Comunicato congiunto Anpas Lombardia, Croce Rossa Italiana, comitato Regionale Lombardia, FAPS e FVS

Lo scorso 15 giugno l’articolo del quotidiano Il Giorno “Big a San Siro, guerra delle ambulanze” riportava ampiamente la denuncia da parte della Cooperativa First Aid One Italia di “una sorta di boicottaggio da parte di alcune Croci e dell’Anpas Lombardia” che starebbero ostacolando “una selezione per 120 operatori che forniscano una prestazione lavorativa occasionale”.

In risposta alle affermazioni di First Aid One Italia, Anpas Lombardia –che rappresenta 113 associazioni di soccorso volontario – Croce Rossa Comitato Regionale della Lombardia e le associazioni aderenti a FAPS – tra cui Croce Bianca Milano – e FVS mettono in guardia dal rischio di un gioco al ribasso che compromette qualità del servizio, valore del volontariato e del principio altruistico del soccorso, etica del lavoro e dignità dei lavoratori. E che comprometterebbe la tutela del cittadino e la fiducia riposta nei soccorritori.

Expo i soccorritori Anpas

Il comunicato

Milano, 17 giugno 2018. Leggiamo con stupore e disappunto, sulla pagine de Il Giorno del 15 giugno scorso, che la Cooperativa First Aid One Italia denuncerebbe “una sorta di “boicottaggio” da parte di alcune Croci e dell’Anpas Lombardia”, che starebbero ostacolando “una selezione per 120 operatori che forniscano una prestazione lavorativa occasionale”.

Per questa ragione la stessa First Aid One Italia sarebbe pronta, così leggiamo, ad «azioni eclatanti di protesta», e avrebbe già scritto ad Areu, alla Regione Lombardia, al Prefetto e all’Autorità nazionale anticorruzione. La dedizione di 300.000 soccorritori volontari, di cui più di 30.000 solo in Lombardia, impone un chiarimento.

Da oltre 100 anni, alcune associazioni di volontariato svolgono attività di soccorso sanitario in favore della popolazione, fornendo particolare attenzione alla formazione specialistica e alla valorizzazione del principio di sussidiarietà (art.118 della Costituzione Italiana) e capitalizzando il contributo volontaristico fornito da cittadini di ogni età e genere, che hanno fatto della solidarietà un principio primario. Cittadini organizzati che intendono proporre una storia, ma anche e soprattutto un sistema di valori che si contrappone alla società dell’egoismo, della solitudine, dell’incertezza.
Da qualche tempo registriamo con preoccupazione un aumento del numero di nostri volontari, soccorritori certificati, cui viene proposto il reclutamento come soccorritori estemporanei a fronte della concessione di benefits o somme elargite in maniera poco lineare. Dietro queste azioni di reclutamento ci sono realtà a volte dichiaratamente for-profit e a volte, ed è il caso più preoccupante, che appaiono pseudo-volontarie e dalla non chiara derivazione non-profit, ed è forte il timore che operino il reclutamento sfruttando la precarietà economica che in molti si trovano in quest’epoca ad affrontare.

Qualora tali timori trovino fondamento, si tratterebbe di un fatto grave su più fronti:
Qualità del servizio: a fare le spese di un gioco al ribasso è innanzitutto la qualità del servizio che viene offerto, ben al di sotto dello standard che da sempre è garantito da Croce Rossa Italiana, da Croce Bianca Milano con le 22 associazioni Aderenti alla FAPS, dalle 113 associazioni di volontariato aderenti ad Anpas Lombardia e da quelle aderenti a FVS.
Etica del lavoro e dignità dei lavoratori: laddove si mascheri la retribuzione di un’attività lavorativa con un rimborso spese, che come tale non garantisce un equo compenso a fronte dell’attività svolta e non prevede contribuzione né tutela alcuna, si sta calpestando la dignità del lavoratore e lo si sta esponendo, insieme a tutti i suoi attuali e futuri colleghi, a un ricatto odioso: quello della competizione giocata unicamente sulla disponibilità ad abdicare ai propri diritti.
-Valore del volontariato e del principio altruistico del soccorso: il volontariato ha nella gratuità il suo elemento distintivo e proprio per questo, come asserisce la Carta dei Valori del Volontariato, “diviene testimonianza credibile di libertà rispetto alle logiche dell’individualismo, dell’utilitarismo economico e rifiuta i modelli di società centrati esclusivamente sull’”avere” e sul consumismo”. Assicurarsi per pochi euro – complice l’instabilità economica che sempre più persone si trovano ad affrontare – la competenza di un volontario specializzato, il suo portato di esperienze e l’attitudine al soccorso di chi è in difficoltà, acquisite grazie a una spinta motivazionale forte a “contribuire alla realizzazione dei beni comuni”, significa calpestare questa spinta, svilire l’essenza stessa del volontariato e, aspetto altrettanto se non ancor più grave, minare alla radice il principio altruistico del soccorso, sul quale è nata e si è costruita l’esperienza di Croce Rossa Italiana, di Croce Bianca Milano con le associazioni aderenti alla FAPS, delle associazioni che fanno parte dell’Anpas e di quelle aderenti ad FVS.

-Rispetto dei contribuenti: poiché nelle attività di soccorso le spese regolarmente certificate vengono rimborsate dallo Stato (ad eccezione di servizi forniti direttamente ai privati), in quanto rivolte a garantire la sicurezza dei cittadini, un uso scorretto del sistema del rimborso spese sottrae illegalmente denaro alle casse pubbliche e di conseguenza alle stesse attività di soccorso.
-Sicurezza dell’assistito e del soccorritore: uno scarso investimento in equipaggiamento dei volontari e la mancanza di trasparenza nel loro impiego (a partire
dal numero di ore consecutive lavorate) sono tra gli elementi che contribuiscono a indebolire la sicurezza sia dell’assistito – che potrebbe ad esempio trovarsi su
un’ambulanza il cui autista è alla guida da un numero eccessivo di ore – sia del soccorritore, che senza il giusto equipaggiamento mette in pericolo, in condizioni di
emergenza, la sua stessa incolumità oltre a quella del suo assistito.

Per tutte queste ragioni stigmatizziamo fermamente la sempre più frequente pratica di reclutamento di volontari da parte di realtà pseudo-volontarie o che non rispettano le normative a tutela dei lavoratori. Realtà che sottoscrivono avventatamente contratti di servizio senza garanzia di avere il personale disponibile e con le caratteristiche necessarie.
Noi per Volontari intendiamo donne e uomini che fanno una scelta d’impegno libera, spontanea, gratuita e solidale per tutti coloro che si trovano in difficoltà e necessitano di aiuto. Donne e uomini che si assumono un impegno civile che ha come riferimento l’obiettivo della solidarietà, della libertà, dell’uguaglianza e della giustizia sociale.
Siamo consapevoli che il volontario ha sempre la libertà di accettare un lavoro esterno alla realtà in cui opera ma crediamo sia giunto il momento di fare chiarezza sulla tipologia di questo lavoro, sul suo sistema di retribuzione e sulle garanzie offerte, sugli standard di sicurezza e in ultima istanza sulla qualità e trasparenza di queste pratiche, prima che esse minino, per assimilazione, la fiducia dei cittadini nelle attività di soccorso che da sempre si fondano su altruismo e competenza.

E ciò, appunto, a tutela del cittadino, della fiducia riposta nei soccorritori, dell’etica del volontariato.

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