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È iniziata con un ricordo di Aldo Melilli l’assemblea finale della terza conferenza d’organizzazione di Anpas Sicilia, a lui, primo presidente regionale nel 1992 e responsabile di protezione civile regionale fino a luglio, sono stati dedicati questi tre giorni.
Formazione comune, rafforzamento della rete anche con altre sigle nazionali e regionali, tavoli permanenti con le istituzioni per dialogare sul futuro del volontariato che attraversa un momento di grande cambiamento: questi i concetti dei quattro tavoli di lavoro (sanità e sociale, protezione civile e ambiente, servizio civile e formazione e riforma del terzo settore) della Conferenza
«Siamo cresciuti molto e i documenti presentati questa mattina ne sono la dimostrazione – ha aperto così Lorenzo Colaleo, presidente Anpas Sicilia – dobbiamo affrontare le criticità elencate da ogni settore: a partire dalla disparità di trattamento per le autorizzazioni sanitarie fino alle problematiche dei volontari di protezione civile che si trovano spesso a svolgere servizi per conto degli enti comuni senza averne le competenze. Da subito, proveremo a istituire un tavolo di discussione con Misericordie e Croce Rossa, così come è stato chiesto da tutti i gruppi di lavoro».
A chiedere “nuove forme di partecipazione coraggiose” il tavolo di lavoro su servizio civile e formazione che ha proposto un programma di scambio dei ragazzi in servizio civile tra le pubbliche assistenze siciliane: due mesi da svolgere presso un’altra associazione con la modalità di ospitalità del volontariato vacanze.
E ancora un’ulteriore richiesta di formazione comune e con maggiore attenzione al settore sociale che ha trovato da subito favorevole l’assessore regionale Roberto La Galla, con delega a formazione e istruzione professionale, che ha ribadito l’impegno del governo a rivedere la formazione perché «mai come nel vostro impegno sociale e civile il tema della competenza diventa assolutamente qualificato e qualificante, maggiore è la conoscenza del volontario e maggiore è la tutela sociale e quindi la qualità della prestazione. Non sono venuto qui a fare proposte perché sto ancora studiando le criticità ma ufficializzo il mio impegno e la mia disponibilità a rivedere Anpas Sicilia per poter apporre i miglioramenti necessari per svolgere in modo ancora più professionale quella che è la vostra attività, che è una vera e propria missione».
Una richiesta di maggiori controlli sui bilanci e delle creazione di norme interne per disciplinare le modalità dei rimborsi spesa dal tavolo di lavoro sulla riforma del terzo settore e che viene condivisa anche da Santo Carnazzo, presidente Vol.Si, che ha sottolineato l’importanza della legalità e della trasparenza all’interno del terzo settore.
Anche per Calogero Foti, capo dipartimento protezione civile Regione Siciliana, c’è la necessità di interrogarsi sul futuro del volontariato: «Dobbiamo riflettere su ciò che possiamo essere e su ciò che dobbiamo trasformarci anche in virtù della riforma del terzo settore ma sono fiducioso per quanto attiene la protezione civile». Per Davide Faraone, sotto segretario alla salute: «tanto è stato già fatto, a partire dall’incremento dei numeri del servizio civile alla riforma sulla Croce Rossa fino alla riforma del terzo settore che ha ridato dignità al settore e al volontariato in particolare. Rispetto alle criticità rilevate dal tavolo sanità, che lamenta standard diversi da regione a regione e una discrezionalità anche tra una provincia siciliana e un’altra per le autorizzazioni sanitarie, non si può negare la preoccupazione che era stata anche nostra. Avremmo voluto mettere in discussione l’autonomia delle regioni con la modifica del titolo V. Per primi, pensiamo che non devono esistere disparità tra i cittadini. Manteniamo attivo il tavolo e intraprendiamo insieme un percorso tra volontariato e istituzioni».
A concludere l’ultima assemblea del 2017 per Anpas Sicilia Fabrizio Pregliasco, presidente nazionale Anpas, che ha voluto ricordare come Anpas valorizzi le specificità di ogni volontario «per questo dico spesso che si deve essere orgogliosi di far parte di questo movimento che è serio e radicato, siamo la terza organizzazione a ricevere il 5 per mille. La presenza oggi delle istituzioni, dell’assessore regionale e del sottosegretario alla salute ci fa capire come Anpas sia un interlocutore credibile. La riforma del terzo settore non ci deve spaventare perché è stata scritta per favorire chi è al servizio delle comunità».