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8 luglio 2017 – Si è svolto a Lagonegro, in provincia di Potenza, l’incontro interregionale del progetto PAC, finanziato da Fondazione Con il Sud.
Tema dell’incontro, che ha visto la partecipazione di volontari Anpas provenienti, oltre che dalla Basilicata, anche da Sicilia, Sardegna, Puglia e Calabria, il corretto uso social media e la privacy nelle associazioni di volontariato. Obiettivi della giornata aumentare tra i volontari la conoscenza delle policy di Anpas nazionale sui social media e l’attenzione alla gestione dei dati sensibili coi quali è possibile entrare in contatto nell’attività di emergenza sanitaria e in protezione civile.
Dopo i saluti istituzionali di Egidio Ciancio (consigliere nazionale e presidente della pubblica assistenza Anpas Valle del Sinni) e di Lorenzo Colaleo (coordinatore del progetto e facente parte della Direzione Nazionale), Nicola De Rosa e Anna Simeone di Stea Consulting hanno parlato della privacy e della sua tutela: un argomento di primaria importanza per organizzazioni di volontariato come le pubbliche assistenze Anpas. “Siamo a conoscenza di dati importanti delle persone a cui portiamo assistenza” ha detto Anna Simeone.
Tanti gli esempi portati all’attenzione dei volontari presenti a Lagonegro di violazione della privacy e di danno all’immagine come anche i recenti casi in cui sui social è stato mostrato lo stato di salute di un’altra persona. Secondo Nicola De Rosa poi la privacy “è un contenitore dove ci sono altri aspetti come il diritto d’autore, diritto all’oblio, il diritto alla riservatezza delle informazioni personali e alla non invasione nella sfera personale da parte di terzi”. Sono stati poi passati in rassegna tutti reati commessi a mezzo social come danni d’immagine, cyberbullismo, cyberstalking, sostituzione di persona, adescamento di minori
Nella seconda parte della giornata sono stati presentati la social media policy e un primo studio per arrivare alla stesura dei regolamenti associativi per l’utilizzo dei social network da parte delle singole pubbliche assistenze. Si tratta della prima policy sulla gestione dei profili social redatta da un’organizzazione di volontariato nazionale, ispirata al gruppo di lavoro #socialprociv: un documento che ha segnato un passaggio importante per tutto il volontariato che svolge attività di soccorso e protezione civile e per quanti si occupano di comunicazione. Con il regolamento poi Anpas sta cercando di dare uno strumento utile alle singole pubbliche assistenze per gestire al meglio una esigenza che viene proprio dalle associazioni: cercare di gestire al meglio i propri profili social per continuare a fare una comunicazione di pubblica assistenza e contemporaneamente per restare coerenti con la mission associativa e il codice etico Essere Anpas recentemente adottato da Anpas.
Nel corso dell’evento è intervenuto anche Carmine Lizza, responsabile protezione civile Anpas che nel ringraziare i volontari intervenuti, ha sottolineato che “con il progetto PAC Anpas sta precorrendo i tempi. Abbiamo infatti notato che le associazioni aderenti ad Anpas hanno schiacciato le loro attività sui servizi e volevamo capire quale fosse lo stato dell’arte per adeguare le nostre associazioni alla recente riforma del terzo settore”
Fabrizio Pregliasco, presidente nazionale Anpas, ha infine sottolineato l’importanza del lavoro fatto con il progetto: “con questo PAC vogliamo riuscire a trasferire ciò che stiamo facendo su tutto il territorio nazionale. Ci teniamo che il territorio esprima gli elementi peculiari, come la trasparenza, la correttezza e la buona comunicazione, che possano poi essere di ispirazione per un contesto più ampio: per questo è importante la rete per valorizzare ciò che accade nel locale. L’impegno attraverso i social, ad esempio, è importante anche visto l’odio che, soprattutto in questo periodo, la fa da padrone sulla rete”.