Marche, Legge Regionale sul trasporto sanitario: presentate le interrogazioni

Zinni – Acquaroli, in pdf

Pieroni, in pdf


Ancora una volta è a rischio il trasporto sanitario d’emergenza e programmato nella regione Marche

Il Consiglio Regionale “spara alla schiena” di Croce Rossa Italiana, Anpas e Confraternite della Misericordia approvando a sorpresa un “piccolo” articolo nella recente Legge di Bilancio 2011

Il regalo di Natale per le migliaia di volontari marchigiani impegnati nel trasporto sanitario è stata una pessima dimostrazione di sensibilità e miopia politica condita con le giuste dosi di arroganza e discutibile correttezza, che fanno seriamente vacillare le pur solide vocazioni solidaristiche delle persone che si impegnano con noi da decenni.
Grazie ad un sintetico articolo (che peraltro nulla ha a che fare con questioni di bilancio economico), inserito proditoriamente nella Legge Finanziaria regionale recentemente approvata, è stata stravolta la L.R. 36/1998. Per effetto della modifica sono state estromesse dal servizio di trasporto sanitario le

associazioni di volontariato aderenti ad Anpas ed alla Confederazione delle Misericordie, nonché la Croce Rossa Italiana, prevedendo di attivare gare d’appalto per tentare di assicurare ai cittadini marchigiani un servizio essenziale qual’è il trasporto sanitario, sia d’emergenza che programmato.

La L.R. 36 del 1998, frutto di lungimiranti scelte legislative volte alla complementarità tra Servizio Sanitario Regionale e organizzazioni di volontariato operanti nel settore fin dal 1900 ed alla CRI era già stata modificata nel 2008 dalla L.R. 13 proprio per adeguarla all’orientamento legislativo della Comunità Europea. L’iter legislativo durò ben due anni, fu condiviso da tutte le forze politiche regionali e portò ad una Legge presa a riferimento in diverse altre regioni italiane per normare tale settore. Tanto importante e partecipato fu il percorso che portò all’approvazione di quella legge, quanto assurda ed impresentabile appare la modalità seguita oggi dal governo regionale per la sua modifica, tramite un emendamento comparso, proposto e votato in una manciata di minuti dalla maggior parte dei consiglieri che ne ignorano tuttora la devastante portata e gli effettivi retroscena.
Ad avvalorare le perplessità su tale decisione contribuisce anche il fumoso rimando dei promotori dello sciagurato emendamento ad una presunta infrazione rilevata dalla “Comunità Europea”, di cui però non vi è alcuna traccia formale! In base a voci di corridoio quindi l’Assemblea Legislativa Regionale, dimostrando una non comune abilità divinatoria, ha devastato una Legge Regionale ancora prima che “qualcuno” (Commissione Europea? Corte di Giustizia Europea?) la contestasse, ancora prima di capire “cosa” venisse eventualmente contestato ed ancora prima di proporre, nelle sedi e con le modalità opportune, le eventuali proprie e legittime controdeduzioni a fronte di eventuali rimostranze.

E’ appena il caso di segnalare che nei mesi passati, contro la Legge oggi devastata con il blitz in Consiglio Regionale, minuscole ma agguerrite lobby di “affaristi della salute” avevano presentato ricorsi che il TAR ed Consiglio di Stato hanno regolarmente respinto a conferma della validità dello strumento normativo di cui le Marche si erano dotate per garantire l’espletamento di un servizio di interesse generale in condizioni di equilibrio economico per il bilancio regionale, come sancito dal Trattato Europeo.

Gli effetti della “piccola” correzione apportata dall’art. 15 della Legge di Bilancio sono:

  • Annullamento di un sistema di solidarietà sociale e cittadinanza attiva, che da più di un secolo nella regione Marche aiuta i nostri governanti a garantire elevatissimi livelli di assistenza, non  rimanendo peraltro vincolati a mere disponibilità di bilancio, ma lavorando in sinergia alla ricerca di soluzioni utili alla popolazione ed economicamente compatibili;
  • Azzeramento di un sistema di trasporto sanitario (d’emergenza e programmato) efficace, efficiente, capillare, facilmente adattabile ed a basso costo per la Regione Marche (e quindi per il contribuente), che in nessun modo potrà continuare ad essere garantito con gli attuali standard;
  • Necessità di reperire nell’immediato futuro circa 85/90 milioni di Euro, in aggiunta ai circa 24 milioni spesi oggi dalla Regione Marche per assicurare tutto il servizio di trasporto sanitario (d’emergenza e programmato).

Questa attendibile previsione è ottenuta in base ai costi attualmente sostenuti nella provincia di Pesaro ove, come noto, da anni il servizio è garantito
dall’ente pubblico e dalle società private selezionate mediante gara d’appalto, e quindi secondo il miglior prezzo riscontrabile dal “mercato” (almeno cinque volte superiore ai costi sostenuti nelle altre province grazie all’ausilio delle organizzazioni di volontariato).

In relazione a quest’ultimo punto riteniamo che i nostri governanti dovrebbero anche spiegare ai cittadini dove hanno intenzione di reperire le risorse per finanziare questo esorbitante aumento delle spese, dato che nella Legge di Bilancio ciò è stato casualmente non considerato e quindi, di fatto, l’aumento dei costi collegati alla modifica legislativa introdotta è senza copertura economica.
 

Ancona, 14 gennaio 2011
 

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