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Le pubbliche assistenze nascono nel 1860 come associazioni di volontariato, libere e laiche.
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L’Anpas è un movimento di volontari che promuove uguaglianza, solidarietà, soccorso, protezione civile, cultura della pace e partecipazione attiva alla comunità.
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Uno schiocco da Mirandola A tre anni dal sisma in Emilia sia dove vivo che dove lavoro vedo tanti cantieri e questo mi riempie il cuore. “Nascosti” dietro a quei teli e transenne ci sono edifici che presto o tardi ritorneranno al loro splendore e ritorneranno al servizio della comunità. Se però da un lato questo mi riempie il cuore, dall’altro un po’ mi amareggiano quei miei concittadini che trovano stupide scuse per evitare di ripopolare la città dove vivono. È più comodo andare altrove e lamentarsi che si fa poco o nulla, che fare una passeggiata in centro ed acquistare nei negozi dei commercianti locali. – Una volontaria della Croce Blu di Mirandola
Appunti di resilienza: con Alessandro Bergonzoni, Maino Benatti (sindaco di Mirandola) e Marco Mucciarelli (sismologo)
L’emergenza sanitaria gestita dalle pubbliche assistenze emiliane. Dal primo giorno dal sisma i pasti sono stati garantiti dalla cucina mobile delle pubbliche assistenze dell’Emilia presso il Palazzetto dello Sport di Mirandola fornendo oltre 500 pasti giornalieri. Molti i volontari Anpas impegnati anche nel coordinamento degli interventi: dal COC di Mirandola, al COR, fino al DICOMAC e al magazzino regionale CREMM per la gestione del materiale e delle strutture della regione Emilia Romagna e del Dipartimento di Protezione Civile. Importante anche l’impegno della sala operativa di Anpas Emilia Romagna è stata sempre presidiata con due volontari. Cinque le sedi delle pubbliche assistenze danneggiate e distrutte dal terremoto (Mirandola, San Prospero, Cavezzo, Concordia, San Felice sul Panaro): ciò nonostante i volontari, molti dei quali con le proprie abitazioni danneggiate, hanno garantito tutti i servizi alla cittadinanza. “La resilienza delle pubbliche assistenze si è dimostrato elemento determinante per l’emergenza”, ha dichiarato Fabrizio Pregliasco, Presidente di Anpas. “È stato fondamentale l’apporto di quei volontari che, nonostante siano stati colpiti loro stessi da questo evento, hanno saputo reagire, indossare la loro divisa e mettersi a disposizione della cittadinanza. Speriamo che questo possa essere d’esempio per tanti altri cittadini che, anche alla luce di questo evento, potranno impegnarsi per i propri territori come hanno fatto i nostri volontari”. I campi di protezione civile. Dei dodici campi di protezione civile presso i quali i volontari Anpas hanno prestato il loro servizio nei cinque mesi dell’emergenza, dieci sono stati supportati dalle colonne mobili regionali Anpas: Cavezzo, San Possidonio, Finale Emilia, Mirandola – San Giacomo, San Giacomo delle Segnate, Moglia, Mirandola, Rolo, Rovereto di Novi, Crevalcore. Due i campi allestiti e gestiti da Anpas Nazionale da 1500 posti letto, a Novi di Modena (647 residenti) e a Mirandola (510 residenti) dove sono intervenuti 2137 volontari, con 12.647 giornate di volontariato, 126.470 ore di servizio (circa 10 ore al giorno), con quasi duemila pasti al giorno (circa 170mila pasti totali). All’interno dei campi 15 cinofili, 207 volontari impegnati in cucina, 47 responsabili di campo e responsabili nazionali, 73 addetti all’impiantistica (elettricisti, idraulici, magazzinieri), 1261 addetti alla logistica, 165 tra medici, infermieri, soccorritori, 228 impegnati nelle attività di segreteria (sale operative, segreterie di campo), 141 volontari a supporto della popolazione (psicologi, animatori, educatori). Su richiesta del Dipartimento di Protezione Civile sono stati i 6 volontari che si sono occupati della gestione delle attrezzature necessarie all’intervento presso i Magazzini del Dipartimento di Protezione Civile di Roma. In accordo con la Asl competente è stato attivato un servizio di ambulanza per le attività di emergenza urgenza territoriale presso il campo di Novi di Modena. La Sala Operativa Nazionale Anpas ha lavorato per 152 giorni per 3.344 ore di attività. All’interno dei campi, e nelle pubbliche assistenze di provenienza dei volontari intervenuti, sono stati creati Gruppi di Acquisto Solidale spontanei per supportare il sistema produttivo locale e le aziende di prodotti tipici colpite dal terremoto con oltre 10mila kg di parmigiano acquistato
Tutte le foto dell’intervento in Emilia
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L’intervento del sindaco di Mirandola La ricostruzione di Mirandola: le foto dell’intervento
Una giornata per dire Grazie (Bologna 9 marzo 2013) Il campo di Costa di Mirandola (ENG) Anpas intervention for the earthquake in Emilia Romagna
Gente libera e poco malleabile: i volontari Anpas from
I blogger per ingentilire i cuori Francesca Sanzo | Lorenzo Mannella | Stefano Cisco Bellotti | Francesca Barbieri | Giulia Bondi |Elisabetta Cremaschi | Chiara Maci 1–2 | Francesca (ognunohailsuomotivo) | Gianluca Diegoli |Giusy Aloe | Carolina Paltrinieri I racconti dei volontari Le storie di Aldo, dal campo di Mirandola Noi, sciacalli di emozioni, di Rosanna Morelli Campo Costa Timbuktu, di Alessandro Nassisi Campo Costa: un laboratorio multiculturale, di Rosanna Morelli Qui per dare tanto: la settimana di Fabio Un’antropologa al campo: l’esperienza di Rita Maria e Andrea dal campo di Novi La struttura protetta del campo di Mirandola (foto) La struttura protetta del campo di Mirandola (foto) I Gas dei volontari Anpas: un sostegno alle aziende La cucina del Campo Costa (video) Di terremoti, false leggende e info utili(approfondimento)
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