LETTERA AL PAESE

I volontari, riuniti nella VI Conferenza Nazionale del Volontariato dell’Aquila, rivolgono il seguente appello ai cittadini e a tutte le componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche del Paese.

Anche se questa crisi sta colpendo duramente tutti, e soprattutto i più deboli, noi crediamo che sia un’occasione per ripensare a fondo la nostra società e il nostro modello di sviluppo e per delineare un futuro più sostenibile e giusto.

Occorre però affrontarla con un grande sforzo culturale, per individuare le strade del cambiamento,

con disponibilità e capacità  di innovazione, perché non è una crisi solo economica e finanziaria, ma anche sociale, politica, culturale e spirituale. In questo sforzo culturale vogliamo coinvolgere i cittadini, la politica, le Istituzioni.

Noi, che già siamo presenti in tutte le situazioni più difficili e ovunque ci sia da difendere il bene comune, ci impegniamo ad esserlo ancora di più, con la gratuità, la solidarietà e la responsabilità che ci contraddistinguono.

Ci impegniamo a difendere i diritti di ciascuno, soprattutto dei più deboli, e ad assumere con responsabilità  il nostro ruolo di denuncia dei bisogni, delle ingiustizie, delle inefficienze.

Ci impegniamo ad attivare percorsi di coesione sociale, rigenerando i tessuti relazionali delle nostre comunità, nel rispetto delle specifiche identità.

Ci impegniamo a cercare e proporre nuovi stili di vita e modelli di sviluppo, che ci permettano di guardare con più fiducia al futuro.

Ci impegniamo a collaborare con gli altri soggetti del terzo settore e della società civile,

dell’Amministrazione pubblica e del privato per costruire filiere di solidarietà e di inclusione.

Ci impegniamo a ricercare ad ogni livello – dal locale, al regionale, al nazionale – forme di rappresentanza per essere più incisivi, sia a livello sociale che a livello politico.

Ci impegniamo ad essere i primi testimoni di trasparenza nel corretto utilizzo delle risorse, sia

umane che economiche.

Ci impegniamo a comunicare sempre meglio i temi di cui ci occupiamo, chi siamo e che cosa facciamo.

 

Il rito della firma

CHIEDIAMO

Chiediamo di rimettere al centro delle scelte politiche, economiche, culturali ed amministrative

la persona umana, criterio, cifra e misura di ogni politica.

Chiediamo che il volontariato sia riconosciuto come un moltiplicatore di risorse relazionali ed economiche, in grado di contribuire alla governance delle nostre comunità e dei nostri territori. Non possiamo accettare di essere chiamati solo ad attuare scelte fatte da altri o a coprire le carenze dei servizi pubblici, delle Amministrazioni e delle istituzioni. Chiediamo di incidere sulla determinazione delle politiche locali, nazionali e globali, sui temi di cui ci occupiamo.

Chiediamo alla politica, alle amministrazioni, alle aziende che facciano della legalità, dell’etica del bene comune, della solidarietà e della sobrietà la base di qualsiasi comportamento personale e collettivo.

Chiediamo di conseguenza la trasparenza necessaria per costruire rapporti corretti. Il volontariato difende la propria autonomia e rifiuta logiche clientelari o di strumentalizzazione.

 

E’ all’interno di questa cornice che chiediamo:

‐ che il mondo del lavoro costruisca, promuova e agevoli il volontariato;

‐ che ne venga riconosciuto il valore educativo, anche inserendo sistematicamente programmi

specifici nella scuola e nella formazione degli adulti;

‐ l’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale;

‐ chiediamo l’approvazione di una legge efficace contro la corruzione e il riutilizzo nel sociale

delle risorse liberate e dei beni confiscati ai corrotti;

‐ che il Governo aumenti e stabilizzi i finanziamenti per il servizio civile nazionale;

‐ che faccia diventare il 5 per mille legge dello Stato, conceda agevolazioni fiscali, abbatta

l’Iva e preveda alcune esenzioni (Irap, tassa rifiuti, bollo auto…) anche alla luce delle indicazioni dell’Unione Europea;

‐ che Governo e forze politiche si facciano carico dell’urgenza di rivedere, diminuendole, le

spese militari e di aumentare l’impegno di risorse per il welfare;

‐ che si semplifichino le pratiche burocratiche e amministrative che soffocano soprattutto le

piccole organizzazioni;

‐ che si inserisca il parametro della reciprocità nelle relazioni con la Pubblica Amministrazione, per avere certezza dei finanziamenti e dei tempi di erogazione;

‐ che si mettano a disposizione delle associazioni strutture, strumenti, spazi urbani, anche

velocizzando e rendendo più trasparenti l’assegnazione dei beni confiscati.

‐ l’istituzione del Registro delle Reti nazionali di volontariato e la riforma dell’Osservatorio

Nazionale.

‐ che le istituzioni comunitarie elaborino un programma chiaro di promozione e sviluppo della

cittadinanza attiva europea, anche in funzione della promozione del volontariato;

‐ che le istituzioni nazionali ed europee riconoscano e valorizzino la realtà del volontariato

internazionale, quale strumento di promozione della pace e di valorizzazione della cittadinanza globale;

‐ che il Governo si attivi affinché il servizio pubblico radiotelevisivo presti maggiore attenzione

al volontariato e alla comunicazione sociale e che venga attivato un canale ad esso dedicato;

‐ chiediamo che i media offrano una rappresentazione del volontariato e del sociale più articolata e rispondente alla realtà.

Ringraziamo quei cittadini che tante volte ci hanno dimostrato fiducia, e chiediamo loro

un’alleanza più forte, per cambiare e ricostruire insieme il nostro Paese.

 

 

 

 

 

Scarica: La lettera al paese

 

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