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Il capoluogo abruzzese testa il piano di emergenza comunale con le associazioni di volontariato

L’Aquila, 23 aprile – Si è tenuta oggi nel capoluogo abruzzese, A.S.TER.I.C.S.- Attività Simulazione TERremoto In Centro Storico, un’esercitazione di protezione civile, la prima dopo il terremoto del 6 aprile 2009, per testare il piano di emergenza comunale, verificare l’organizzazione e la gestione delle risorse e l’operatività sinergica delle varie forze di protezione civile coinvolte nelle operazioni.

L'Aquila: l'esercitazione di protezione civile in centro storico

 

Altro obiettivo dell’esercitazione è stata la prevenzion rivolta alla cittadinanza. Per l’occasionela la pubblica assistenza Gran Sasso Soccorso L’Aquila, ha allestito uno stand dedicato alla campagna nazionale di comunicazione “Io Non Rischio” che ha registrato la visita degli studenti delle scuole superiori.

 

I volontari della Gran Sasso Soccorso si sono divisi tra comunicazione della prevenzione sismica e operatività partecipando in prima persona, come cavie e soccorritori, agli scenari d’intervento che si sono venuti a creare in seguito alla simulazione di una scossa di terremoto di magnitudo 4, che ha  portato all’attivazione del C.O.C. (Centro operativo comunale) e del C.C.S. (Centro di coordinamento dei soccorsi) in piazza Duomo, dove si sono ritrovati i dipendenti del Comune dell’Aquila assegnati alle varie funzioni stabilite dal Piano di Protezione Civile.

 

L’esercitazione si è svolta lungo le arterie principali della città e negli edifici in fase di ristrutturazione del centro storico e ha visto la partecipazione anche del Dipartimento di Protezione Civile, INGV, 118, numerose forze dell’ordine, CRI, Gruppo Cinofilo, associazione Nazionale Alpini, che ha allestito uno stand dedicato all’imminente adunata nazionale che si terrà a L’Aquila nel mese di maggio, e numerose associazioni di volontariato con sede nell’aquilano.

“I Comuni, specialmente i piccoli sono deficienti di personale che possa essere adibito in casi di epidemia e calamità pubbliche. Venendo il bisogno, si reclutano cittadini che generosamente e con entusiamo si prestano, ma essendo privi di ogni istruzione, non recano quel beneficio , quell’aiuto pratico che si prefiggono. Le pubbliche assistenze dovrebbero avere una squadra di militi istruiti sul modo di eseguire le disinfezini, estinguere incendi, costruire lazzaretti ecc., esempre a disposizione dei sindaci e degli ufficiali sanitari. In tal modo le associazioni di  pubblica asssistenza potrebbero essere veramente utili a questi pubblici servizi”
Congresso pubbliche assistenze di Viareggio, 1899


 

 
 
 
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