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Oggi, 1 dicembre, è la giornata mondiale della lotta all’AIDS. Nel Mondo il 40% di tutte le persone con Hiv, in tutto 14 milioni di individui non sa di essere sieropositivo. In Europa 122mila persone, all’incirca un sieropositivo su sette, non sanno di essere infettate. Solo nel 2015 sono state quasi 30mila le nuove diagnosi. In Italia un individuo su 4 con Hiv non è a conoscenza del proprio stato.
Nel 2014 UNAIDS ha lanciato l’obiettivo «90-90-90», col proposito che entro il 2020 il 90% delle persone con HIV sia diagnosticato, il 90% delle persone con diagnosi sarà in cura antiretrovirale (ART); il 90% delle persone in cura avrà una carica virale non rilevabile.
Nel 2015 l’Italia si conferma al tredicesimo posto in Europa per le nuove diagnosi di Hiv: sono 3.444, in lieve calo rispetto agli anni precedenti. Erano 4.183 nel 2012, 3.845 nel 2013 e 3.850 nel 2014. Dai dati dell’Istituto superiore di sanità (Iss) emerge che chi ha scoperto di essere sieropositivo è nel 77% dei casi maschio e l’età più frequente è di 39 anni (36 anni per le donne).
La principale causa di contagio sono i rapporti sessuali non protetti: 44,9% eterosessuali e il 40,6% maschi omossessuali, per un totale dell’85,5% di tutte le segnalazioni. E considerando che il picco di incidenza, 15,4 casi ogni 100 mila residenti sono nella fascia di età 25-29 anni, risulta fondamentale potenziare l’informazione tra i giovani delle fasce di età precedenti.
Fra gli obiettivi dell’Oms per combattere la patolologia c’è il test fai-da-te. Prevede l’utilizzo della saliva o di una goccia di sangue ottenuta pungendo un dito e si può fare in un ambiente privato con risultati nel giro di 20 minuti o meno
Il rapporto HIV/AIDS surveillance in Europe