I lavori della 10^ Conferenza di Organizzazione Anpas

 

Firenze, 13 marzo 2011. Si sono conclusi i lavori della 10^ Conferenza di Organizzazione Anpas: 161 tra volontari e dirigenti provenienti da 17 regioni d’Italia si sono confrontati sulle tematiche legate al volontariato di pubblica assistenza. In particolare in sei gruppi di lavoro sono stati approfondite questioni come la Protezione Civile, l’accessibilità dei giovani al volontariato, il Servizio Civile, la progettazione sociale, l’affidamento dei servizi sociosanitari, le questioni euromediterranee.

Per Fausto Casini, Presidente Nazionale Anpas: «La Conferenza di organizzazione è un’occasione in cui riflessioni e idee vengono trasformate in atti, in azioni coerenti e concrete. Ritengo infatti che nell’ultimo triennio Anpas abbia compreso la sua forza e la sua dimensione, anche grazie all’intervento a L’Aquila. Questa crescita del Movimento – ha proseguito Casini – impone tre cose: strategia, consapevolezza e responsabilità».

«Nel corso della Conferenza non ci siamo concentrati soltanto su questioni organizzative – ha spiegato Luciano Dematteis, vicepresidente nazionale Anpas – ma anche sul rapporto tra la nostra organizzazione e il resto della società civile. In particolare la riflessione sulle modifiche dello statuto porterà ad una maggiore chiarezza e trasparenza nei confronti della cittadinanza».

Titti Postiglione, dirigente del Dipartimento di Protezione Civile, intervenuta nella plenaria conclusiva di domenica 13 marzo, ha dichiarato: «A due anni dal terremoto in Abruzzo è significativo che una struttura di coordinamento come il Dipartimento arrivi alle stesse conclusioni di Anpas: vuol dire che c’è sintonia e, soprattutto, che si va nella stessa direzione. Se guardiamo al Giappone, appare fondamentale che la Protezione Civile si prenda cura non solo della gestione delle emergenze, ma anche della prevenzione attraverso la comunicazione e la formazione. ».

I tre giorni di lavoro sono stati un momento di democrazia interna in vista del 51° Congresso nazionale (Roma, 2/4 dicembre 2011), ma anche un’occasione di riflessione sull’Unità d’Italia e sui valori della Carta Costituzionale. Nella relazione conclusiva della Conferenza, Fausto Casini ha evidenziato che «uno Stato non è fatto solo di confini, ma anche di uomini e donne che si prendono cura dei beni comuni».


 Questi sono i materiali prodotti dai gruppi di lavoro nel corso della Conferenza

Nome del Gruppo

Documento

conclusivo

Accessibilità, giovani e Servizio Civile .doc
Sistemi di affidamento servizi sociosanitari e attività commerciali delle pubbliche assistenze doc
Attività di sostegno alle aree di sviluppo e alla progettazione sociale .doc
Modifiche dello statuto .doc
Politiche europee, euromediterranee e del Vicino Oriente .doc
Protezione Civile .doc
Ordine del giorno: Pari Opportunità .doc
Affidamento servizi: schema intervento Prof.ssa Alessandra Albanese .pdf

 

10^conferenza di organizzazione                                                  

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Nel programma è stato dato spazio anche alla celebrazione dell’Unità d’Italia e della Costituzione: Anpas infatti ha aderito all’appelloA difesa della Costituzionepromosso dall’associazione Articolo 21. In particolare domenica 13 marzo verrà consegnata ad ogni partecipante una copia della Costituzione e sarà presentata la bandiera che, nei prossimi mesi, accompagnerà in tutto il territorio nazionale le iniziative delle associazioni Anpas che celebreranno l’Unità di Italia.

Alle tre giornate di riflessione e dibattito hanno partecipato anche ricercatori ed esperti del mondo del Terzo Settore: Carlo Borgomeo (Presidente della Fondazione per il Sud), Renzo Razzano (vicepresidente CEV – European Volunteer Center), Roberto Giarola e Gianpaolo Sorrentino (Dipartimento Protezione Civile), Francesca Coleti (Presidente CESIAV), Alessandra Albanese (Dipartimento Diritto Pubblico Università degli Studi di Firenze). Domenica 13 marzo,è intervenuta Titti Postiglione, Dirigente Ufficio I – Volontariato, Formazione e Comunicazione Dipartimento nazionale Protezione Civile.

 


Riportiamo un estratto della relazione introduttiva alla 10^ Conferenza di Organizzazione dell’Anpas di Fausto Casini.

Firenze 11 marzo. E’ una grande responsabilità aprire un momento importante di democrazia del Movimento nazionale di Volontariato Anpas. E farlo da presidente nel corso del settimo anno di mandato è una responsabilità ancora più grande.

Quando usiamo le parole sobrietà, gratuità, libertà, noi sappiamo di essere in una  condizione privilegiata: possiamo infatti scegliere queste strade maestre per ricercare il vero benessere. Un dono è eticamente corretto se il ricevente non si sentirà vincolato, ma se sentirà a sua volta il bisogno di essere libero, di donare ciò che potrà, senza vincoli di sorta.

Il patrimonio che il nostro Movimento ci consegna è merce rara in una società che stenta a trovare valori comuni per far procedere la democrazia e per far vivere la Costituzione.

La ricerca laica dell’uguaglianza di opportunità, la consapevolezza dell’importanza dell’educazione e dell’esempio, il dare coerenza all’agire rispetto al pensiero, la pervicace ricerca razionale dell’individuazione dei beni comuni da costruire e da difendere, ci pongono culturalmente pronti a svolgere il nostro ruolo su tanti temi importanti temi e nelle sfide essenziali che lo scenario contemporaneo ci sta proponendo. La nostra preparazione culturale ci rende consapevoli del fatto che, attraverso il nostro agire il Volontariato, stiamo costruendo il futuro.

Ma chi siamo? Il gruppo di volontari e di collaboratori Anpas qui presenti sono l’espressione del Consiglio nazionale, dei Consigli regionali e dei gruppi di lavoro che oggi si apprestano a percorrere l’anno che porterà al Congresso con la responsabilità della restituzione.

Questo gruppo di persone oggi è chiamato a preparare una proposta di lavoro pragmatica che il Movimento intero dovrà realizzare nei prossimi tre anni. Ho usato la parola restituzione che associo alla parola responsabilità di ruolo. Ritengo infatti che ognuno di noi, forte di percorsi di riflessione e di rappresentanza, non debba sottrarsi alla domanda più difficile: “la mia crescita sarà funzionale al cambiamento positivo delle Pubbliche Assistenze, dei volontari, soci e collaboratori, e di tutti i cittadini che incontriamo? E questo cambiamento riuscirà a cambiare le nostre comunità la nostra Italia, l’Europa e il mondo?”. – Fausto Casini, Presidente Anpas Nazionale.


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