
E’ stata una tre giorni sui temi della legalità che ha parlato ai giovani con tavole rotonde, sulla possibilità di uno sviluppo, sull’ecomafie e sull’integrazione, ma anche attraverso cortometraggi realizzati dagli stessi ragazzi e nel Campus presentati e con una mostra di pittura estemporanea che ha avuto come motivo ispiratore proprio la cittadinanza attiva.
I giovani hanno avuto l’opportunità di riflettere su temi importanti convincendosi della necessità di vivere nella legalità per poter conservare la libertà di fare ogni cosa desiderata, hanno però avuto anche l’occasione per incontrare altri ragazzi e ragazze, confrontarsi, conoscersi e stringere amicizie.
“Un’esperienza unica che sarà – commenta Francesco Diana, presidente dell’associazione Formazione Viaggio che ha promosso il Campus insieme alla rete di Libera Caserta e del Comitato don Diana– sicuramente replicata. Questa, è stata solo la prima edizione e per l’anno prossimo abbiamo già nuove idee. Qualche suggerimento ci è arrivato dagli stessi ragazzi che dovranno sentire il Campus un fatto loro, fino in fondo. I veri protagonisti sono stati loro e questa sarà una contante irrinunciabile. Ai ragazzi bisogna parlar chiaro e lo faremo sempre di più, esattamente come ci ha insegnato don Peppe Diana”.
L’obiettivo, dopo Teverola, Casaluce e Carinaro, è portare il Campus in altri tre Comuni della provincia di Caserta illuminando tutte le zone d’ombra, che ancora ci sono.