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L’importanza crescente della capacità di sviluppare modelli di tipo collaborativo discende dalla sempre maggiore complessità delle società contemporanee e delle politiche pubbliche, che, unita alla crisi della democrazia rappresentativa e dei corpi intermedi, ha innescato processi di trasformazione profonda nelle dinamiche di governo della cosa pubblica e di razionalizzazione delle risorse, e dunque nel rapporto fra istituzioni e società civile.
Il tradizionale schema bipolare, fondato sulla separatezza fra istituzioni e cittadini, è stato progressivamente messo in discussione dall’urgenza di metodi decisionali di tipo inclusivo e solidaristico, fondati sul coinvolgimento dei cittadini nella soluzione di problemi di interesse generale cui le istituzioni non sono più in grado di offrire risposte unilaterali.

La capacità della politica di offrire risposte adeguate ed efficaci alla complessità dei bisogni dipende sempre più dalla capacità di leggere i territori nella loro interazione con le relative comunità, ovvero di attingere al grande patrimonio di competenze e saperi d’uso che sono in possesso dei cittadini e degli abitanti.
La collaborazione fra le istituzioni e le proprie comunità di riferimento è destinata a divenire elemento strutturale e fondante di un nuovo modello di costruzione e governo delle politiche pubbliche, che si declina appunti nei principi e negli istituti della democrazia partecipativa: un modello di tipo inclusivo in cui la partecipazione è strumento di un metodo di governo basato sull’interlocuzione permanente fra soggetti pubblici e società civile: dal lato delle amministrazioni, ciò comporta la valorizzazione dei saperi d’uso e delle capacità in possesso dei destinatari delle politiche, attraverso l’attivazione di processi decisionali inclusivi e di canali informativi e comunicativi trasparenti e continui; dal lato della società civile, ciò comporta l’attivazione di virtù civiche e dinamiche solidaristiche, attraverso forme di empowerment individuale e collettivo che accresca il capitale sociale e la responsabilità degli individui rispetto a scelte destinate ad influenzarne radicalmente la vita.

Profilo professionale

Il Master intende formare soggetti capaci di farsi promotori e organizzatori di processi di democrazia partecipativa e deliberativa, facilitatori di relazioni, catalizzatori di risorse di comunità in grado di attivare e gestire processi decisionali inclusivi in ambito sia pubblico che privato. Questi soggetti devono conoscere sia le idee che sostanziano tale modello di democrazia (attraverso lo studio dei principali filoni di pensiero che lo hanno prodotto), sia le principali metodologie e tecniche che consentono esperienze di partecipazione e deliberazione.

Le lezioni avranno carattere fortemente interdisciplinare, e ampio spazio sarà dedicato ad attività di didattica assistita e laboratoriale.  Inoltre è previsto che ciascun discente prenda parte a due stage formativi, uno in ambito privato e uno in ambito pubblico-istituzionale, al fine di garantire una formazione che tenga conto delle specificità e complementarietà dei due settori; ciascuna esperienza di stage sarà poi affiancata da attività laboratoriali presso la sede del Master.
Lo sbocco professionale di chi abbia conseguito il Master è immaginato sia verso il settore privato (organizzazioni della società civile, soggetti del terzo settore, ecc.) sia verso quello pubblico (pubbliche amministrazioni, assemblee legislative, enti locali, soggetti politici, istituzioni europee, ecc.). In entrambi i settori i titolari del Master potranno aspirare a svolgere ruoli importanti nella costruzione di processi decisionali inclusivi: gli istituti e i processi di democrazia partecipativa e deliberativa hanno infatti da tempo cominciato a mostrare la loro utilità, oltre che nella direzione di un arricchimento del tessuto democratico collettivo, anche all’interno dei processi decisionali di aziende o imprese private, rendendone l’attività più trasparente e condivisa, più sostenibile rispetto ai problemi di interesse generale, più efficace.

Offerta formativa

Il Master di I° livello in «Promotore e organizzatore di processi di democrazia partecipativa», di durata annuale, si articola in 65 crediti formativi (pari ad un impegno orario complessivo di 1625 ore).

Parte I – Cos’è la democrazia partecipativa (lezioni teoriche)
Parte II – Progettare, gestire e valutare processi partecipativi e deliberativi (lezioni teorico-laboratoriali)
Parte III – Attività di stage; laboratori di analisi delle esperienze progettuali e sul campo
Parte IV – Elaborato finale

Referente del Corso: Prof. Alessandra Valastro
Sede del Master: Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Perugia
Destinatari: personale delle pubbliche amministrazioni, personale appartenente ad organizzazioni private, soggetti della società civile, giovani laureati
Condizioni di accesso al corsopossesso di un titolo di laurea almeno triennale
Quota d’iscrizione: € 3.200
Numero posti: 30
Scadenza delle iscrizioni: 27 gennaio 2015
Organizzazione didattica: tale da consentire la frequenza anche a lavoratori e dipendenti pubblici
Agevolazioni: come previste dalla convenzione con Adisu (Agenzia per il diritto allo studio universitario)

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