La comunicazione d’emergenza e l’Italia in una stanzadi Maria Siano, Referente Area Comunicazione e Ricerca Sodalis CSV Salerno
Un seguirsi di accenti diversi. L’Italia in una stanza. Accenti che si interrogavano, sorridevano, attendevano di apprendere la gestione della propria identità digitale. Sono i volontari Anpas quelli che ho incontrato sabato 7 febbraio a #baronissipc. Mi sono infilata di striscio alla lezione dedicata alla “Comunicazione d’emergenza”. Sono state illustrate le nuove modalità comunicative con cui tutti i giorni anche le organizzazioni di volontariato sono chiamate ad operare, volente o nolente, nel calderone del web, ora denominato social media. Per un mondo che cambia, c’è un volontariato che insegue le diverse strategie comunicative e spesso si scopre, come l’utilizzo di un mezzo “neutrale” come Facebook può diventare un boomerang che danneggia l’organizzazione e influisce negativamente sull’attività che si sta svolgendo, rendendola inutile; specie se chi ti commenta appartiene al tuo stesso gruppo e non riconosce la tua identità.
Un’identità del fare, dell’esserci, di essere un elemento fondante delle comunità perché le OdV creano cose che sanno fare meglio degli altri: creano legami, rafforzano i territori e generano solidarietà. Gesti più che parole che le associazioni svolgono tutti i giorni. Non vi tocca, volontari, che renderle note. A farle stè cose siete già bravi, dovete solo migliorare post e tweet.
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