“Il Servizio Civile: un viaggio bello e profondo”. La storia di Sharon, volontaria della pubblica assistenza La provvidenza di Marsala
Una scena vissuta durante questo anno mi ha particolarmente toccato, motivo per cui voglio condividerla con voi: stavo facendo un trasporto sanitario in ambulanza e la signora che stavamo accompagnando piangeva. Io le ho chiesto perché stesse piangendo, lei singhiozzando non è riuscita a rispondermi. Io mi sono abbassata vicino a lei, le ho dato la mia mano e l’ho abbracciata. Da quel momento ha smesso di piangere. L’ho guardata negli occhi e, credetemi,stavano brillando di gioia. Anche lei mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: “Grazie. Era di questo che avevo bisogno”.
Io le ho chiesto se avesse dei figli e lei ha risposto: “Si, ma non vengono mai a trovarmi e quando vengono non mi abbracciano e mi parlano poco o quasi niente”.
Questo mi ha fatto capire le sue lacrime: stava soffrendo ed era sola. Ho capito che dobbiamo spalancare di più le porte del nostro cuore e che non c’è cosa più bella di essere ripagati da un sorriso e da un “grazie”: solo chi lo ha vissuto o lo sta vivendo può capire come ci si senta!
Ai futuri volontari in servizio civile voglio dire di viversi intensamente questo viaggio, perché sarà il piú bello e il piú profondo in assoluto!
– Sharon
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