La norma spazzacorrotti minaccia il Terzo settore. Anpas con il Forum: “Non siamo partiti politici”

Roma 18 marzo 2019. In seguito ad una modifica al comma 5 della legge legge 3/2019 (la «spazzacorrotti» ) sulla trasparenza impone i costi e gli obblighi dei partiti agli enti del non profit che abbiano un ex amministratore pubblico in un organo direttivo «Sono equiparate ai partiti e movimenti politici … le fondazioni, le associazioni, i comitati i cui organi direttivi siano composti in tutto o in parte da persone che siano o siano state, nei dieci anni precedenti, membri del Parlamento nazionale o europeo o di assemblee elettive regionali o locali, ovvero che abbiamo ricoperto nei dieci anni precedenti incarichi di governo al livello nazionale, regionale o locale…».

Gli effetti del decreto così rivisto potrebbero obbligare gli Enti del Terzo Settore a procedure e obblighi onerosi che non verrebbero nemmeno richiesti ad aziende private e SRL.
Anpas sta affrontando il problema con il Forum del Terzo Settore e, come spiega la portavoce Claudia Fiaschi, «per capire se possa esserci una diversa interpretazione che salvi tutte le nostre realtà da questi obblighi insensati».

Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas «Ci attendiamo una correzione del comma che in queste ore è sotto esame dagli esperti».

«Fanno passare – riassume Fiaschi – la politica come fonte naturale di corruzione, come elemento che inquina e non rafforza le organizzazioni del Terzo settore».

Il comma è oggetto in queste ore di esame di molti esperti, anche per capire se, come e da quando ne scatterebbe l’applicazione.

Secondo Antonio Fici “Nella sua attuale versione, l’articolo 5, comma 4, estende enormemente rispetto al passato, sia da un punto di vista soggettivo che oggettivo, l’ambito di equiparazione degli enti privati ai partiti politici per ciò che riguarda la materia degli obblighi di trasparenza finalizzati alla prevenzione di fenomeni corruttivi” 

La mobilitazione mediatica di questi giorni ha sollecitato l’attenzione del Governo e oggi ci sarà un primo incontro con il Ministro Bonafede.

Si legge dal comunicato del Forum: Sotto accusa è il comma della nuova legge che prevede che siano equiparate ai partiti “… le fondazioni, le associazioni, i comitati i cui organi direttivi siano composti in tutto o in parte da persone che siano o siano state, nei dieci anni precedenti, membri del Parlamento nazionale o europeo o di assemblee elettive regionali o locali, ovvero che abbiano ricoperto nei dieci anni precedenti incarichi di governo al livello nazionale, regionale e locale…”

“Per ogni associazione del Terzo settore – spiega Fiaschi – questo significherebbe ad esempio farsi certificare il bilancio con costi economici e organizzativi difficilmente sostenibili per molte realtà con il rischio di distrarre risorse e impegno dalle attività “cuore” degli enti. Peraltro per adempiere ad obblighi di trasparenza che andrebbero a sommarsi a quelli già previsti dalla riforma del Terzo settore.”

“Ci auguriamo – conclude Fiaschi – che l’incontro di oggi possa avviare la definizione di misure correttive adeguate. Lo slancio civico di milioni di persone va sostenuto, non mortificato. Trasparenza e legalità sono una sfida che il Terzo settore italiano ha già accolto con gli strumenti introdotti dal nuovo Codice.”

L'Aquila 8 marzo 2014

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