. «Siamo volontari che si occupano ogni giorno del miglioramento della vita quotidiana delle comunità prendendo parte al sistema di soccorso e di Protezione Civile e rispettandone le regole, ma i ritardi della nostra attivazione a Genova ci fa pensare che è sempre più urgente un miglioramento del coordinamento tra Regioni, Dipartimento di Protezione Civile e organizzazioni di volontariato organizzato».

 

Gli interventi nelle emergenze di Genova e a Parma. Sono stati oltre mille i volontari Anpas impegnati nelle emergenze che hanno colpito il capoluogo ligure e il parmense e provenienti da varie regioni d'Italia con mezzi e strumentazioni di vario tipo per affrontare l'emergenza. A Parma gli interventi più urgenti per liberare la centrale Telecom e l'evacuazione di circa 100 pazienti da una struttura ospedaliera. A Genova, nonostante due pubbliche assistenze Anpas siano state danneggiate dall'alluvione, l'intervento dei volontari Anpas non ha precluso la gestione ordinaria dei servizi sanitari e sociali.

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Croce Bianca Genovese


 

L'audizione in Senato del Capo Dipartimento Protezione Civile Franco Gabrielli

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Non dormire nei piani seminterrati ed evita di soggiornarvi.
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Se ti devi spostare, valuta prima il percorso ed evita le zone allagabili.
Valuta bene se mettere al sicuro l’automobile o altri beni: può essere pericoloso.
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Verifica che la scuola di tuo figlio sia informata dell’allerta in corso e sia pronta ad attivare il piano di emergenza.


Durante l’alluvione
Se sei in un luogo chiuso
Non scendere in cantine, seminterrati o garage per mettere al sicuro i beni: rischi la vita.
Non uscire assolutamente per mettere al sicuro l’automobile.
Se ti trovi in un locale seminterrato o al piano terra, sali ai piani superiori. Evita l’ascensore: si può bloccare. Aiuta gli anziani e le persone con disabilità che si trovano nell’edificio.
Chiudi il gas e disattiva l’impianto elettrico. Non toccare impianti e apparecchi elettrici con mani o piedi bagnati. Non bere acqua dal rubinetto: potrebbe essere contaminata
Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi.
Tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni fornite dalle autorità

Se sei all’aperto
Allontanati dalla zona allagata: per la velocità con cui scorre l’acqua, anche pochi centimetri potrebbero farti cadere.
Raggiungi rapidamente l’area vicina più elevata evitando di dirigerti verso pendii o scarpate artificiali che potrebbero franare.
Fai attenzione a dove cammini: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti ecc.
Evita di utilizzare l’automobile. Anche pochi centimetri d’acqua potrebbero farti perdere il controllo del veicolo o causarne lo spegnimento: rischi di rimanere intrappolato.
Evita sottopassi, argini, ponti: sostare o transitare in questi luoghi può essere molto pericoloso.
Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi.
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Dopo l'alluvione
Segui le indicazioni delle autorità prima di intraprendere qualsiasi azione, come rientrare in casa, spalare fango, svuotare acqua dalle cantine ecc.
Non transitare lungo strade allagate: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti o cavi elettrici tranciati. Inoltre, l’acqua potrebbe essere inquinata da carburanti o altre sostanze.
Fai attenzione anche alle zone dove l’acqua si è ritirata: il fondo stradale potrebbe essere indebolito e cedere.
Verifica se puoi riattivare il gas e l’impianto elettrico. Se necessario, chiedi il parere di un tecnico.
Prima di utilizzare i sistemi di scarico, informati che le reti fognarie, le fosse biologiche e i pozzi non siano danneggiati.
Prima di bere l’acqua dal rubinetto assicurati che ordinanze o avvisi comunali non lo vietino; non mangiare cibi che siano venuti a contatto con l’acqua dell’alluvione: potrebbero essere contaminati.

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