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NO di Anpas al costante attacco di istituzioni e media contro i diritti civili di gay, lesbiche e trans

Dalla mozione del comune di Trento all’intergruppo sulla famiglia tradizionale in regione Toscana: il secco “NO” di Anpas al costante attacco al riconoscimento dei diritti civili delle coppie omosessuali.

Ireos

Preoccupano i costanti attacchi provenienti da istituzioni e media che a più riprese, con toni violenti e argomentazioni ideologiche prive di fondamenti scientifici, colpiscono i diritti delle coppie omosessuali e, più in generale, la piena cittadinanza delle relazioni di gay lesbiche e trans.
Anpas sottolinea l’importanza dell’uguaglianza dei diritti e, contemporaneamente, la sua contrarietà alla negazione delle differenze e lo sconcerto per la presenza nelle istituzioni di dichiarazioni, emendamenti e proposte che vanno dalla mappatura territoriale delle famiglie omosessuali al fine di far togliere dal tribunale i loro bambini (Comune di Trento), alla creazione di un intergruppo in Regione Toscana per la difesa della famiglia istituzionale, fino alla proposta di modifica del Ddl Omofobia in cui l’omosessualità è stata equiparata alla pedofilia (Emendamento Giovanardi).
Secondo Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas, “questi attacchi servono solo a gettare benzina sul fuoco e non permettono una serena discussione sul tema. La radicalizzazione delle diverse posizioni allontana sempre di più dalla concretezza dei problemi di singoli e famiglie di gay, lesbiche e trans che rivendicano il diritto a pieni diritti di cittadinanza”.
Il responsabile delle adozioni internazionali Anpas, Luigi Negroni, dichiara: “Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai bambini e genitori delle famiglie di gay, lesbiche e trans che avvengono in un momento in cui è in corso un attacco sistematico sul tema dei diritti civili (dei bambini, dei singoli e delle coppie)”. 

Famiglie omogenitoriali: le cifre. In Italia sono oltre 100.000 i bambini e le bambine che crescono serenamente nelle famiglie di gay, lesbiche e trans, siano essi nati da precedenti esperienze eterosessuali di uno dei genitori o attraverso le tecniche di procreazione assistita – bandite in Italia – ma possibili in gran parte dei paesi occidentali. Ecco perché Anpas riconosce le diversità tra i principi  fondamentali per la crescita dei bambini e ne chiede la valorizzazione anche agli altri enti. L’appartenenza all’Unione Europea (come previsto dal Trattato di Amsterdam del 1999) prevede l’obbligo degli Stati membri di approvare legislazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.  
Anpas, anche grazie alla partecipazione della pubblica assistenza IREOS, che da anni si batte per la lotta all’omofobia e alla transfobia, continuerà la sua azione di promozione e tutela dei diritti di ogni tipo di diversità presso le istituzioni (di ogni grado) e una parte dei media che troppo spesso asseconda argomentazioni e toni discriminatori e offensivi.

 

 

 

 

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