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Uno schiocco da Mirandola

A tre anni dal sisma in Emilia sia dove vivo che dove lavoro vedo tanti cantieri e questo mi riempie il cuore. “Nascosti” dietro a quei teli e transenne ci sono edifici che presto o tardi ritorneranno al loro splendore e ritorneranno al servizio della comunità. Se però da un lato questo mi riempie il cuore, dall’altro un po’ mi amareggiano  quei miei concittadini che trovano stupide scuse per evitare di ripopolare la città dove vivono.

È più comodo andare altrove e lamentarsi che si fa poco o nulla, che fare una passeggiata in centro ed acquistare nei negozi dei commercianti locali.
La tanta solidarietà ricevuta e dimostrata nell’immediatezza della catastrofe, per tanti è stata “spronante”, ma per tanti altri è già un lontano ricordo!
Tutti dobbiamo fare e stiamo facendo la nostra parte perché solo così ci rialzeremo non solo come prima ma anche meglio e più forti di prima: le istituzioni per snellire ed accelerare la ricostruzione nella massima trasparenza; gli imprenditori ed i privati che sviluppano e mantengono le aziende ed abitazioni su questi territori colpiti ed infine il popolo che in questa terra “ferita” deve viverci, lavorarci e divertirsi.

Una volontaria della Croce Blu di Mirandola

La ricostruzione di Mirandola

 

Appunti di resilienza: con Alessandro Bergonzoni, Maino Benatti (sindaco di Mirandola) e Marco Mucciarelli (sismologo)

 

L’emergenza sanitaria gestita dalle pubbliche assistenze emiliane.
Sono circa 2000 i volontari delle pubbliche assistenze dell’Emilia Romagna che hanno garantito i servizi sociosanitari, il trasporto di emergenza-urgenza e l’assistenza nelle zone colpite sin dalle prime ore dopo il sisma. Un impegno che, con l’utilizzo di oltre 500 mezzi, ha permesso l’evacuazione degli ospedali di Mirandola, Finale Emilia e Carpi. Alle ore 5 del 20 maggio 2012 i volontari delle pubbliche assistenze della provincia di Modena avevano già allestito due Posti Medici Avanzati presso gli ospedali danneggiati e un furgone radio per garantire la copertura delle comunicazioni tra le associazioni intervenute.

Dal primo giorno dal sisma i pasti sono stati garantiti dalla cucina mobile delle pubbliche assistenze dell’Emilia presso il Palazzetto dello Sport di Mirandola fornendo oltre 500 pasti giornalieri. Molti i volontari Anpas impegnati anche nel coordinamento degli interventi: dal COC di Mirandola, al COR, fino al DICOMAC e al magazzino regionale CREMM per la gestione del materiale e delle strutture della regione Emilia Romagna e del Dipartimento di Protezione Civile. Importante anche l’impegno della sala operativa di Anpas Emilia Romagna è stata sempre presidiata con due volontari. 

Cinque le sedi delle pubbliche assistenze danneggiate e distrutte dal terremoto (Mirandola, San Prospero, Cavezzo, Concordia, San Felice sul Panaro): ciò nonostante i volontari, molti dei quali con le proprie abitazioni danneggiate, hanno garantito tutti i servizi alla cittadinanza. “La resilienza delle pubbliche assistenze si è dimostrato elemento determinante per l’emergenza”, ha dichiarato Fabrizio Pregliasco, Presidente di Anpas. “È stato fondamentale l’apporto di quei volontari che, nonostante siano stati colpiti loro stessi da questo evento, hanno saputo reagire, indossare la loro divisa e mettersi a disposizione della cittadinanza. Speriamo che questo possa essere d’esempio per tanti altri cittadini che, anche alla luce di questo evento, potranno impegnarsi per i propri territori come hanno fatto i nostri volontari”.

