5 maggio 2016. Sono passati diciotto anni dal 5 maggio del 1998, quando decine di frane e 2 milioni di metri cubi di fango colpirono i comuni di Sarno, Quindici, Siano e Bracigliano, causando la morte di 160 persone e distruggendo centinaia di abitazioni. La città più colpita fu Sarno con 137 vittime e quasi 200 case distrutte o seriamente danneggiate: centinaia di giovani provenienti da tutta Italia vi si recarono per prestare soccorso assieme a carabinieri, poliziotti, vigili del fuoco e popolazione locale.
Secondo Carmine Lizza, geologo e responsabile nazionale protezione civile Anpas è importante continuare a investire sulla prevenzione con la campagna Io non rischio e la pianificazione territoriale: “Come abbiamo avuto modo di ribadire più volte, è necessario continuare ad effettuare una ricognizione puntuale dello stato di manutenzione delle opere idrauliche presenti e sarà necessario approntare, in tempi rapidi, un grande piano nazionale straordinario di pulizia e manutenzione del realizzato. Da geologo-continua Lizza- posso affermare che da un quadro di elevata pericolosità geomorfologica e idraulica del territorio italiano, la cementificazione diffusa, fuori controllo e non conforme alle caratteristiche dei territori, ha incrementato l’entità delle condizioni complessive di rischio”.