- Home
- Chi Siamo
Chi siamo
Le pubbliche assistenze nascono nel 1860 come associazioni di volontariato, libere e laiche.
- Cosa Facciamo
Cosa facciamo
L’Anpas è un movimento di volontari che promuove uguaglianza, solidarietà, soccorso, protezione civile, cultura della pace e partecipazione attiva alla comunità.
- Cosa puoi fare tu
Cosa puoi fare tu
Unisciti ad Anpas per fare la differenza: diventa volontaria/o, sostieni le nostre attività oppure coinvolgi la tua azienda e associazione.
Fai la tua parte per una società migliore! - Anpas informa
- Utilità
Utilità
Benvenuto/a nell’area dedicata all’Utilità Anpas! In questa sezione, troverai informazioni essenziali e risorse utili per le pubbliche assistenze e i nostri partner.
- SEDE NAZIONALE
- MAPPA SEDI
- CONTATTI
- Dona Ora
- Anpas SHOP
Si rinnova la collaborazione tra Cai e Anpas: il Club alpino italiano stanzia 500mila euro per l’acquisto di mezzi utilizzati alle pubbliche assistenze Anpas di tutto il territorio nazionale. Creato anche un fondo da un milione per le sezioni e rifugi Cai.
10 aprile 2020 – Se è vero che “le montagne sanno aspettare” lo stesso non si può dire per coloro che hanno bisogno di assistenza, soprattutto nei giorni dell’isolamento forzato per contenere la diffusione del coronavirus. Il Club alpino italiano ha voluto compiere un gesto concreto di solidarietà stanziando
mezzo milione di euro per sostenere in tutto il paese l’assistenza domiciliare a chi ne ha più bisogno.
A cominciare da anziani, malati e disabili. Il Cai rinnova così la collaborazione con Anpas: i 500mila euro, recuperati da avanzi di gestione di bilancio degli anni scorsi, saranno infatti utilizzati per l’acquisto di 50 Fiat Panda che saranno donate e messe a disposizione alle pubbliche assistenze Anpas di tutto il territorio nazionale per raggiungere le case di chi è in difficoltà.
«Sono giorni difficili per tutti, anche per noi, che siamo costretti a rimanere nelle nostre case anziché andare sulle amate montagne. Ma se saremo capaci di valorizzarli, non saranno giorni inutili» spiega il Presidente generale del Cai, Vincenzo Torti. «La somma stanziata vuole essere l’espressione della solidarietà del Club alpino italiano nei confronti dell’intero nostro Paese. Abbiamo scelto di devolverla attraverso una collaborazione con Anpas, nostra amica nella costruzione della Casa della Montagna di Amatrice, che ha bisogno di mezzi per far raggiungere ai propri volontari le case delle persone che hanno bisogno di assistenza. Queste cinquanta autovetture andranno in tutte le regioni, rappresentando così un Sentiero Italia CAI della solidarietà».
La conferma dell’efficacia di questa collaborazione di reciprocità solidale – che, come ricordato da Torti, ha portato alla realizzazione della Casa della Montagna di Amatrice, che oggi ospita il Centro operativo comunale per la gestione dell’emergenza Covid-19 – arriva proprio dalle Pubbliche assistenze Anpas. «Un grazie a nome di tutti i nostri volontari ai nostri compagni di viaggio del Cai» commenta il presidente di Anpas nazionale e virologo, Fabrizio Pregliasco. «È in momenti come
questi che si vede veramente il valore dell'amicizia e della vicinanza tra due associazioni come il Club Alpino Italiano e Anpas. Un riconoscimento importante, prima di tutto a livello etico, del nostro agire. Un grazie personale al presidente Torti, che si è attivato personalmente affinché fosse possibile questa donazione che aiuterà a migliorare ulteriormente l’efficacia del nostro impegno quotidiano in tutta Italia».
Il Club alpino italiano non si ferma qua. Il Cai ha infatti stanziato anche un milione di euro a favore delle proprie Sezioni in difficoltà a causa dell’interruzione delle attività. Anche questa somma è stata recuperata dagli avanzi di bilancio degli anni scorsi. «Con questo fondo vogliamo supportare le spese correnti di tipo stabile delle nostre Sezioni che nel corso di questo difficile anno ne avranno necessità» precisa Torti. «Un fondo che potrà essere utilizzato sia per spese relative alle sedi, sia per
affrontare problematiche riguardanti i rifugi alpini e appenninici che subiranno un’inevitabile contrazione dell’attività».
Secondo il Presidente generale del Cai, questo è «il modo migliore con cui scambiarci gli auguri di Pasqua. Una Pasqua che – conclude – ci possa accompagnare nel cambiamento, per potere fare sempre meglio. Con una presenza del Cai intelligente, solidale e onesta. Stando a casa, ovviamente. Perché le nostre montagne sanno aspettare».