I campi di protezione civile.  Dei dodici campi di protezione civile presso i quali i volontari Anpas hanno prestato il loro servizio nei cinque mesi dell’emergenza, dieci sono stati supportati dalle colonne mobili regionali Anpas: Cavezzo, San Possidonio, Finale Emilia, Mirandola – San Giacomo, San Giacomo delle Segnate, Moglia, Mirandola, Rolo, Rovereto di Novi, Crevalcore.

Due i campi allestiti e gestiti da Anpas Nazionale da 1500 posti letto, a Novi di Modena (647 residenti) e a Mirandola (510 residenti) dove sono intervenuti 2137 volontari, con 12.647 giornate di volontariato, 126.470 ore di servizio (circa 10 ore al giorno), con quasi duemila pasti al giorno (circa 170mila pasti totali). All’interno dei campi 15 cinofili, 207 volontari impegnati in cucina, 47 responsabili di campo e responsabili nazionali, 73 addetti all’impiantistica (elettricisti, idraulici, magazzinieri), 1261 addetti alla logistica, 165 tra medici, infermieri, soccorritori, 228 impegnati nelle attività di segreteria (sale operative, segreterie di campo), 141 volontari a supporto della popolazione (psicologi, animatori, educatori).

Su richiesta del Dipartimento di Protezione Civile sono stati i 6 volontari che si sono occupati della gestione delle attrezzature necessarie all’intervento presso i Magazzini del Dipartimento di Protezione Civile di Roma. In accordo con la Asl competente è stato attivato un servizio di ambulanza per le attività di emergenza urgenza territoriale presso il campo di Novi di Modena.
Su richiesta del comune di Mirandola, Anpas ha montato 7 tensostrutture per permettere l’avvio dell’anno scolastico mentre il Comune ultimava la costruzione dei nuovi edifici scolastici.

La Sala Operativa Nazionale Anpas ha lavorato per 152 giorni per 3.344 ore di attività. All’interno dei campi, e nelle pubbliche assistenze di provenienza dei volontari intervenuti, sono stati creati Gruppi di Acquisto Solidale spontanei per supportare il sistema produttivo locale e le aziende di prodotti tipici colpite dal terremoto con oltre 10mila kg di parmigiano acquistato

 

Tutte le foto dell’intervento in Emilia

 

 L’intervento del sindaco di Mirandola


La ricostruzione di Mirandola: le foto dell’intervento


 

Si lavora qui per ingentilire i cuori – il 14° meeting nazionale della solidarietà: Bologna/Mirandola 24/26 maggio 2013


Una giornata per dire Grazie (Bologna 9 marzo 2013)


Il campo di Novi

Il campo di Costa di Mirandola 


(ENG) Anpas intervention for the earthquake in Emilia Romagna

Gente libera e poco malleabile: i volontari Anpas from

 


I blogger per ingentilire i cuori

Francesca Sanzo | Lorenzo Mannella | Stefano Cisco Bellotti | Francesca Barbieri Giulia Bondi |Elisabetta Cremaschi | Chiara Maci 12 | Francesca (ognunohailsuomotivo) | Gianluca Diegoli |Giusy Aloe | Carolina Paltrinieri  


I racconti dei volontari

Le storie di Aldo, dal campo di Mirandola

Il 20 maggio di Valentina

Noi, sciacalli di emozioni, di Rosanna Morelli

Campo Costa Timbuktu, di Alessandro Nassisi

Campo Costa: un laboratorio multiculturale, di Rosanna Morelli

Qui per dare tanto: la settimana di Fabio

Un’antropologa al campo: l’esperienza di Rita

Le emozioni di Michela

La storia di Fabio e Elena

Maria e Andrea dal campo di Novi

La settimana-imbuto di Enzo

Sconcerto d’amore a Mirandola

La struttura protetta del campo di Mirandola (foto)


La struttura protetta del campo di Mirandola (foto)


I Gas dei volontari Anpas: un sostegno alle aziende


La cucina del Campo Costa (video)


Di terremoti, false leggende e info utili(approfondimento)

 

 

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