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Abruzzo: la posizione di Anpas sulla esclusione dalla formazione DAE

L’Aquila, 16 aprile – Il Comitato Regionale Abruzzo di Anpas e la Conferenza delle Misericordie Abruzzo-Marche- Molise esprimono parziale apprezzamento in merito al Decreto inerente le “Linee guida per la formazione e autorizzazione all’impiego del defibrillatore semiautomatico esterno”, che riconosce la possibilità ad enti esterni “provider” di erogare formazione in materia di rianimazione cardio-polmonare.

Se da un lato questo provvedimento va a fare chiarezza su alcuni aspetti della formazione, d’altra parte solleva numerosi dubbi relativamente alla fruizione del fondo regionale per la defibrillazione precoce, destinato esclusivamente alla Croce Rossa Italiana e alle Centrali Operative 118, tagliando di fatto fuori da questi contributi laformazione dei volontari delle associazioni Anpas e Misericordie che, vista l’esperienza maturata, dovrebbero essere incluse di diritto tra i centri di formazione già accreditati.

Le pubbliche assistenze, dal canto loro infatti, sin dal Progetto V.I.T.A. nato nel 1999 ad opera delle associazioni del teramano, hanno partecipato con il proprio personale volontario alle sessioni di formazione. Ad oggi fanno parte di Anpas più di 20 formatori BLS-D che negli ultimi anni hanno erogato oltre 300 ore diformazione sul territorio abruzzese. Come per altri recenti avvenimenti siamo a constatare che una sola parte viene chiamata in forma diretta e, di fatto, viene privilegiata rispetto alle altre organizzazioni di volontariato organizzato a livello nazionale e presenti connumeri importanti nella Regione Abruzzo.

Anpas Abruzzo conta infatti di 28 associazioni di pubblica assistenza e le Misericordie abruzzesi di 16 per un totale di oltre 5000 volontari, simbolo di grande radicamento nel territorio e di un fondamentale aiuto all’intero sistemaregionale 118 e trasporto sanitario. Ricordiamo che il volontariato, in modo particolare quello del trasporto sanitario, è stato riconosciuto come valore aggiunto insostituibile da molti altri Enti Regione, nonché parte integrante del sistema del servizio ambulanza siaper la parte operativa sia per quella organizzativa e formativa.

Pertanto l’esclusione del volontariato di settore dal protocollo porrebbe la Regione Abruzzo in una situazione non chiara sul rispetto delle pari opportunità e sul riconoscimento del giusto valore del volontariato abruzzese nel trasporto sanitario. Le due articolazioni regionali di volontariato scriventi chiedono pertanto alla Regione Abruzzo di modificare il decreto e di essere incluse tra i centri di formazione già accreditati di diritto.

Secondo Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas,è una esclusione “ingiustificata e segno di un non riconoscimento del volontariato organizzato in una sua funzione tipica: quella della formazione diffusa. Riteniamo importante – prosegue Pregliasco – una supervisione della qualità della formazione a livello delle istituzioni, ma offerta capillare è l’unica possibilità per diffondere nella popolazione i principi del pronto soccorso. In molte altre regioni questa scelta, senz’altro più illuminata, ha prodotto risultati notevoli”.
Mauro Giannelli, vicepresidente Anpas dichiara: “Includere solo Croce rossa e centrali 118 nell’utilizzo dei fondi regionali dell’Abruzzo per la formazione DAE non è una scelta che “offende” il volontariato Anpas di questa Regione, ma lo preoccupa molto, perché indebolisce la sicurezza delle comunità e la salute dei cittadini che lo abitano. Questa esclusione dimostra una scarsa attenzione al lavoro costante e qualificato dei volontari delle pubbliche assistenze e, soprattutto, non tiene in considerazione il diritto (universale) della salute della persona, dovunque essa risieda e qualunque posizione sociale occupi. Per la nostra Costituzione (la ricordano gli amministratori della Regione Abruzzo?) non esiste, di fronte alla salute diritti dei ricchi o dei poveri, di italiani o stranieri, di uomini o di donne, di lavoratori o di disoccupati, ma solo un unico e universale diritto alla salute: il volontariato Anpas dell’Abruzzo è pronto a fare la propria parte. Ora tocca alla regione Abruzzo fare la propria”.

L'Aquila 8 marzo 2014         

Anpas per L’Aquila

  
                     

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