Anpas al CEU 2025

Al quarto Congresso Nazionale di Emergenza Urgenza Sanitaria, tenutosi a Rimini dall’8 al 10 maggio, sono intervenuti 2.000 i partecipanti, 460 relatori, che hanno dato vita a 84 sessioni. Dodici i workshop, frequentati da più di 600 partecipanti.

La partecioazione di Anpas. Dalla cascata formativa della protezione civile di Anpas, al soccorso piste passando per la scuola di pubblica assistenza Anpas. Tanti gli interventi di Anpas con relazioni di natura tecnica, sia di natura più politico-istituzionale.

“Anpas è qui perché il dialogo tra i vari attori e i vari sistemi che compongono il sistema di emergenza-urgenza nel nostro paese hanno bisogno di confrontarsi costantemente”, ha dichiarato Niccolò Mancini, presidente Anpas. “L’auspicio è che questo dialogo rimanga sempre aperto, sempre tenendo conto del valore portato dal volontario al nostro territorio e al nostro paese”

Nei workshop riguardanti il soccorso piste, Gian Beppe Gatti, referente Soccorso Piste ANPAS nazionale , Roberto Fassina, istruttore e responsabile tecnico della scuola soccorso piste Anpas Piemonte, maestro di sci, istruttore sci per disabili e soccorritore della Croce Verde Torino, e Stefan Viehwieder hanno fornito un inquadramento storico sull’evoluzione dello sci alpino e sui conseguenti cambiamenti all’approccio del soccorso sanitario su piste in montagna, anche in riferimento alle tipologie di infortunio o patologia verso la quale possono incorrere i fruitori delle piste. Oltre al quadro normativo, hanno poi presentato alcune esperienze di rete, sviluppate all’interno del Volontariato ANPAS, in riferimento a formazione, aggiornamento ed addestramento permanente degli operatori impegnati nel soccorso su piste, anche rispetto alla loro relazione con gli altri attori del sistema di emergenza urgenza tra i quali l’elisoccorso.

“La formazione in protezione civile non è solo un processo tecnico, ma un percorso di partecipazione che incarna la dimensione etica del Volontariato di Pubblica Assistenza” ha dichiarato Alessandro Benini, responsabile della protezione civile Anpas. ” Per rispondere in modo efficace alla crescente necessità di formazione ed in linea con i propri principi e valori, Anpas ha sviluppato un modello di formazione “a cascata”, che permettesse la preparazione omogenea su larga scala e contestualmente potenziasse l’offerta formativa della Protezione Civile.

Il sistema “a cascata” – ha continuato Benini – non si limita semplicemente alla mera trasmissione di contenuti ma crea un processo di partecipazione attiva al movimento, in cui i volontari assumono il ruolo di formatori diventando così elementi centrale del processo formativo, permettendo inoltre la valorizzazione di risorse interne al movimento. Il modello si basa su due pilastri fondamentali: la standardizzazione dei percorsi formativi e la costruzione di una rete strutturata di volontari formatori. Questa combinazione ha permesso l’attuazione di una formazione nei territori autonoma e sostenibile. L’obiettivo è formare un numero sempre maggiore di volontari in tempi ridotti, mantenendo un alto livello di preparazione e assicurando la piena operatività del settore di Protezione Civile.

Niccolò Mancini, presidente Anpas, ha presentato il percorso della Scuola Nazionale di Pubblica Assistenza, inaugurata ad inizio del 2024 con l’avvio del primo ‘Corso base per dirigenti associativi’, per aprire una discussione con gli altri attori coinvolti nel CEU 2025, sull’importanza della formazione istituzionale per i dirigenti delle ODV coinvolte nell’emergenza urgenza. Nel corso della presentazione ha poi presentato l’esperienza della Scuola di Pubblica Assistenza e le sue principali scelte metodologiche: un forte riferimento all’impianto etico e valoriale; capability approach in grado di capacitare individui e gruppi; centralità e valorizzazione delle storie, delle competenze e degli apprendimenti maturati nella vita associativa dei partecipanti; approccio cooperativo e collaborativo nell’apprendimento, privilegiando tecniche di lavoro tra pari.

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