Il 22 settembre 2014 la Croce Bianca ha congedato i suoi 31 volontari del Servizio civile, che per un anno si sono occupati di trasporto sanitario. Dal 29 settembre sono stati avvicendati da 35 nuovi volontari.
Alla festa di fine servizio di metà settembre si sono scambiati le loro idee sul servizio appena svolto e sulle loro esperienze. Per tutti è stato un anno pieno di aspetti ed esperienze nuove e molto istruttivo ed interessante. Ventisette dei 31 volontari (cioé quasi tutti) continuano a fare i volontari nella Croce Bianca. Il Presidente Georg Rammlmair ha ringraziato di cuore tutti i giovanissimi volontari per il loro impegno personale ed ha espresso la sua stima per il loro contributo svolto per il prossimo. Ha sottolineato l’importanza dell’aiuto dato e si é dimostrato felice per tutte le domande di ammissione e per l’impagno dei giovani.
Durante l‘anno di volontariato i 31 giovani hanno svolto i corsi di formazione A e B della Croce Bianca.
“Dare e ricevere IV” è l’undicesimo progetto di Servizio civile realizzato dalla Croce Bianca. In base ai dati riportati nel 2013 i volontari del Servizio civile hanno prestato servizio svolgendo circa 61.702 ore lavorative. Sul piano provinciale il loro contributo è pari al 3,78 per cento del lavoro complessivamente svolto dalla Croce Bianca. Hanno contribuito soprattutto nel servizio di trasporto infermi occupandosi del benessere dei pazienti, aiutandoli, sostenendoli ed anche ascoltando le loro storie di vita, alleviando così loro i disagi durante il trasporto.
Chi volesse partecipare al prossimo progetto del Servizio civile presso la Croce Bianca è pregato di informarsi sul sito www.crocebianca.bz.it o di chiamare l’Ufficio Personale della stessa associazione al numero 0471 444 382.
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“I Comuni, specialmente i piccoli sono deficienti di personale che possa essere adibito in casi di epidemia e calamità pubbliche. Venendo il bisogno, si reclutano cittadini che generosamente e con entusiamo si prestano, ma essendo privi di ogni istruzione, non recano quel beneficio , quell’aiuto pratico che si prefiggono. Le pubbliche assistenze dovrebbero avere una squadra di militi istruiti sul modo di eseguire le disinfezini, estinguere incendi, costruire lazzaretti ecc., esempre a disposizione dei sindaci e degli ufficiali sanitari. In tal modo le associazioni di pubblica asssistenza potrebbero essere veramente utili a questi pubblici servizi”
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