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Le pubbliche assistenze nascono nel 1860 come associazioni di volontariato, libere e laiche.
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L’Anpas è un movimento di volontari che promuove uguaglianza, solidarietà, soccorso, protezione civile, cultura della pace e partecipazione attiva alla comunità.
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Moni Ovadia, uno degli attori ed intellettuali più importanti del Paese, in occasione del Meeting dell’Anpas (L’Aquila, 17/19 settembre 2010), ha rivolto aii cittadini aquilani e ai volontari dell’Anpas, quella che lui stesso ha definito “la laica benedizione del Saltimbanco”
«Il Volontariato raccoglie spesso la parte migliore di questo Paese, la parte che ha acquisito il principio fondamentale di qualsiasi progetto di vera civiltà dell’essere umano: la percezione dell’altro[…]
L’accoglienza dell’altro è il presupposto di qualsiasi grande etica, religiosa o laica[…] Donne e uomini, giovani e meno giovani che sono nel Volontariato, che senza pretendere riconoscimenti, che con pazienza mettono la propria vita e la propria fisicità a disposizione dell’altro che si trova in condizioni drammatiche: siate fieri di questa cosa! Siate consapevoli che questo è il modo più alto di vivere. Occuparsi degli altri è il modo migliore per occuparsi di se stessi. […]
La memoria è un poderoso strumento per stabilire un rapporto con noi stessi e il mondo. Senza memoria non c’è futuro. Quando saranno sanate le ferite non ci dimentichiamo cosa è stato. Noi abbiamo un dovere che è complementare a questo: il dovere di lottare per un mondo migliore, di non smettere mai di lottare: non si lotta il sabato o la domenica. Si lotta ogni minuto della propria vita e si mette la propria capacità di lotta con felicità a disposizione del nostro tempo. Nella Costituzione degli Stati Uniti d’America c’è un diritto straordinario che si chiama diritto alla felicità: ciascuno di noi ha questo diritto. Non solo ad avere il necessario, ma anche ad essere felice: ad avere una vita buona e prospera. E io la auguro a ciascuno di voi».
– Moni Ovadia (http://www.moniovadia.it/)