E’ online il secondo numero di Anpas Sicilia Notizie.

In questo numero si parla di:  Eccedenze 118, terremoto in Emilia Romagna, la strategia Rifiuti Zero, Terremoto –  io non rischio, Stati Generali del Volontariato e Radio Anpas Sicilia con il nuovo palinsesto estivo.

La tragedia degli operai

di Giovanni Albanese

Operai. Gente che si trovava lì per guadagnarsi da vivere. Che era pronta per rialzarsi, per dimostrare la virtù della propria terra. Operai, ben 21 dei 25 deceduti, che sono stati portati via da un terremoto che non ha fatto sconti ai tanti capannoni che avevano evidentemente sottovalutato le nuove carte sismiche che dal 2003 avevano messo in evidenza il rischio terremoti in Emilia Romagna. Proprio quella della sicurezza sui luoghi di lavoro è la grande ferita di questa Italia messa in ginocchio dal terremoto, prima ancora della mancata conoscenza del rischio sismico da parte della popolazione, che va meglio informata sui dati certi, più che bombardata di tesi discordanti fra placche, zolle e previsioni Maya circa la fine del mondo. Anpas, insieme al Dipartimento nazionale di Protezione civile, da questo punto di vista ha già tracciato una strada credibile e produttiva con il progetto “Terremoto – io non rischio”, che ha come obiettivo la sensibilizzazione della popolazione al rischio sismico e che si svolgerà il 13 e 14 ottobre in 104 piazze italiane. Per adesso però bisogna porre rimedio alla maxi-emergenza emiliana. Oltre mille le scosse di terremoto registrate dallo scorso 20 maggio, quando il risveglio domenicale è stato tragico per i più: fra i crolli di case, aziende e beni culturali e le prime zone rosse che inibivano soprattutto i centri storici ai residenti si contarono i primi 7 morti, 4 operai. L’emergenza si è aggravata con le nuove violente scosse vicine alla magnitudo 6 del 29 maggio, con altri 18 morti, 350 feriti, 14mila sfollati. Altri crolli importanti nella scossa del 3 giugno, ma in quel caso le criticità sono rimaste all’interno delle zone rosse, già isolate. “Crollano i nostri monumenti, noi no” hanno tenuto a dire i sindaci dei comuni coinvolti dall’emergenza. Da Mirandola a Novi di Modena, a Carpi a San Felice, a tanti altri ancora, sono giunte segni di grande responsabilità dei sindaci, che mai come in questa situazione stanno dando seguito alla loro massima autorità locale di protezione civile. E’ un terremoto multietnico, che parla tante lingue e rispetta tante culture, così come sta facendo Anpas all’interno dei suoi campi a Mirandola e Novi di Modena. Nel rispetto delle diverse culture le cucine dei campi Anpas prevedono ogni giorno pasti diversificati. Si adottano pure le strategie di Rifiuti Zero: ridotti al minimo gli spostamenti dei mezzi associativi per i volontari in arrivo da altre regioni, si cerca di utilizzare al massimo i mezzi pubblici.

  

 

 

 

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