“Ciascuno di voi non sta qui per me, sta qui per se stesso”

Centinaia di persone, tra volontari e cittadini, hanno raggiunto Renato Natale e la pubblica assistenza Jerry Masslo a Casal di Principe, lunedì 20 giugno. Libera, il Comitato Don Peppe Diana, Libera Caserta e il CSV Assovoce, hanno chiamato a raccolta, il volontariato e tutti i cittadini che “non vogliono più abbassare lo sguardo dinanzi al linguaggio della violenza e del sopruso”. E la società civile ha risposto: Anpas ha partecipato con volontari e dirigenti nazionali, in particolare con il Comitato Anpas Campania.

  
 

 

«Io non è che mi faccio intimidire da questa lettera, anzi: nei prossimi giorni presenterò una richiesta al prefetto affinché venga a fare il controllo su tutti gli appalti del comune di Casal di Principe, visto che la lettera diceva che non ci dobbiamo interessare degli appalti e che questa è cosa loro. Dato invece che io penso che sia cosa mia, fatti miei. Quello che mi fa paura questa sera siete voi», ha continuato Natale. « Ciascuno di voi non sta qui per me, sta qui per se stesso. Perché non è più possibile accettare neanche il minimo atteggiamento criminale in questa nostra società. Ci sono qui tante mie famiglie stasera che io dimentico: c’è Mimmo il compagno del partito comunista, ci sta l’Anpas a cui aderiamo come organizzazione, ci sta Libera, l’Assovoce, l’ARCI.. tutta una serie del mondo sociale vivo, quello vero, a cui io appartengo e me ne ero scordato pure di appartenere. Voi siete tutte le mie famiglie a cui appartengo».

 

Quella di lunedì è stata una manifestazione di partecipazione soprattutto da parte dei giovani: «Se molti si svegliano, non ci saranno eroi, ci sarà la normalità», ha detto uno di loro.

Nuove intimidazioni. Dopo poche ore dallo svolgimento della manifestazione, nella notte tra lunedì 20 e martedì 21 giugno, sul pescheto nato su un terreno confiscato a Casale sono stati tagliati tutti i tubi idrici e sigillati i pozzi. Un altro grave atto intimidatorio che ha seguito quello ricevuto da Renato Natale pochi giorni fa.

 

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Legalità e partecipazione

a Casal di Principe: la P.A. Jerry Masslo

 

 

 

 

Le foto della manifestazione per Renato Natale

e per la Jerry Masslo

  

 

 

 

 

 

 


Il sito della Jerry Masslo www.associazionejerrymasslo.it/

Altri articoli:Legalità e partecipazione a Casal di Principe: la P.A. Jerry Masslo

 


Minacce a Renato Natale: “Al Cappotto di legno[1], rispondiamo con la divisa arancione”

Anpas si mobilita in difesa di Renato Natale e della pubblica assistenza Jerry Masslo per la manifestazione del 20 giugno

L’associazione Nazionale pubbliche assistenze esprime solidarietà e invita alla mobilitazione le sue associate a sostegno di Renato Natale e dell’associazione che presiede, la pubblica assistenza Jerry Masslo, in seguito alle gravissime minacce di morte subite negli scorsi giorni.

anpasconrenatonataleLa P.A. Jerry Masslo. La Jerry Masslo è un’associazione aderente all’Anpas. Ispirata e presieduta da Renato Natale, da oltre 20 anni lotta ogni giorno contro la discriminazione, la malavita e l’emarginazione. Migliaia le prestazioni sanitarie, migliaia le persone contattate e visitate, centinaia di prelievi per la ricerca di importante patologie nell’ambito di programmi di prevenzione, centinaia di depliants in multilingua distribuiti per fare educazione sanitaria, informazione e accompagnamento ai servizi.

Fausto Casini, Presidente di Anpas Nazionale, invita tutte le pubbliche assistenze a far sentire la loro vicinanza all’associazione e a Natale con la mobilitazione “Anch’io sono Natale”: «Il coraggio di Renato Natale è un esempio per tutti e deve essere d’ispirazione per tutti quei volontari e cittadini che lottano contro la criminalità e l’illegalità facendo qualcosa di buono ogni giorno».

Anpas ha chiamato a raccolta tutti i suoi volontari e tutte le sue associate per stringersi intorno a Renato Natale, alla sua famiglia e alla sua associazione: volontari di Anpas Nazionale e il Comitato Anpas Campania raggiungeranno Casal di Principe oggi, 20 giugno, per la mobilitazione organizzata dalle altre organizzazioni di volontariato Libera, il Comitato Don Peppe Diana, Libera Caserta e il CSV Assovoce



[1]“ Cappotto di legno”, intesa come bara, è l’espressione utilizzata dalla Camorra per i condannati a morte

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